B. MONTE: c’e’ posta per INTESA

B. MONTE: c'e' posta per INTESA

iv>Garantire piena stabilità lavorativa ai 600 dipendenti di banca Monte Parma, da poco entrata nell’orbita di Intesa Sanpaolo.

L’appello arriva direttamente dal tavolo istituzionale al quale siede la Fabi, insieme alle altre sigle del credito, al Comune e alla Provincia di Parma e alla Fondazione Monte Parma.
Il comitato, costituitosi due giorni fa per supportare le istanze dei dipendenti della storica banca parmense, chiede così formalmente un incontro ai vertici di Intesa per avere garanzie sul futuro dei 600 lavoratori del Monte. A farsi portavoce della richiesta il sindaco di Parma in persona, Pietro Vignali, che proprio in questi giorni ha inviato una lettera al Consigliere delegato di Intesa, Corrado Passera.
Nelle intenzioni di Ca De Sass, ci sarebbe il progetto di accorpamento degli sportelli del Monte Parma con quelli di Carisbo (la banca dei territori di Intesa radicata nell’area emiliana), da cui scaturirebbe la nuova banca del territorio dell’Emilia occidentale. Un piano che, stando alle prime dichiarazioni del socio di minoranza, la Fondazione Monte Parma, non dovrebbe comportare riduzioni di personale.
Ma nonostante le rassicurazioni, la Fabi vuole comunque avere un colloquio diretto con il Gruppo che da novembre detiene il pacchetto di maggioranza del Monte e che entro primavera, a conclusione degli iter tecnici di cessione, entrerà nel cda dell’istituto di credito parmense.
“Vogliamo vederci chiaro”, sottolinea Franco Savi del Coordinamento Fabi in Banca Monte Parma, “e avere dal management tutte le garanzie occupazionali possibili per i dipendenti della nostra banca. Inoltre vogliamo cominciare a discutere dei prossimi interventi di riqualificazione del personale”.
Intanto il 15 gennaio è già stata fissata una riunione delle rappresentanze sindacali del territorio di Intesa e di Banca Monte Parma per discutere unitariamente della vertenza.
Parma 22/12/2010