FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI

R.S.A. Banca d’Italia - U.i.c. - Consob

 

 

CASC

Chiuse le urne,
risultati ancora sconosciuti:
il momento ideale per fare chiarezza!

 

Il giorno precedente le elezioni per il rinnovo degli organi statutari del Casc, la falbi, come ormai è prassi, ha rivolto insulti ed improperi nei confronti della nostra Organizzazione, “colpevole” di aver infangato l’onorabilità di tutti i candidati delle due liste “romane” di quel sindacato.

Ora che le elezioni si sono svolte e, soprattutto, all’oscuro dell’esito delle stesse, in assenza quindi di strumentalizzazioni a scopo elettorale, vogliamo chiarire come ancora una volta la falbi si sia difesa dalle oggettive critiche di un’altra organizzazione con il ricorso a menzogne e falsità.

In merito alla notizia diffusa dalla nostra Organizzazione sulla presenza di UN candidato in UNA lista falbi di Roma, colpito nel 2001 da provvedimento disciplinare per “irregolarità amministrative”, quel sindacato sostiene di non aver mai avuto notizie al riguardo e che non ha mai inteso svolgere indagini sui colleghi candidati nelle proprie liste.

A premessa, vorremmo dire che il Sindacato ha il dovere di fare approfondimenti nei confronti dei colleghi che si offrono di assumere incarichi di responsabilità per conto dell’Organizzazione, sia sotto il profilo della capacità che della moralità, salvo poi essere smentiti dai fatti!!! Ma dobbiamo soprattutto far rilevare che, nel caso specifico, non c’era neanche bisogno di fare “indagini”, poiché DELL’EPISODIO IN QUESTIONE LA FALBI DOVEVA ESSERE GIÀ DA TEMPO A CONOSCENZA.

NEI GIORNI 16 - 17 OTTOBRE 2001, INFATTI, IL PRESIDENTE DEL CASC, APPARTENENTE ALLA falbi, ED I CONSIGLIERI DEL CASC APPARTENENTI ANCH’ESSI ALLA falbi, HANNO VOTATO INSIEME A TUTTI GLI ALTRI MEMBRI DEL CONSIGLIO, VALE A DIRE ALL’UNANIMITÀ, QUEL PROVVEDIMENTO DISCIPLINARE!!!

 

 

Soltanto le menzogne dette per coprire questa verità possono essere definite infamanti e calunniose. Tutti i colleghi che, al fine di sciogliere ogni dubbio, vorranno controllare la veridicità di quanto affermato, potranno chiedere agli uffici del Casc di visionare il verbale agli atti, avendone pieno diritto in quanto soci.

       La falbi, ancora una volta, ha nascosto la verità con la menzogna, spostando per di più il bersaglio della nostra critica, solo di tipo sindacale, verso tutti i candidati delle liste romane. Lungi da noi l’intenzione di diffamare o calunniare qualcuno; tant’è che nel nostro volantino, riferendoci ad un solo candidato, ci eravamo ben guardati dal citarne nome e cognome.

Il nostro scopo era semplicemente quello di denunciare le contraddizioni nei comportamenti di quel sindacato ormai proteso, anche a costo di mentire, solo a difendere gli errori della propria linea sindacale occultandoli.

Infatti va ricordato che sempre quel sindacato, sottraendo d’accordo con la Banca finanziamenti al Titolo I del Casc per destinarli alla polizza sanitaria, dimostra di non comprendere che la liberalizzazione delle causali di fruizione dei rimborsi vacanze, befana ecc. non solo consentirebbe ai soci di avere il pieno utilizzo dei fondi stessi, ma che, soprattutto, non indurrebbe i colleghi a ricorrere a sistemi “illeciti” per ottenerne il beneficio, proprio come accaduto a quel suo candidato e ad altri colleghi!!!

 

Per quanto concerne, poi, la domanda che rivolgevamo al Presidente del Casc in merito all’iniziativa presa sul corso culinario “A tavola con lo chef”, siamo rimasti ancora una volta colpiti dal delirio di onnipotenza dei responsabili di quel sindacato che spesso rispondono per conto d’altri, come avvenuto in passato nel caso del Presidente della CSR e oggi, a nome del Presidente del Casc.

Così facendo, però, ancora una volta non hanno reso un buon servizio a chi, in modo surrettizio, hanno “sostituito”.

Infatti, rispondendo alla nostra domanda nelle veci del Presidente, la falbi ha confermato quanto da noi sostenuto, vale a dire che il “loro” Presidente uscente, senza avere alcuna certezza della copertura del bilancio 2002, sta già pesantemente impegnando con iniziative, come il corso di cucina ed altre ancora, i fondi del 2003 di competenza del nuovo Consiglio.

Le risposte sguaiate e sgangherate di quell’organizzazione, in conclusione, non fanno altro che riconfermare la necessità di denunciarne costantemente le azioni che, con il passare del tempo si vanno sempre più connotando come dannose e contrarie agli interessi dei lavoratori.

Un vecchio proverbio giapponese diceva che anche un orologio rotto ha “ragione” almeno due volte al giorno: l’orologio della falbi ha invece perduto persino le lancette!!!

 

Roma, 18 novembre 2002                   LA SEGRETERIA NAZIONALE