Raggiunti i numeri del piano industriale 2011-13: le 5mila uscite di personale avverranno solo su base volontaria e incentivata. Milazzo: "L'azienda ha accolto la richiesta della FABI. Non attiverà la legge 223. Dal 2013 assunzioni"
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INTESA SANPAOLO, SCONGIURATI I LICENZIAMENTI

Raggiunti i numeri del piano industriale 2011-13: le 5mila uscite di personale avverranno solo su base volontaria e incentivata. Milazzo: “L’azienda ha accolto la richiesta della FABI. Non attiverà la legge 223. Dal 2013 assunzioni”
INTESA SANPAOLO, SCONGIURATI I LICENZIAMENTI

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Le 5mila uscite previste dal piano industriale 2011-13 di Intesa Sanpaolo avverranno tutte su base volontaria e incentivata.
Sono stati, infatti, raggiunti i numeri minimi di adesione al piano esuberi stabiliti dall’accordo del 29 luglio, firmato dalla banca e dai sindacati. Nel caso degli esodi, i numeri sono stati addirittura superati: sono giunte 686 domande in più, aggiuntive rispetto alle 2.500 previste, e che l’azienda non potrà accogliere.
2. 519 sono i lavoratori che andranno in pensione nell’arco del triennio 2011-13 e 2.481 quelli che saranno collocati sul Fondo di Solidarietà, mentre le nuove mille assunzioni a tempo indeterminato previste dall’accordo saranno effettuate a partire dal 2013.
è sfumata dunque, definitivamente, l’ipotesi di attivare la legge 223/91 sui licenziamenti collettivi, a cui l’azienda aveva minacciato di ricorrere lo scorso 7 ottobre con l’intento di mandare obbligatoriamente in pensione circa 50 lavoratori, poichè in quella data il numero minimo di uscite per pensionamento non era stato raggiunto (erano pervenute 2.450 domande contro le 2.500 attese).
Una presa di posizione che la FABI, in quell’occasione, aveva duramente contestato chiedendo al Gruppo di “evitare manovre coercitive su un numero così esiguo di dipendenti”.
“Siamo soddisfatti di essere riusciti a garantire ai lavoratori la possibilità di aderire volontariamente al piano uscite”, commenta Giuseppe Milazzo, coordinatore nazionale FABI in Intesa Sanpaolo, “e di aver scongiurato l’applicazione della legge sui licenziamenti collettivi. Adesso seguiremo con la massima attenzione il processo di riqualificazione professionale che coinvolgerà altri 5mila addetti del Gruppo, assicurandoci che ci ò avvenga nel pieno rispetto delle loro garanzie contrattuali”.
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