MPS, L’ACCORDO FINISCE SULLA STAMPA

Leggi le dichiarazioni del Segretario Generale della FABI, Sileoni, e del Coordinamento FABI MPS su Repubblica, Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, MF, Il Giornale, La Nazione, Il Corriere di Siena e su tutti gli altri quotidiani locali
IL SOLE 24 ORE venerdì 8 agosto 2014
Accordo in Mps per 1.334 uscite – Per i lavoratori un assegno di sostegno al reddito pari all’85% dello stipendio
Cristina Casadei
Con l’accordo sulle 1.334 uscite volontarie, siglato unitariamente da Dircredito, Fabi, Fiba, Fisac, Sinfub, Ugl credito e Uilca, Banca Monte dei Paschi di Siena riprende le fila delle relazioni industriali condivise unitariamente con tutte le organizzazioni sindacali. «Si è ricompattato il tavolo negoziale, hanno infatti firmato anche Fisac e Dircredito che non avevano siglato l’accordo sulle esternalizzazioni del 2012 – spiega Ilaria Dalla Riva, responsabile risorse umane, organizzazione e comunicazione di Banca Mps -. Come azienda auspichiamo sempre che gli accordi siano unitari: per le sfide che dobbiamo affrontare da qui al 2017 è importante potersi confrontare con tutti i rappresentanti dei lavoratori. In prospettiva ci sono altre uscite, è vero, ma c’e’ anche il rilancio e la trasformazione della banca che vogliamo fare con tutti i sindacati. A questo proposito abbiamo siglato anche un protocollo quadro sulle relazioni industriali per definire un percorso insieme alle organizzazioni sindacali. è un protocollo politico che prevede il coinvolgimento dei sindacati su tutti gli aspetti che possono portare a un miglioramento della banca». Il protocollo prevede anche l’impegno delle parti a definire nel corso del 2015 una nuova contrattazione integrativa aziendale, a partire dal primo gennaio 2016.
La ricomposizione del tavolo sindacale in Mps (il presidente Alessandro Profumo è presidente del Casl di Abi e guida il negoziato per il rinnovo del contratto dei bancari) assume un significato che supera i confini senesi. «L’aspetto politico rilevante di questo accordo è rappresentato dalla ritrovata unità sindacale che, dalla gestione Profumo-Viola ad oggi, talvolta era venuta meno. Alla vigilia delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale, l’intesa ricompatta politicamente tutto lo schieramento sindacale rispetto ad una manifestata anarchia politica interna all’Abi» sostiene il segretario generale della Fabi Lando Maria Sileoni. Per Agostino Megale, segretario generale della Fisac «l’accordo è stato possibile grazie all’unità di tutto il sindacato che dimostra non solo che è superata la divisione sindacale in Mps. Questo accordo infatti rende più forte e unito tutto il sindacato al tavolo nazionale per il rinnovo del contratto».
Nel merito l’accordo siglato prevede l’attivazione del Fondo di solidarietà per l’anno 2014, con l’obiettivo della riduzione degli organici per 1.334 unità. Antonio Damiani della Fisac sottolinea che «vengono confermati l’impianto volontario del Fondo stesso e un livello di copertura salariale in linea con quello delle precedenti uscite. Abbiamo inoltre previsto interventi di integrazione a favore di lavoratori particolarmente svantaggiati a causa di specifiche vicende lavorative».
Il coordinamento Fabi del gruppo Mps aggiunge che l’accordo prevede «uscite volontarie con ammortizzatori sociali totalmente a carico dell’azienda, senza ulteriori sacrifici per i lavoratori» e auspica che adesso «il management si concentri sui ricavi e non più sui tagli». Il segretario nazionale della Fiba Mauro Incletolli definisce l’accordo «sostenibile e dignitoso. Vuole offrire un contributo costruttivo ed utile per il rilancio del gruppo, così fortemente atteso da tutti».
