La FABI ribadisce l'urgenza di un incontro con Federcasse. Bertinotti: "No a taglio lineare delle retribuzioni, sì a confronto sui costi complessivi, a cominciare da governance e consulenze. Stipendi dei lavoratori già diminuiti dell'1,5% in tre anni"
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L?APPELLO DEI SINDACATI A FEDERCASSE: ?SUBITO IL RINNOVO DEL CCNL?

La FABI ribadisce l’urgenza di un incontro con Federcasse. Bertinotti: “No a taglio lineare delle retribuzioni, sì a confronto sui costi complessivi, a cominciare da governance e consulenze. Stipendi dei lavoratori già diminuiti dell’1,5% in tre anni”
L?APPELLO DEI SINDACATI A FEDERCASSE: ?SUBITO IL RINNOVO DEL CCNL?

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Si sono conclusi venerdì scorso gli attivi unitari dei sindacati per discutere del rinnovo del Contratto del Credito Cooperativo, dopo che Federcasse ha sospeso anticipatamente gli incontri per nominare e definire una nuova delegazione trattante.
Gli oltre 200 dirigenti sindacali di FABI, FIRST CISL, FISAC CGIL, SINCRA UGL e UILCA si sono riuniti per fare il punto della situazione e ribadire la loro linea: giungere in tempi rapidi al rinnovo del Contratto dei 37mila lavoratori di settore in un’ottica di equità e sostenibilità. Per questo hanno sottolineato l’urgenza di un incontro con Federcasse.
“I ritardi nella trattativa di rinnovo del Contratto non sono certamente imputabili al sindacato ma a Federcasse, che a parole dice di voler rinnovare in tempi brevi il Contratto, ma nei fatti in questi mesi non è mai entrata nel merito della discussione degli argomenti, rallentando i tempi della trattativa per questioni politiche interne all’associazione”, spiega Luca Bertinotti, Segretario Nazionale FABI.
“Siamo da sempre aperti al confronto, ma non accettiamo la proposta di Federcasse di praticare un taglio strutturale alle retribuzioni dei lavoratori, bloccando gli scatti d’anzianità e tagliando il premio di risultato e l’indennità di rischio. Quanto agli eventuali esuberi frutto dell’autoriforma, sono ancora tutti da quantificare e quindi non si pu ò avviare il confronto su numeri in astratto.
Facciamo notare che gli stipendi nelle BCC sono già diminuiti dell’1,5% negli ultimi tre anni, oltre ad essere inferiori in media a quelli percepiti nelle banche associate all’ABI, come rilevato dalla Banca d’Italia, e che finora solo i lavoratori si sono fatti carico delle difficoltà del settore.
Il sindacato si è sempre mostrato disponibile a lavorare per il rilancio del Credito Cooperativo, ma fino ad adesso la strategia di Federcasse è stata unicamente quella di riproporre la trita ricetta del taglio lineare delle retribuzioni, senza offrire alcuna prospettiva di crescita e rinnovamento.
è necessario un confronto a tutto campo sui costi di sistema, a cominciare da quelli di governance e dalle consulenze, criticità evidenziata dalla stessa Bankitalia. Il sindacato ha già ampiamente fatto la sua parte, rendendosi disponibile a ragionare su forme di solidarietà, come ad esempio la fruizione delle ferie e banca ore arretrate , che per ò non vadano a incidere sulla componente strutturale della retribuzione dei lavoratori, e a rinunciare all’indennità di vacanza contrattuale. Ora tocca a Federcasse fare altrettanto, abbandonando inutili tatticismi e posizioni intransigenti e strumentali, presentando un quadro chiaro della situazione del Credito Cooperativo e delle spese complessive del sistema, a partire dai quelle relative ai Consigli d’Amministrazione e ai compensi al management.
Serve un Contratto che rafforzi gli ammortizzatori sociali, salvaguardi l’occupazione e che non incida in modo permanente sul potere d’acquisto dei salari”, conclude Bertinotti.
Roma 11/11/2015