Il leader della FABI ha partecipato al Coordinamento del Gruppo UBI, che si è chiuso oggi a Bari dopo una tre giorni di dibattiti. Sileoni ha risposto, più volte interrotto da applausi, a tutte le domande dei dirigenti presenti
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SILEONI A BARI AL COORDINAMENTO DELLE RSA UBI

Il leader della FABI ha partecipato al Coordinamento del Gruppo UBI, che si è chiuso oggi a Bari dopo una tre giorni di dibattiti. Sileoni ha risposto, più volte interrotto da applausi, a tutte le domande dei dirigenti presenti
SILEONI A BARI AL COORDINAMENTO DELLE RSA UBI

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Si è chiusa oggi con l’arrivo del Segretario Generale della FABI, Lando Maria Sileoni, la tre giorni del Coordinamento FABI del Gruppo UBI a Bari. Ad accogliere il leader dell’organizzazione un centinaio di dirigenti sindacali, con in testa il Segretario Nazionale Attilio Granelli e il Coordinatore Nazionale del Gruppo UBI, Paolo Citterio.
Sileoni ha aperto con una riflessione a tutto campo su quello che sta succedendo nel mondo del lavoro, la discussione sull’articolo 18 in primis, sottolineando quanto la situazione nazionale complessiva, sia politica sia economica, possa condizionare le decisioni sull’argomento.
“Chi governa è la politica e, se dovesse passare la logica della non concertazione, il settore bancario ne risentirebbe”, ha detto Sileoni.
Il leader della FABI ha poi accennato all’incontro con il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, avvenuto pochi giorni fa e incentrato sul rinnovo del Contratto Nazionale e sulla difficile situazione economico politica odierna.
Le banche italiane si apprestano ad affrontare l’esito degli stress test. Se non dovessero superarli, dovrebbero procedere ad ardui aumenti di capitale o fusioni. Le ricadute sui livelli occupazionali sarebbero inevitabili.
All’interno di questo complicato panorama si inserisce, appunto, il rinnovo del Contratto Nazionale. è su questo argomento che la platea si scalda e Sileoni ribadisce la volontà dell’organizzazione di mantenere gli attuali livelli occupazionali con 312mila addetti e recuperare l’inflazione con un incremento di 170 euro, assorbendo nel contempo il momento della deflazione e sostituendola con indici di produttività da applicare nelle singole aziende e nei gruppi bancari.
“Il rinnovo del Contratto Nazionale dovrà essere affrontato con visione politica lungimirante e considerando sempre di anteporre a tutto gli interessi dell’organizzazione e della categoria”, ha ribadito con autorevolezza il Segretario Generale della FABI.
Sileoni ha poi risposto ai numerosi e competenti interventi dei dirigenti sindacali presenti, che lo hanno più volte applaudito: dalla tabellizzazione dell’EDR, ai rapporti con l’ABI, fino al nuovo modello di banca.
Il leader della FABI ha dato appuntamento ai dirigenti del gruppo UBI ad un prossimo incontro per fare il punto sulla situazione del rinnovo del Contratto Nazionale.
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