Il Coordinamento Promotori finanziari della FABI organizza il 20 settembre a Bologna il Convegno "La finanza responsabile. Un mercato che cerca il cambiamento". Nano: "Importante promuovere in Italia cultura dell'investimento sostenibile"">

FINANZA RESPONSABILE, A CHE PUNTO SIAMO?

Il Coordinamento Promotori finanziari della FABI organizza il 20 settembre a Bologna il Convegno “La finanza responsabile. Un mercato che cerca il cambiamento”. Nano: “Importante promuovere in Italia cultura dell’investimento sostenibile”
FINANZA RESPONSABILE, A CHE PUNTO SIAMO?
Perché è importante che le banche e le società di risparmio gestito investano in prodotti finanziari che soddisfino criteri di responsabilità sociale? Il mercato italiano è pronto a recepire questo trend, che soprattutto dopo la grande crisi, sta trovando numerose adesioni nei paesi occidentali?

Se ne discuterà giovedì 20 settembre al Convegno "La finanza responsabile. Un mercato che cerca il cambiamento", organizzato a Bologna dal Coordinamento promotori finanziari della FABI, in collaborazone con il Forum nazionale della Finanza responsabile e sostenibile, di cui la FABI è socia.

L’obiettivo è quello di sensibilizzare le banche e gli operatori di settore al tema della finanza etica e promuovere la cultura dell’investimento responsabile.

All’evento parteciperanno numerosi esperti, rappresentanti di agenzie di rating sociale come Axia e Vigeo, e di società di risparmio gestito come I Shares e Arc, che da anni puntano su prodotti finanziari socialmente sostenibili.

A chiudere i lavori sarà Arrigo Nano, coordinatore Promotori finanziari della FABI, che nel suo intervento parlerà della centralità dell’educazione finanziaria e di come i consulenti e le banche debbano avere un ruolo di primo piano nell’informare correttamente i clienti sugli impatti sociali dei loro investimenti.

“Da tempo insieme al Forum della Finanza responsabile e sostenibile, organismo di cui siamo membri e che a sua volta fa parte di autorevoli organizzazioni europee”, spiega Nano, “stiamo conducendo come FABI una battaglia culturale per promuovere la vendita nelle banche di prodotti finanziari sostenibili. La nostra filosofia di fondo è molto semplice: bisogna evitare investimenti socialmente irresponsabili perché questi, a fronte magari di un rendimento economico buono ma momentaneo, vanno a detrimento della collettività”.

“Faccio un esempio”, prosegue il Coordinatore FABI dei Promotori finanziari, “che senso avrebbe investire soldi in un fondo pensione che a sua volta investe i miei risparmi nelle azioni di aziende che delocalizzano la produzione in Paesi in cui i diritti umani non sono rispettati? Magari l’investimento mi dà un rendimento del 5%, ma poi io stesso potrei essere vittima del processo di delocalizzazione, perdere il posto perché anche la mia azienda ha deciso di spostarsi nei Paesi in cui il costo del lavoro è minore”.

Ma quando una banca o una società di risparmio gestito pu ò dire di aver fatto un investimento responsabile?

Quando propone la vendita di titoli di società, perlopiù quotate, che soddisfano alcuni criteri di responsabilità sociale, come la valorizzazione del capitale umano, l’innovazione tecnologica per l’ambiente, il rispetto dei diritti sindacali, ecc.

La FABI negli ultimi anni ha organizzato ben otto convegni sul tema. “Crediamo infatti”, conclude Nano, “che la crisi dei mercati sia stata anche una crisi etica, dovuta soprattutto a una cattiva interpretazione del concetto di finanza”.

Bologna 10/09/2012