Consegnata la lettera di avvio procedura ai sindacati. La casa madre austriaca, per ripianare i conti e piazzare sul mercato Hypo Alpe Italia, è pronta licenziare altri lavoratori. Fasano: "Azienda non rispetta il contratto nazionale. Pronti ad azioni legali"">

HYPO ALPE ADRIA TAGLIA ALTRI 118 POSTI

Consegnata la lettera di avvio procedura ai sindacati. La casa madre austriaca, per ripianare i conti e piazzare sul mercato Hypo Alpe Italia, è pronta licenziare altri lavoratori. Fasano: “Azienda non rispetta il contratto nazionale. Pronti ad azioni legali”
HYPO ALPE ADRIA TAGLIA ALTRI 118 POSTI
Nuovi tagli al personale in vista in Hypo Alpe Adria Bank Italia. Ieri la capogruppo austriaca ha infatti inviato ai sindacati la lettera in cui comunicava l'apertura della procedura ex articolo 18 del contratto nazionale per tagliare 118 posti di lavoro su un organico di 403 dipendenti.

Gli esuberi, in particolare, si concentreranno nella Direzione generale di Tavagnacco (Udine) e sulla rete degli sportelli, una trentina in tutto, distribuiti tra Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana.

Un piano di riorganizzazione dettato dalla cattiva situazione economica in cui versa la banca, che fa seguito ad altre misure analoghe, avviate dalla casa madre austriaca di recente.

Come ad esempio la cessione, formalizzata a febbraio di circa 80 dipendenti, di Hypo Alpe Adria Bank a Hypo Alpe Adria Laesing, una società operante nel settore del commercio non iscritta all’Abi.

Operazioni che si sono rese necessarie, a detta della capogruppo Hypo Alpe adria Bank, per cercare di ripianare i buchi di bilancio della controllata italiana, in vendita ormai da giugno 2011, e renderla più appetibile sul mercato.

La banca dal 2007 a oggi ha infatti accusato un drastico peggioramento della qualità degli attivi, determinato soprattutto dalle sofferenze delle piccole medie imprese del Nord est. Nel primo semestre 2012 l’incidenza dei debiti a rischio sul totale dei debiti alla clientela è schizzata al 22,6%. Senza contare che l’attività di raccolta si presenta da sempre modesta, visto che il 65% delle fonti di finanziamento sono fornite dalla casamadre.

Così Hypo Alpe Adria ha deciso ancora una volta di far “calare la mannaia” sul personale. Annunciando che non intende adottare nessuna delle misure intermedie di contenimento costi previste dal contratto nazionale, come ad esempio l’utilizzo del Fondo esuberi, dei contratti part time, della riduzione dell’orario di lavoro.

Intenzione dell’azienda, insomma, è quella di procedere immediatamente ai licenziamenti collettivi.

“Decisioni che ancora una volta rappresentano uno schiaffo alle norme previste dal nostro contratto nazionale” commenta Guido Fasano, Coordinatore FABI di Udine con delega al Gruppo Hypo Alpe Adria Bank Italia.

“Questa un’iniziativa svela definitivamente le nefaste intenzioni della Direzione – prosegue il Coordinatore FABI- denunciate dal Sindacato da un anno a questa parte. Tutta l’azienda è in vendita dal giugno 2011, da allora la banca sta impedendo in tutti i modi di negoziare giuste tutele per i dipendenti. Quest’ultimo atto è un’intollerabile mancanza di rispetto verso i lavoratori, che rischiano concretamente il licenziamento”.

“La FABI”, conclude Fasano, “con le altre organizzazioni presenti in azienda è pronta a rispondere alla brutalità di queste determinazioni con fermezza e con l’attivazione di azioni sindacali, legali e di coinvolgimento delle istituzioni”.

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