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BANCA MONTE PARMA, LAVORATORI IN SCIOPERO
Il 18 aprile e il 2 maggio i dipendenti incroceranno le braccia contro la decisione del Gruppo Intesa Sanpaolo di venire meno ai vecchi accordi, disdettando la contrattazione integrativa e negando l’armonizzazione dei trattamenti

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Dipendenti di Banca Monte Parma sul piede di guerra.
Sono state, infatti, proclamate due giornate di sciopero, il 18 aprile e il 2 maggio, dopo che il Gruppo Intesa Sanpaolo è venuto meno ai vecchi accordi, disdettando la Contrattazione Integrativa Aziendale e negando l’armonizzazione dei trattamenti.
L’iniziativa è stata presa dalle organizzazioni sindacali, al termine della procedura di conciliazione che si è svolta ieri in ABI e che ha visto le parti ancora su posizioni molto distanti.
Intesa Sanpaolo non intende, infatti, tornare sui propri passi e così dal primo maggio verranno disapplicate tutte le previsioni della contrattazione integrativa.
“Un provvedimento molto grave”, ha spiegato Franco Savi, Rappresentante Sindacale Aziendale FABI di Banca Monte Parma, “perché sconfessa gli impegni che la banca stessa si era assunta con i lavoratori, firmando l’accordo del 14 gennaio 2012”.
In pratica, quando l’istituto parmigiano era stato acquisito dal Gruppo Intesa, alla fine del 2011, sindacati e azienda avevano sottoscritto un patto: oltre al piano d’esodi volontari e incentivati per un centinaio di persone, si stabiliva che per due anni i dipendenti sarebbero rimasti senza contrattazione integrativa, da ripristinare dopo il primo gennaio 2014, data a seguito della quale, inoltre, i lavoratori sarebbero stati equiparati nei trattamenti integrativi agli addetti del Gruppo Intesa.
Una misura temporanea, quindi, concordata con i sindacati per permettere alla banca di risanare i propri conti.
Eppure, a distanza di due anni, e nonostante il costo del lavoro sia già diminuito del 30%, Banca Monte Parma vuole nuovamente affilare la sua mannaia sui dipendenti.
“Riteniamo l’atteggiamento del Gruppo Intesa irresponsabile e inaccettabile, tanto più che la banca in questione ha sempre, a parole, predicato i valori etici”, ha sottolineato Savi. “Pretendiamo il rispetto del nostro lavoro, della nostra dignità e del nostro futuro. Per questo invitiamo i colleghi ad aderire massicciamente alle giornate di sciopero. Solo così potremmo respingere le assurde posizioni del Gruppo Intesa”.
Parma 04/04/2014