ABI: NO AI LICENZIAMENTI

ABI: NO AI LICENZIAMENTI

La FABI e le altre organizzazioni sindacali del credito hanno chiesto un incontro urgente in Abi per esaminare più approfonditamente il piano esuberi dichiarato dall'associazione bancaria, che la scorsa settimana ha annunciato di voler mandare a casa circa 80 dipendenti, di cui 78 a Roma e 2 a Milano. Tagliando i costi del personale (il taglio è stimato attorno a poco meno di 5 milioni di euro) l'associazione punterebbe a migliorare i conti, ormai in rosso da diversi anni.

Dura l’opposizione della FABI a questa politica dei tagli. “I licenziamenti sono l’extrema ratio”, ha tuonato oggi a margine dell’incontro in Abi, Mauro Morelli, Segretario Nazionale della FABI.

“Prima di ricorrere a questa misura, l’associazione deve verificare se ci sono le condizioni per favorire l’uscita volontaria e incentivata di personale prossimo alla pensione, che pu ò essere collocato sul Fondo di Solidarietà senza impatti traumatici”.

E proprio questa sarà la richiesta che i sindacati formalizzeranno alla controparte nel prossimo incontro. L’obiettivo sarà quello di evitare i licenziamenti e di puntare su tutte le altre misure, previste dal contratto, che possano scongiurarli, come ad esempio il blocco del turn over o gli esodi volontari e incentivati.

“Intanto”, polemizza Morelli, “notiamo con sorpresa che l’Abi, nella sua lettera inviata alle organizzazioni sindacali, ha subito invocato i licenziamenti senza prospettare le altre soluzioni più morbide, pur previste dal contratto nazionale e dalle norme di settore. Un atteggiamento che ci lascia sgomenti e che contrasteremo in tutti i modi”.

Roma 03/12/2010