Coro unanime: "La gestione Profumo ripropone vecchio intreccio tra politica e credito. Il nuovo corso stenta ad affermarsi". E Sileoni rilancia: "No a nomine partitiche. Sciopero 27 luglio sarà risposta all'attacco ai diritti dei lavoratori"">

MPS, DA DESTRA A SINISTRA POLITICI D?ACCORDO CON LA FABI

Coro unanime: “La gestione Profumo ripropone vecchio intreccio tra politica e credito. Il nuovo corso stenta ad affermarsi”. E Sileoni rilancia: “No a nomine partitiche. Sciopero 27 luglio sarà risposta all’attacco ai diritti dei lavoratori”
MPS, DA DESTRA A SINISTRA POLITICI D?ACCORDO CON LA FABI
Sarà nuovo corso? Anche la politica esprime dei dubbi sulla gestione del Gruppo Montepaschi inaugurata dal Presidente Alessandro Profumo.

Il senatore Pd Lucio D'Ubaldo, membro della commissione Finanze e Tesoro del Senato, non usa mezzi termini e si schiera con la FABI.

“La stampa riferisce di nomine che, a giudizio del Segretario Generale della Fabi Lando Sileoni, sembrano riproporre dalle parti di Rocca Salimbeni il vecchio intreccio tra politica e credito. Eppure il Ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, aveva promesso un cambio di prassi e mentalità. In realtà – aggiunge D’Ubaldo – il nuovo corso stenta ad affermarsi. C’é allora bisogno di grande chiarezza”.

Proprio ieri, infatti, sempre all’Ansa, il leader della FABI aveva duramente criticato il Presidente Profumo per aver nominato alla guida della controllata Biverbanca un amministratore legato alla politica partitica milanese, l’avvocato Paolo Manzato.

Secondo D’Ubaldo “Non basta la stretta sui bonus e le stock options dei manager di Mps, decisa ieri dal Senato: la moralizzazione non pu ò riguardare solo alcuni aspetti superficiali, destinati a provocare saltuariamente la fugace indignazione della società civile”.

” Proprio alla luce di queste considerazioni – conclude l’esponente del Pd – spetta al Governo valutare fino a che punto sia accettabile, in termini politici, assegnare una discutibile priorità alla tutela di pessimi amministratori di banche, quando si attendono da tempo misure di sostegno in favore di cittadini e consumatori oramai sfibrati per la prolungata stagnazione dell’economia e le dolorose operazioni di contenimento della spesa pubblica”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche i senatori del Pd Benedetto Adragna e Daniele Bosone, che chiedono al Gruppo guidato da Profumo una gestione più trasparente anche in ragione del cospicuo aiuto di Stato, pari a 3 miliardi di prestiti (i così detti Monti bond), concesso dal governo a Mps. “Il Monte dei Paschi di Siena, tanto per parlar chiaro -spiega Adragna – ha sofferto in questi anni di una pessima gestione che ha portato l’istituto sull’orlo del precipizio”.”Doverosamente, dallo Stato è arrivato un aiuto, ma insieme a questo non si è posta l’unica condizione irrinunciabile: farla finita con un passato di pessima gestione e di totale mancanza di trasparenza. Dal governo, duole dirlo – prosegue il senatore Pd – non sono giunti segnali univoci e il risultato è stato che ora si profilano all’orizzonte nomine che fanno molto discutere.Il vertice della banca parla con tranquillità di esuberi nell’organico ventilando la possibilità che a pagare siano i lavoratori. A fronte di ci ò, è solo grazie a un intervento delle Commissioni Bilancio e Finanze e Tesoro del Senato che è stata introdotta una norma che blocca i bonus e le stock option per i dirigenti come condizione per attingere agli aiuti. Anche dal governo – conclude Adragna – sarebbe bene venisse mostra di altrettanto buonsenso”.