I lavoratori interessati percepiranno un assegno di sostegno al reddito pari all’83-85% dello stipendio. Beneficeranno delle prestazioni del Fondo i dipendenti di Banca Mps, Consum.it, Mps Capital Services Banca per le Imprese, e Mps Leasing & Factoring, appartenenti alle Aree Professionali e Quadri Direttivi che matureranno il diritto ai trattamenti pensionistici successivamente al 31 ottobre 2014 ed entro il 30 dicembre 2019. «Il nostro piano industriale prevede aiuti pubblici ed è stato definito dal Mef e da Bruxelles. Gli organici dovranno essere ridotti di 8mila unità, portandoli da 30mila a 22mila entro il 2017 – continua Dalla Riva -. Con tutte le operazioni fatte finora, compresa l’ultima, siamo arrivati a 5.256 uscite. I rimanenti esuberi previsti dal piano europeo saranno oggetto di due procedure nel 2015, per circa 900 unità, e nel 2016 per circa 600 unità. A completamento ci saranno operazioni di asset disposal di società che hanno circa 600 dipendenti, oltre a 200-300 persone che ogni anno usciranno col turn over volontario». Proprio per questo a fronte delle uscite «non sono previste assunzioni e nemmeno integrazioni all’assegno dell’Inps, fatta eccezione per coloro che appartengono alle aree professionali e sarebbero andati in prepensionamento con un assegno pari al 50% della retribuzione, in tutto una quarantina di persone – precisa Dalla Riva -. Abbiamo per ò garantito a tutti gli aspetti del welfare e quindi per il periodo di permanenza nel Fondo verranno mantenute le coperture assistenziali, le agevolazioni creditizie e le condizioni tempo per tempo vigenti che la banca avrebbe riconosciuto in costanza di rapporto di lavoro».
MF-MILANO FINANZA venerdì 8 agosto 2014
Mps, c’è l’accordo sugli esuberi – Ne sono previsti altri 900 nel 2015 e 600 nel 2016. I restanti dopo la cessione degli asset. Dopo un anno per la prima volta si ricompatta il fronte sindacale, anche in vista del rinnovo del contratto nazionale
di Claudia Cervini
Monte dei Paschi di Siena (Mps) procede a buon ritmo nell’attuazione del piano industriale 2013-2017. Nella notte tra mercoledì e giovedì è stato raggiunto l’accordo tra la banca e le parti sociali per l’esodo volontario (e finanziato dal Fondo di Solidarietà) di 1.334 lavoratori. Si tratta di nuovi esuberi che, sommati ai 3.900 esodi annunciati in precedenza, portano a un totale di 5.256 lavoratori in uscita. La trattativa, iniziata il 1° luglio scorso, è durata 40 giorni e si è conclusa in anticipo sulla tabella di marcia (il termine era stato infatti previsto per il 18 agosto). «Il traguardo è innanzitutto politico: il tavolo della trattativa si è ricomposto dopo oltre un anno di rotture», spiega Ilaria Dalla Riva, direttore delle risorse umane di Mps. La firma stavolta è stata collettiva e ha incluso anche la Fisac, che da oltre un anno aveva abbandonato il tavolo. Anche per questo l’accordo di ieri rappresenta una sorta di prova generale per i sindacati in vista del rinnovo del contratto nazionale, come ha fatto notare il segretario generale della Fabi Lando Maria Sileoni. «Alla vigilia delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale questa intesa ricompatta politicamente tutto lo schieramento sindacale», ha commentato il sindacalista. Gli ha fatto eco Agostino Megale, segretario generale della Fisac Cgil: un «buon accordo» raggiunto «grazie all’unità di tutto il sindacato». L’intesa è piaciuta anche al segretario nazionale della Fiba Cisl Mauro Incletolli: «All’interno di un quadro di settore che rimane complesso, abbiamo sottoscritto un accordo sostenibile per i lavoratori». I lavori di ristrutturazione di Rocca Salimbeni non sono per ò conclusi. «Il piano prevede di passare da un organico di 30 mila persone a uno di 22 mila entro il 2017», ricorda Dalla Riva. «Gli esuberi previsti sono 5.256: 900 attesi nel 2015 e 600 nel 2016». (riproduzione riservata)

