L'istituto di credito cooperativo nega ai lavoratori l'ammissione al libro soci. La FABI scrive a Bankitalia e appoggia il ricorso dei dipendenti contro la decisione. Cerrone: "Provvedimento di dubbia legittimità e controproducente per la stessa azienda"
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BANCASCIANO SBATTE LA PORTA IN FACCIA AI DIPENDENTI

L’istituto di credito cooperativo nega ai lavoratori l’ammissione al libro soci. La FABI scrive a Bankitalia e appoggia il ricorso dei dipendenti contro la decisione. Cerrone: “Provvedimento di dubbia legittimità e controproducente per la stessa azienda”
BANCASCIANO SBATTE LA PORTA IN FACCIA AI DIPENDENTI

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Bancasciano, una delle più importanti Banche di Credito Cooperativo della provincia di Siena, ha negato ai propri dipendenti la possibilità di diventare soci dell’istituto, come richiesto da oltre la metà degli addetti.
Il diniego è stato comunicato pochi giorni fa con una lettera ai lavoratori e ha suscitato l’immediata reazione della FABI, il sindacato più rappresentativo all’interno della banca.
“Oltre ad aver già denunciato quanto accaduto alla Banca d’Italia, abbiamo appoggiato il ricorso ai Probiviri e all’assemblea dei soci di Bancasciano da parte dei lavoratori contro questa decisione che riteniamo non abbia fondamento giuridico e che ci sembra fortemente discriminatoria”, ha dichiarato Paolo Cerrone, del Coordinamento regionale FABI delle BCC toscane.
“Sia lo Statuto di Bancasciano, sia il Codice Civile non prevedono limitazioni alla partecipazione dei dipendenti negli organismi sociali delle società cooperative, per loro natura aperte. Inoltre, segnaliamo che l’istituto vanta già all’interno del proprio libro soci un “illustre” dipendente. Vorremmo quindi sapere per quale motivo si impedisce ad altri di esercitare i medesimi diritti.
Crediamo che questo provvedimento non solo abbia profili di dubbia legittimità, ma che sia controproducente per la stessa banca.
Bancasciano potrebbe trarre soltanto benefici dalla partecipazione dei lavoratori alla vita sociale e al patrimonio dell’azienda, soprattutto alla luce del particolare momento di difficoltà vissuto dal settore del credito cooperativo. Tra i primi interessi dei lavoratori c’è proprio quello di sostenere la banca e renderla sempre più stabile e solida, per poter venire incontro al meglio alle esigenze delle famiglie e delle imprese del territorio.
Facciamo notare, infine, che nella quasi totalità delle Banche di Credito Cooperativo toscane è prevista l’ammissione dei dipendenti al libro soci, a cominciare dalla Banca di Credito Cooperativo della Versilia, guidata peraltro dal Presidente della Federazione BCC della Toscana, Umberto Guidugli.
Auspichiamo, pertanto, che Bancasciano riveda questa decisione, distante anni luce dai valori del mondo del credito cooperativo”.
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