“Comprendo la necessità di salvare il Monte dei Paschi di Siena poiché anche lì vi sono i risparmi di imprese e famiglie”, dichiara Bosone, “ma appare quanto mai ingiusto e inaccettabile che ci ò avvenga senza che si realizzi una discontinuità di gestione, che evidentemente è stata causa della crisi dell’ente, e che, ad oggi, pare ancora lontana dal realizzarsi. Se ci ò non dovesse accadere, ancora una volta assisteremmo all’ennesimo esempio di cattiva amministrazione cui non corrispondono misure adeguate e di equità e giustizia nei confronti dei cittadini”.

Più duro il senatore dell’Italia dei valori, Elio Lanutti. “La sottoscrizione di strumenti finanziari da parte dello Stato per la ricapitalizzazione del Monte dei Paschi di Siena è un salto nel buio, il Gruppo otterrà circa 4 miliardi di aiuti senza alcun tipo di garanzia tecnica né morale: sono invece questi i presupposti necessari per evitare che, in futuro, siano ancora i cittadini a pagare gli errori dei banchieri”.

“Proprio in seguito alle gravi vicende finanziarie di Mps – aggiunge – sarebbe stato doveroso imporre una maggiore apertura del credito nei confronti di imprese e famiglie e un comportamento più rigoroso da parte degli amministratori”.

Chiaro il riferimento al Presidente del Gruppo Alessandro Profumo.

L’affondo di Sileoni. Sull’argomento interviene per l’ennesima volta anche il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni. “La gestione di un Gruppo bancario come Mps, che chiede ed ottiene un determinante aiuto economico da parte dello Stato, deve essere trasparente, inattaccabile, ineccepibile, nell’ottica di un’etica tutta da conquistare”, puntualizza il leader della FABI.

“Continuare a gestire una banca come fosse un’azienda di proprietà non è accettabile: vengono effettuate nomine con le sole vecchie logiche partitiche e nel nuovo piano industriale, che non è ancora chiaro se abbia ricevuto o meno l’autorevole assenso della Banca d’Italia, non esistono concrete prospettive di crescita ma solo previsioni tutte da verificare”.

“La stessa politica aziendale di nascondere gli esuberi e di scaricare sul personale ogni forma di costo, insieme alla minaccia che il gruppo potrà essere preda di altri gruppi bancari, dimostra l’assenza di un vero progetto di rilancio, che è ancora tutto da costruire”.

“Lo sciopero dei lavoratori del Gruppo Mps, indetto dalle organizzazioni sindacali per il prossimo 27 luglio”, chiosa quindi Sileoni, “rappresenterà la giusta risposta all’attacco ai diritti dei lavoratori”.
Roma 20/07/2012
LUCIO D’UBALDO

(ANSA) – ROMA, 20 LUG – Non basta la stretta sui bonus e le stock options dei manager di Mps, decisa ieri dal Senato: per il senatore del Pd Lucio D’Ubaldo, vicino all’ala ex Ppi di Fioroni, “la moralizzazione non pu ò riguardare solo alcuni aspetti superficiali, destinati a provocare saltuariamente la fugace indignazione della società civile”.
Chiede il parlamentare del pd : “Chi ha pagato per gli errori commessi e i tanti guai procurati in questi anni? E’ un quesito più che legittimo. Per altro la stampa riferisce di nomine che, a giudizio del segretario generale della Fabi Lando Sileoni, sembrano riproporre dalle parti di Rocca Sibalda il vecchio intreccio tra politica e credito. Eppure il Ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, aveva promesso un cambio di prassi e mentalità. In realtà – aggiunge D’Ubaldo – il nuovo corso stenta ad affermarsi. C’è allora bisogno di grande chiarezza”.
” Proprio alla luce di queste considerazioni – sostiene l’esponente del Pd – spetta al Governo valutare fino a che punto sia accettabile, in termini politici, assegnare una discutibile priorità alla tutela di pessimi amministratori di banche, quando si attendono da tempo misure di sostegno in favore di cittadini e consumatori oramai sfibrati per la prolungata stagnazione dell’economia e le dolorose operazioni di contenimento della spesa pubblica”. (ANSA)
BENEDETTO ADRAGNA