IL GIORNALE venerdì 8 agosto 2014

Mps finisce in rosso per 350 milioni Pesano le rettifiche di bilancio e il costo dei Monti bond. Viola: «Ora lavoriamo per l’ utile»

Massimo Restelli
Gli extra- costi necessari per «disinnescare» i crediti deteriorati in vista degli esami europei (1, 2 miliardi le rettifiche) e l’ assegno consegnato al ministero dell’ Economia per saldare gli interessi sui Monti bond (9, 5%, paria 196 milioni) hanno lasciato quasi a secco il Monte Paschi. Rocca Salimbeni ha chiuso il primo semestre in perdita per 352 milioni (-178, 9 milioni solo negli ultimi tre mesi); peggio dei 279 milioni attesi dagli analisti, ma inferiore al buco di 379 milioni accusato un anno fa. La perdita è dovuta «a condizioni esterne particolarmente difficili», ha ammesso l’ amministratore delegato Fabrizio Viola che insieme al presidente Alessandro Profumo sta gestendo il rilancio della banca senese dopo l’ era di Giuseppe Mussari. A differenza del miglioramento riscontrato da Intesa Sanpaolo e Unicredit, Mps continua infatti a pagare cara la crisi: le rettifiche sono aumentate del 17, 4%, complici 255 milioni (+53, 5%) contabilizzati tra aprile a giugno per «rimediare» ad alcune posizioni ingombranti e al passaggio a sofferenze di altri prestiti appoggiati su case e uffici, ora svalutati. Mps (-3, 6% in Borsa) ha comunque perso colpi anche sul fronte del margine di interesse (-4, 7% a 1, 8 miliardi), delle commissioni e del costo del credito, soprattutto negli ultimi tre mesi. La ristrutturazione dello stato patrimoniale« è stata completata», ha per ò notato Viola e grazie all’ aumento di capitale da 5 miliardi è «ora molto solida»: il parametro Cet 1 è pari al 13, 5%. Rimborsati allo Stato gran parte( 3, 45 miliardi) deidebiticontratti con i Monti bond, Mps è quindi «impegnata sul breve termine a mettere in atto una serie di misure per aumentare la redditività». La banca ha inoltre rimborsato alla Bce diecimiliardi di prestiti a basso costo («Ltro») ehasostenutolanascitadellacontrollataonline Widiba che, ricevuto l’ ok della Vigilanza,« partirà a settembre». Altra nota di soddisfazione è la raccolta (+1, 6%), sorretta sia dalla componente diretta sia dai fondi di investimento. Viola e Profumo hanno inoltre raggiunto in anticipo l’ obiettivo di riduzione dei costi previsto al 2017. Tra i risparmi rientra l’ accordo firmato poco prima dell’ alba di ieri tra i sindacati e la responsabile delle risorse umane Ilaria Dalla Riva: saranno accompagnati alla pensione altri 1. 334 dipendenti tramite il fondo esuberi, il principale ammortizzatore sociale del settore. Tutto lascia pensare inoltre che le domande di uscita supereranno i posti disponibili, livellando si alla platea potenziale stimata in 1. 600- 1. 700 aventi diritto. Così come è stata anticipata la chiusura di ulteriori 150 filiali alla prima parte del 2015. L’ accordo sugli esuberi certifica inoltre la ritrovata unità dei sindacati con la Fisac- Cgil, la sigla più rappresentativa a Siena, ma che si era finora messa per traverso: il prossimo obiettivo a Siena è ricostruire l’ intregrativo. Un segnale «politico» di compattezza importante anche in chiave Abi, ha voluto rimarcare il leader della Fabi, Lando Maria Sileoni. Perché a Palazzo Altieri i sindacati stanno trattando proprio con Profumo( nella veste di neo capo del« Casl») il nuovo contratto dei 300 mila bancari italiani

