La FABI denuncia troppa pressione mediatica sui Commissari di Bankitalia e ribadisce: "No a cessione asset ed esternalizzazione del Centro Elaborazione Dati. Vecchio Piano Industriale anacronistico"
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BANCA MARCHE, NO A SCELTE AFFRETTATE

La FABI denuncia troppa pressione mediatica sui Commissari di Bankitalia e ribadisce: “No a cessione asset ed esternalizzazione del Centro Elaborazione Dati. Vecchio Piano Industriale anacronistico”
BANCA MARCHE, NO A SCELTE AFFRETTATE

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Banca Marche ancora nell’occhio del ciclone. Nonostante l’arrivo dei commissari di Bankitalia, che per due mesi saranno alle prese con la verifica della situazione dell’istituto di credito, l’interesse sul Gruppo sembra essere salito alle stelle. Da giorni, infatti, stampa locale e nazionale si esercitano ad anticipare possibili scenari futuri con riferimento, in particolare, all’eventuale partner che dovrebbe farsi carico della ricapitalizzazione.
“La pressione mediatica sull’operato dei Commissari è fortissima e in tale contesto ci sembra doveroso fissare, dal nostro punto di vista, alcuni punti fermi – hanno dichiarato dal Coordinamento FABI Banca Marche – Riteniamo innanzitutto che la Banca debba proseguire nella sua attività corrente con ancora maggiore impegno, presidiando con tutta la cura possibile ogni segmento del proprio mercato di riferimento, tuttavia, siamo anche convinti del fatto che nessuna scelta strategica possa prescindere da una definizione degli assetti proprietari futuri”.
La FABI, il sindacato più rappresentativo dei bancari, fa notare come, al momento, la banca sia interessata da una fase di gestione provvisoria che preclude la possibilità d’immaginare assetti strategico-organizzativi, al contrario, tutti da definire. Lo stesso Piano industriale 2013 – 2016, pensato prima della semestrale, non potrà non essere rivisitato alla luce di un nuovo assetto proprietario definito dalla ricapitalizzazione.
“Dar corso ad un Piano Industriale, pensato diversi mesi fa e fondato su presupposti assai diversi dagli attuali, appare oggi del tutto anacronistico ed inutile – ha dichiarato Michele Desideri, Coordinatore FABI Banca Marche – In attesa dell’individuazione di un quadro proprietario definitivo e di conseguenti chiare strategie industriali della nuova compagine societaria, la FABI aziendale chiede la sospensione degli interventi ipotizzati sia per ci ò che concerne la cessione di asset ritenuti non strategici dal CdA (sospeso dalla Vigilanza) e per l’esternalizzazione del CED, sia per quanto riguarda il nuovo Organigramma che, nel ridisegnare la Direzione Generale, interviene pesantemente sulla qualità professionale di un gran numero di lavoratori”.
“La gestione provvisoria – spiegano da FABI Banca Marche – dovrà preservare l’efficienza gestionale e preparare al meglio la necessaria operazione di ricapitalizzazione, affinché si possa, successivamente, affrontare la necessaria stagione di confronto sindacale sugli interventi organizzativo-gestionali ipotizzati. In proposito, ci aspettiamo che i Commissari pongano fine, nel più breve tempo possibile, allo stillicidio di notizie relative all’indefinito ammontare dei crediti deteriorati netti che, visto il rigorosissimo atteggiamento tenuto dalla Banca negli ultimi diciotto mesi, dovrebbe, a nostro avviso, avviarsi verso la stabilizzazione”.
“Chiediamo dunque ai Commissari – concludono dal sindacato aziendale – di agire con solerzia e di certificare quanto prima il superamento di ogni criticità, presunta o reale che sia. Per quanto ci riguarda, rimaniamo più che mai determinati a ricercare le migliori soluzioni possibili nell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori di Banca Marche, attraverso un’azione comune di tutte le Organizzazioni Sindacali aziendali, verso le quali continuiamo a mantenere inalterata la nostra più ampia disponibilità all’ascolto ed alla condivisione”.
Jesi, 11/09/2013
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