Federcasse illustra ai sindacati le linee guida dell'auto-riforma. Bertinotti: "Vogliamo garanzie a tutela dei lavoratori. Su Contratto Nazionale si riaprirà confronto solo se ci sarà passo indietro su disapplicazione dei due livelli di contrattazione"
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BCC, TRA AUTO-RIFORMA E CONTRATTO IN STAND BY

Federcasse illustra ai sindacati le linee guida dell’auto-riforma. Bertinotti: “Vogliamo garanzie a tutela dei lavoratori. Su Contratto Nazionale si riaprirà confronto solo se ci sarà passo indietro su disapplicazione dei due livelli di contrattazione”
BCC, TRA AUTO-RIFORMA E CONTRATTO IN STAND BY

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Primo incontro ieri sera tra Federcasse e le Organizzazioni Sindacali, dopo il grande sciopero nazionale del 2 marzo, che ha registrato punte d’adesione del 90%.
L’associazione datoriale delle BCC ha convocato i sindacati per illustrare loro le linee guida dell’autoriforma, che dovrà essere deliberata in tempi più lunghi rispetto ai tre mesi inizialmente preventivati.
L’autoriforma, che si pone tra i suoi obiettivi quello di razionalizzare il sistema e rafforzarlo da un punto di vista patrimoniale così come richiesto dalle autorità di vigilanza europee e italiane, prevedrebbe l’iscrizione delle BCC, attraverso patti di coesione, a una o più capo-gruppo bancarie aperte anche a capitali esterni.
Si stima che ci ò porterebbe a una riduzione del 15- 20% del personale che lavora nelle strutture centrali, attualmente circa 5.500 persone.
Inoltre, la riorganizzazione porterebbe a un taglio sui territori di circa 214 sportelli.
Al termine dell’incontro, è stato calendarizzata un’altra riunione con i sindacati per il giorno di lunedì 23 marzo, dove si dovrebbe ritornare a parlare del Contratto Nazionale.
“Il confronto”, ha dichiarato Luca Bertinotti, Segretario Nazionale FABI, “potrà veramente ripartire solo quando Federcasse farà un passo indietro sulla disapplicazione della contrattazione nazionale e regionale”.
“Quanto all’autoriforma del sistema – ha continuato Bertinotti – siamo consapevoli che risponde alle esigenze di mercato e alle richieste della autorità europee, ma chiediamo precise garanzie a tutela dei lavoratori e auspichiamo che il radicamento sul territorio degli istituti e il loro carattere mutualistico, vero valore aggiunto del Credito Cooperativo, non vengano compromessi”.
Roma 17/03/2015
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