CORRIERE DELLA SERA venerdì 8 agosto 2014
Mps, accordo per 1.334 uscite Viola: sui conti l’«effetto Pil» La perdita del semestre ridotta a 353 milioni
Il Monte dei Paschi di Siena ha chiuso l’accordo con i sindacati per gli esuberi e ha annunciato una semestrale in una perdita di 353 milioni (rispetto al meno 379,4 milioni del primo semestre 2013). La buona notizia sul fronte del piano di ristrutturazione approvato da Bruxelles, che prevede 8 mila uscite entro il 2017, si è scontrata con un risultato peggiore delle attese degli analisti (-279 milioni la stima del consensus), che per ò — sottolinea l’istituto senese — senza oneri ricorrenti avrebbe avuto un sostanziale pareggio. Sui conti hanno pesato ancora gli interessi sui Monti bond (al tasso del 9,5% da inizio anno) e le rettifiche sui crediti, deteriorati, che superano il miliardo di euro. A fine semestre ammontano a 1,208 miliardi, con un aumento di circa 179 milioni (+17,4%) rispetto al primo semestre 2013. Il margine di intermediazione cala a 1.843 milioni (-4,7%). Oltre alle componenti non ricorrenti, ha giocato contro anche la congiuntura. Il piano industriale di Mps non aveva preso in considerazione un dato sul Pil negativo come quello annunciato due giorni fa dall’Istat. «Nel piano — ha spiegato Fabrizio Viola, amministratore delegato di Mps — abbiamo scelto di essere conservativi, ma sfortunatamente la realtà sembra essere ancora più difficile, come mostra l’ultimo dato sul Pil dell’Italia». «Sostanzialmente completato il processo di riequilibrio patrimoniale e finanziario e di de-risking della banca», riporta una nota del gruppo. In particolare, per quanto riguarda i ratio patrimoniali, il Cet 1 sale al 13,5%. «La ristrutturazione dello stato patrimoniale è stata completata» e grazie all’aumento di capitale da 5 miliardi è diventata «ora molto solida. Siamo impegnati sul breve termine per aumentare la redditività», ha detto Viola. Mps ha rimborsato 10 miliardi di Ltro. L’esposizione nei confronti della Bce è scesa a 18 miliardi. Quanto alle nuove emissioni, i Tltro, Mps stima di chiederne per 6 miliardi di euro.
Sul fronte esuberi, il Monte ha siglato un accordo per l’uscita agevolata anticipata di 1.334 addetti entro la fine dell’anno. Le uscite avverranno su base volontaria e saranno coperte dal Fondo di Solidarietà con costi a carico dell’azienda, senza alcun onere aggiuntivo per i dipendenti in servizio. L’accordo è stato firmato da tutte le sigle sindacali e in particolare dalla Fisac Cgil, che non aveva siglato i precedenti accordi sulle esternalizzazioni. E questa ritrovata «unanimità» è interessante in vista del rinnovo del contratto di categoria. «L’aspetto politico rilevante dell’accordo — fa notare Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi — è rappresentato dalla ritrovata unità sindacale. Alla vigilia delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale, l’intesa di ricompatta politicamente tutto lo schieramento sindacale». Le trattative partiranno il 18 settembre con il delegato dell’Abi (nonché presidente di Mps) Alessandro Profumo. Fausta Chiesa © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA REPUBBLICA venerdì 8 agosto 2014

Mps peggio delle attese rosso di 353 milioni Accordo su 1300 esuberi I dati semestrali. Viola: "Rafforzato il patrimonio ma il crollo del Pil impatterà sul piano industriale

MILANO. è amara la cura per risollevare il Monte dei Paschi. Tanto che la banca ha archiviato il nono trimestre consecutivo in rosso. Tra aprile e giugno la perdita netta è stata 179 milioni, pi ù delle attese degli operatori (130 milioni) e poco pi ù che nei primi tre mesi, portando a 353 milioni il negativo da gennaio (a met à 2013 il rosso era di 379 milioni). Per l’ ad Fabrizio Viola il risultato è legato a « condizioni esterne particolarmente difficili », ovvero la marcia indietro della ripresa macro italiana. Essendo Mps leader regionale nel credito alle Pmi, è tra le pi ù esposte alla congiuntura. « Il secondo trimestre è stato particolarmente difficile, con un impatto su margine di interesse, commissioni e costo del credito – ha aggiunto Viola – su questi aspetti la banca dovr à concentrarsi nella seconda parte d’ anno, per rilanciare la profittabilit à ». Sono ancora le rettifiche su crediti, salite da 476 a 731 milioni tra primo e secondo trimestre (+53%), a pesare. La banca le spiega con « accantonamenti su alcune posizioni di ammontare significativo » – nella presentazione il direttore finanziario Bernardo Mingrone ha citato parte dei crediti ad Alitalia e a Sorgenia – e con « la revisione delle stime di perdita per talune sofferenze per l’ aggiornamento delle valutazioni di immobili a garanzia ». La revisione degli attivi della Bce, in corso, avrebbe spinto a ridurre le garanzie e aumentare le coperture su certe partite. Va meglio la solidit à patrimoniale, che dopo l’ aumento da 5 miliardi di euro presenta un indice Cet 1 del 12% applicando le regole di Basilea, « in linea con le migliori pratiche ». Per accelerare il risanamento Mps continuer à a limare i costi – nel trimestre quelli operativi sono stabili a 670 milioni – e a questo servir à l’ intesa raggiunta con i sindacati per gestire 1. 334 nuovi esuberi. Le uscite saranno volontarie, e ammortizzate dal fondo di solidariet à. Gli interessati – tra i pensionabili entro fine 2019 – percepiranno l’ 83- 85% dello stipendio. « Grazie all’ unit à sindacale — ha detto la Fabi — s’ è raggiunto un accordo equilibrato, tutto a carico dell’ azienda. Ora il management prosegua sulla strada del rilancio concentrandosi sui ricavi ». (a. gr.)

