Una nutrita delegazione della FABI ha partecipato alla manifestazione di oggi in difesa dei lavoratori esodati. Nel settore del credito a rischio 22.000 persone. Sileoni: "Governo tuteli le posizioni di tutti i lavoratori in esodo, nessuno escluso". All'interno il servizio del TG2">

LA FABI IN PIAZZA CON GLI ESODATI

Una nutrita delegazione della FABI ha partecipato alla manifestazione di oggi in difesa dei lavoratori esodati. Nel settore del credito a rischio 22.000 persone. Sileoni: “Governo tuteli le posizioni di tutti i lavoratori in esodo, nessuno escluso”. All’interno il servizio del TG2
LA FABI IN PIAZZA CON GLI ESODATI
C'era anche una nutrita delegazione di lavoratori bancari alla manifestazione unitaria, indetta da Cgil, Cisl e Uil, e alla quale ha aderito la FABI, che si è svolta questa mattina a Roma per chiedere al governo risorse adeguate a favore degli esodati, ai quali sono stati cambiati in corsa i requisiti d'accesso alla pensione, in base alla nuova riforma Fornero.
Un "esercito" che conta nel solo settore del credito circa 22 mila persone, come recentemente denunciato dal Segretario Generale della FABI Lando Maria Sileoni.
Uomini e donne, in molti casi padri e madri di famiglia, che rischiano di ritrovarsi senza un reddito: privati dell'assegno d'esodo, poiché il loro tempo di permanenza sul Fondo esuberi sta per scadere, e della pensione, poiché la nuova legge ha cambiato i requisiti d'accesso.
Dal 2013 al 2019 lo Stato ha stanziato 5 miliardi di euro per dare garanzie economiche ai lavoratori in questione. Secondo il ministro del Lavoro, le risorse stanziate sono adeguate e serviranno a coprire tutte le posizioni in bilico, stimate complessivamente in 65mila.
Numeri che non risultano per ò ai sindacati: secondo i quali gli esodati colpiti dalla riforma Fornero sono oltre il doppio, ben 300mila.
."Il Governo", ha ribadito oggi il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, "deve sistemare con la massima urgenza le posizioni di tutti i lavoratori esodati, nessuno escluso, di cui quindicimila già usciti e di cui settemila in procinto di uscire entro il 2013, secondo gli accordi sugli ultimi piani industriali legittimamente firmati da banche e organizzazioni sindacali".
La FABI in piazza con gli esodati. Il corteo si snoda per le vie del centro, fermandosi intorno alle due a piazza Santi apostoli. Oltre 25mila i partecipanti che armati di bandiere e striscioni vogliono raccontare le loro personali storie d'incertezza, di disagio, la paura quotidiana di non riuscire più ad arrivare da un momento all'altro alla fine del mese.
In prima linea, a rappresentare i lavoratori bancari, ci sono anche diversi esponenti della FABI, tra cui Carmelo Raffa, componente del Comitato direttivo centrale.
"Siamo qui", dice Raffa, "perché pretendiamo che il Governo dia risposte a tutti i lavoratori in esodo. è inammissibile che queste persone, andate in pre-pensionamento secondo accordi collettivi legittimamente firmati e nel rispetto delle leggi dello Stato, siano privati del diritto alla pensione".
Dietro alle bandiere e agli slogan c'è chi a 59 anni suonati, ammette candidamente di vivere alla giornata. Come Maurizio Meneghellli, ex bancario di Intesa Sanpaolo in esodo dal 2009, una moglie e una figlia a carico.
"Dovevo andare in pensione il primo gennaio 2014", racconta, "con la riforma Sacconi l'uscita è stata posticipata a novembre 2014: ci ò significa che per 11 mesi sar ò completamente scoperto, senza assegno d'esodo e senza pensione. E la situazione si aggrava con la Riforma Fornero: la finestra pensionistica, infatti, slitterà ulteriormente".
"Da dicembre scorso io e i colleghi che sono nella mia stessa situazione viviamo in un perenne stato d'ansia. Ogni giorno ci scambiamo mail con articoli di giornale che ci riguardano, per caprine di più, per sapere cosa ci riserva il futuro. Questa non è vita".
Ma c'è anche chi vive nel terrore di non riuscire più ad andare in pensione. è il caso di Claudio Petrolini, anche lui ex lavoratore bancario in esodo dal 2009.
"Secondo i vecchi accordi dovevo andare in pensione con 40 anni di contributi. Adesso che la riforma Fornero ha innalzato i limiti di contribuzione a 42 anni rischio di non andare più in quiescenza. Come faccio a versare altri due anni di contributi se sono fuori dal ciclo produttivo dal 2009?".
La preoccupazione più grande? "Quella di non riuscire a far studiare mio figlio che ha 19 anni e sogna di lavorare nel mondo della comunicazione".
Il corteo è un concentrato di rabbia, disillusione e speranze rubate.
"La FABI, insieme alle altre Organizzazioni sindacali", conclude Carmelo Raffa, del Direttivo centrale FABI, "continuerà la propria azione di mobilitazione sino a quando il Governo non avrà sistemato fino all'ultima delle posizioni interessate".
Roma 13/04/2012

Il servizio televisivo di RAI 2 sulla manifestazione unitaria del 13 aprile 2012 in difesa dei lavoratori esodati, con la dichiarazione del Segretario Generale Lando Maria Sileoni circa la posizione della FABI. Il servizio televisivo è andato in onda il 13 aprile 2012 nel TG2 delle ore 20,30.

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