Al centro dell'incontro di oggi il tema dell'area contrattuale. L'ABI spinge per introdurre contratti complementari per le attività non core. Sileoni smaschera i banchieri: "Sperano in un intervento del Governo"
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SILEONI A PROFUMO: ?GIOCHI A NASCONDINO IN ATTESA DEL TANA LIBERA TUTTI DEL GOVERNO?

Al centro dell’incontro di oggi il tema dell’area contrattuale. L’ABI spinge per introdurre contratti complementari per le attività non core. Sileoni smaschera i banchieri: “Sperano in un intervento del Governo”
SILEONI A PROFUMO: ?GIOCHI  A NASCONDINO IN ATTESA DEL TANA LIBERA TUTTI DEL GOVERNO?

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“Quello di oggi è stato il “solito” incontro interlocutorio. Da parte di ABI si è registrata qualche timida apertura sull’area contrattuale, bilanciata da qualche tentativo di semplificare in peggio le attuali norme politiche del Contratto Nazionale.
Le banche giocano a nascondino senza esporsi più di tanto, tentando di condizionare l’esito dell’accordo sulla parte economica del nuovo Contratto, tema che affronteremo, il 23, il 24, il 25 marzo”.
Questo il commento di Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI, a margine dell’incontro che si è svolto oggi in ABI, nell’ambito della trattativa di rinnovo del Contratto Nazionale dei 309mila lavoratori bancari italiani, durante il quale si è discusso dell’area contrattuale.
“L’ABI lavora per costruire politicamente le giustificazioni per un intervento del Governo, dimenticando che, in caso di disapplicazione del Contratto, il movimento sindacale unitariamente farà sentire alta la propria voce, con argomentazioni che lo stesso governo Renzi- siamo certi- valorizzerà.
In caso di disapplicazione contrattuale, le piccole e medie banche avranno la peggio, in quanto, senza un Contratto Nazionale, la concorrenza finanziaria ed economica le vedrà soccombere di fronte all’aggressività dei gruppi bancari.
L’ABI non ha il coraggio di affrontare i veri problemi del settore e spera che un intervento esterno, come a nascondino, possa attivare quel tana libera tutti che le banche auspicano perché incapaci di assumersi le proprie responsabilità di gestione e di corrette relazioni sindacali”, ha concluso Sileoni.
L’INCONTRO. Durante l’incontro di oggi le parti hanno discusso di area contrattuale.
L’ABI ha proposto l’introduzione dei contratti complementari nei rami d’azienda che si occupano di Gestione delle carte di credito e debito e sistemi di pagamento, Servizi o reparti centrali o periferici di elaborazione dati, anche di tipo consortile, Centri servizi, con attività di tipo amministrativo/contabile, non di sportello, svolte in maniera accentrata (strutture centrali o periferiche), di supporto operativo alla Gestione amministrativa di immobili d’uso.
Secondo ABI, si realizzerebbe così una difesa concreta dell’area contrattuale che concilierebbe anche gli obiettivi di risparmio delle aziende.
Il personale assunto con contratti complementari sarebbe sotto inquadrato e avrebbe un orario settimanale di 40 ore, con tabelle retributive ridotte del 20% rispetto a quelle del Contratto del credito.
Il Segretario Generale della FABI, a nome di tutti, ha immediatamente rilevato come questa proposta non tenga per nulla conto delle richieste contenute nella piattaforma unitaria presentata dai sindacati e approvata dalle assemblee.
Lando Sileoni ha inoltre sollecitato risposte chiare sull’applicazione della riforma del lavoro ai dipendenti già in servizio nelle banche con contratti di apprendistato e contratti a tempo determinato.
Per tutta risposta, l’ABI ha ribadito il suo giudizio positivo sulle nuove disposizione di legge.
Inoltre, visto l’annullamento della riunione del 13 marzo ed il rinvio della riunione al 23 e 24 di questo mese, le Organizzazioni Sindacali hanno chiesto un chiarimento politico sulla scadenza della trattativa fissata il 31 marzo, precisando che questo termine non pu ò costituire – e non costituirà mai per il sindacato – un elemento ricattatorio sul merito della trattativa.
L’ABI ha rilanciato su nuove riunioni per il 25, il 30 ed il 31 marzo, per arrivare a capire se si riesca o meno a definire un accordo per il rinnovo del Contratto Nazionale.
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