CORRIERE DI VITERBO/MAREMMA/UMBRIA/SIENA/RIETI E AREZZO venerdì 8 agosto 2014

Accordo su esuberi Mps, Sileoni (Fabi): decisiva l’unità sindacale

LA NAZIONE venerdì 8 agosto 2014

In 1334 usciranno da Mps entro fine anno Firmato l’ accordo unitario su fondo di solidarietà Ilaria Dalla Riva, direttore delle risorse umane: «Un’ intesa molto importante»

CECILIA MARZOTTI
FIRMATO l’ accordo unitario per l’ attivazione del fondo di solidarietà e per l’ adeguamento degli organici del gruppo Monte dei Paschi. La quadra è arrivata a notte fonda dopo la rottura un anno fa tra le sigle sindacali. Le uscite entro la fine di quest’ anno saranno 1334. «E’ un accordo importante — ha detto Ilaria Dalla Riva, direttore delle risorse umane della Banca — sia da un punto di vista politico perché è stato ricompattato il tavolo, sia per i lavoratori interessati». In particolare, potranno accedere al Fondo di Solidarietà, facendo domanda entro il 26 settembre, coloro che maturano i requisiti pensionistici ‘Ago’ (assicurazione generale obbligatoria, ndr) entro il 31 dicembre 2019. «L’ ACCORDO — afferma ancora Dalla Riva — prevede che ai dipendenti in esodo volontario siano garantiti gli stessi benefici dei lavoratori attivi: assistenza sanitaria, iscrizione al fondo previdenziale aziendale, agevolazioni creditizie, possibilità di veder assunto il proprio figlio o coniuge in caso di morte e copertura sanitaria della Cassa mutua». C’ è poi la così detta «opzione donna» che come spiega la stessa Dalla Riva signicgica che «alle lavoratrici che sceglieranno di andare in pensione con il sistema contributivo (la platea disponibile ammonta a circa 300) verranno riconosciute, a titolo d’ incentivo, due annualità di stipendio». A MARGINE dell’ accordo, è stata sottoscritta anche un’ intesa quadro sulle relazioni industriali, che prevede il coinvolgimento dei sindacati nel verificare le ricadute del piano industriale per individuare soluzioni a tutela dei dipendenti. Le parti hanno sottoscritto l’ impegno comune a definire nel corso del 2015 una nuova contrattazione integrativa aziendale, con decorrenza dal 1 gennaio 2016 ed hanno concordato che le ulteriori eccedenze di personale previste dal piano europeo, che prevedeva 3. 400 uscite aggiuntive rispetto alle 4. 600 previste dal piano 2011- 2015, saranno oggetto di 2 apposite procedure nel 2015 e nel 2016 e saranno gestite attraverso il Fondo di Solidarieta’. «Grazie all’ unità del tavolo sindacale — è il commento del coordinamento Fabi del gruppo Mps — finalmente ricompattato è stato possibile raggiungere un accordo equilibrato, che ha permesso uscite volontarie con ammortizzatori sociali totalmente a carico dell’ azienda, senza ulteriori sacrifici per i lavoratori. Adesso auspichiamo che il management prosegua sulla strada del rilancio del gruppo, concentrandosi per ò sui ricavi e non più sui tagli». Per il segretario nazionale Fica Cisl, Mauro Incletolli, «all’ interno di un quadro di settore che rimane complesso, alla luce anche dei recenti dati Istat che riportano l’ Italia inrecessione economica, abbiamo sottoscritto un accordo sostenibile e dignitoso per i lavoratori e le lavoratrici di Monte dei Paschi di Siena».

LA NUOVA VENEZIA E MESTRE venerdì 8 agosto 2014

Mps, chiudono 4 filiali C’ è l’ accordo, 1. 334 esuberi di cui 130 a Nordest

SIENA – Firmato, nella notte tra mercoledì e gioved ì, a Siena, l’ accordo per l’ attivazione del Fondo di Solidarietà e per l’ Adeguamento degli Organici&n