Finisce il lungo periodo di commissariamento per la Cassa di Risparmio di Rimini. Il 27 settembre si eleggerà il nuovo consiglio d'amministrazione. Al voto partecipano anche i lavoratori, riuniti nel Comitato piccoli azionisti
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BANCA CARIM TORNA AI RIMINESI

Finisce il lungo periodo di commissariamento per la Cassa di Risparmio di Rimini. Il 27 settembre si eleggerà il nuovo consiglio d’amministrazione. Al voto partecipano anche i lavoratori, riuniti nel Comitato piccoli azionisti
BANCA CARIM TORNA AI RIMINESI
Finisce il commissariamento per la Cassa di Risparmio di Rimini. L'istituto sarà finalmente riconsegnato al territorio e ai dipendenti, al termine di un periodo d'amministrazione straordinaria durato ben 2 anni, il più lungo disposto dalla Banca d'Italia dopo quello storico del Banco Ambrosiano.

è la prima volta che a conclusione di una così estesa fase di amministrazione straordinaria una banca regionale viene restituita al tessuto locale.

Il 27 settembre ci sarà l’ assemblea dei soci per la nomina del nuovo consiglio d’amministrazione. E al voto parteciperà anche un nutrito gruppo di lavoratori, riunito nel Comitato dei piccoli azionisti.

Lavoratori che la FABI ha coinvolto facendo un grande lavoro sul territorio.

Da quando è stata commissariata Banca Carim nel 2010 per gravi carenze amministrative, la FABI ha infatti svolto una capillare campagna di sensibilizzazione per convincere le istituzioni e gli imprenditori locali a partecipare alla ricapitalizzazione della banca.

In particolare ai dipendenti dell’istituto è stato suggerito di investire parte del proprio Tfr nell’acquisto di azioni.

Risultato? L’istituto di credito è rimasto in mano ai riminesi. Con la nuova operazione di ricapitalizzazione, conclusa a fine aprile, la Fondazione Cassa di risparmio di Rimini ha mantenuto il controllo della banca, con oltre il 50% di azioni in portafoglio. Importante perché si centrasse l’obiettivo dell’aumento di capitale richiesto da Bankitalia è stato, infine, l’intervento dei piccoli azionisti, che hanno sottoscritto svariate migliaia di azioni.

Numeri che hanno permesso alla banca di rimanere radicata sul territorio e che consentiranno ai piccoli azionisti di esprimere un proprio candidato al Consiglio d’amministrazione, nella prossima elezione del 27 settembre.

Sul nome del candidato sono tutti concordi: si tratta di Paolo Conti, Direttore generale del Caaf Acli, una candidatura proposta proprio dalla FABI di Rimini.

“Conti è una persona di provata serietà e competenza. Se eletto, saprà sicuramente dare un contributo al rilancio della banca”, spiega Giuseppe Taddia, Segretario Coordinatore di FABI Rimini.

“Intanto”, conclude Taddia, “preme sottolineare come la situazione si sia risolta al meglio. L’intervento compatto dei lavoratori e del tessuto produttivo locale ha evitato che sulla banca si concentrassero gli appetiti dei grandi gruppi bancari, i quali, se avessero acquisito il controllo dell’istituto, ne avrebbero compromesso occupazione e radicamento sul territorio. Un’eventualità che per fortuna non si è verificata”.

Guarda il servizio con l’intervista a Giuseppe Taddia su FABItv www.fabitv.it

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