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Roma, 20 lug – “In un momento di crisi come quello attuale, tutti devono fare la propria parte, quello che non è possibile per ò è che a pagare siano solo alcuni mentre altri siano esentati; se poi fra questi, come pare nel caso delle banche, ci sono quelli che hanno contribuito al formarsi di questa situazione, allora il discorso e’ veramente inaccettabile”.
Lo dichiara il senatore del Pd, Benedetto Adragna. “Il Monte dei Paschi di Siena, tanto per parlar chiaro – spiega Adragna in una nota – ha sofferto in questi anni di una pessima gestione che ha portato l’istituto sull’orlo del precipizio. Doverosamente, dallo Stato è arrivato un aiuto, ma insieme a questo non si è posta l’unica condizione irrinunciabile: farla finita con un passato di pessima gestione e di totale mancanza di trasparenza. Dal Governo, duole dirlo – prosegue il senatore – non sono giunti segnali univoci e il risultato è stato che ora si profilano all’orizzonte nomine che fanno molto discutere. Il vertice della banca parla con tranquillità di esuberi nell’organico ventilando la possibilità che a pagare siano i lavoratori. A fronte di ci ò, è solo grazie a un intervento delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato che è stata introdotta una norma che blocca i bonus e le stock option per i dirigenti come condizione per attingere agli aiuti. Anche dal Governo – conclude Adragna – sarebbe bene venisse mostra di altrettanto buonsenso”.
DANIELE BOSONE

(RADIOCOR) 20-07-12 15:54:51 – “Comprendo la necessità di salvare il Monte dei Paschi di Siena poiché anche lì vi sono i risparmi di imprese e famiglie” dichiara Bosone, senatore del PD, “ma appare quanto mai ingiusto e inaccettabile che ci ò avvenga senza che si realizzi una discontinuità di gestione, che evidentemente è stata causa della crisi dell’ente, e che, ad oggi, pare ancora lontana dal realizzarsi. Se ci ò non dovesse accadere, ancora una volta assisteremmo all’ennesimo esempio di cattiva amministrazione cui non corrispondono misure adeguate e di equità e giustizia nei confronti dei cittadini”.
ELIO LANNUTTI

“La sottoscrizione di strumenti finanziari da parte dello Stato per la ricapitalizzazione del Monte dei Paschi di Siena è un salto nel buio, il Gruppo otterrà circa 4 miliardi di aiuti senza alcun tipo di garanzia tecnica né morale: sono invece questi i presupposti necessari per evitare che, in futuro, siano ancora i cittadini a pagare gli errori dei banchieri”.
Lo dichiara il Capogruppo dell’Italia dei Valori in Commissione Finanze al Senato, Elio Lannutti. “Proprio in seguito alle gravi vicende finanziarie di Mps – aggiunge – sarebbe stato doveroso imporre una maggiore apertura del credito nei confronti di imprese e famiglie e un comportamento più rigoroso da parte degli amministratori”.
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E SILEONI RAFFORZA LE SUE DICHIARAZIONI: “UN AIUTO A MPS DA PARTE DELLO STATO IMPONE UNA GESTIONE TRASPARENTE, INECCEPIBILE, ETICAMENTE INATTACCABILE”
“La gestione di un Gruppo bancario come Mps, che chiede ed ottiene un determinante aiuto economico da parte dello Stato, deve essere trasparente, inattaccabile, ineccepibile, nell’ottica di un’etica tutta da conquistare”, puntualizza il leader della FABI.
“Continuare a gestire una banca come fosse un’azienda di proprietà non è accettabile: vengono effettuate nomine con le sole vecchie logiche partitiche e nel nuovo piano industriale, che non è ancora chiaro se abbia ricevuto o meno l’autorevole assenso della Banca d’Italia, non esistono concrete prospettive di crescita ma solo previsioni tutte da verificare”.
“La stessa politica aziendale di nascondere gli esuberi e di scaricare sul personale ogni forma di costo, insieme alla minaccia che il gruppo potrà essere preda di altri gruppi bancari, dimostra l’assenza di un vero progetto di rilancio, che è ancora tutto da costruire”.
“Lo sciopero dei lavoratori del Gruppo Mps, indetto dalle organizzazioni sindacali per il prossimo 27 luglio, rappresenterà la giusta risposta all’attacco ai diritti dei lavoratori”.
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