I sindacati firmano il Protocollo sul benessere nei luoghi di lavoro e sulle politiche commerciali. Obiettivo: limitare le pressioni commerciali e favorire la vendita responsabile dei prodotti. Morelli e Di Cristo: "Vigileremo affinché azienda attui quanto concordato"">

UNICREDIT, S? AL PROTOCOLLO SULLE VENDITE RESPONSABILI

I sindacati firmano il Protocollo sul benessere nei luoghi di lavoro e sulle politiche commerciali. Obiettivo: limitare le pressioni commerciali e favorire la vendita responsabile dei prodotti. Morelli e Di Cristo: “Vigileremo affinché azienda attui quanto concordato”
UNICREDIT, S? AL PROTOCOLLO SULLE VENDITE RESPONSABILI
è stato firmato venerdì scorso tra Unicredit e le Organizzazioni Sindacali interne il Protocollo sul benessere nei luoghi di lavoro e sulle politiche commerciali.
Obiettivo dell'intesa è quello di limitare le pressioni commerciali e favorire la vendita responsabile dei prodotti finanziari per tutelare i lavoratori e i clienti.
Un accordo a cui i sindacati lavoravano da tempo, anche a livello internazionale, come dimostra la dichiarazione congiunta sulle vendite responsabili sottoscritta lo scorso maggio da Unicredit e il Comitato Aziendale Europeo di Gruppo, organismo oggi presieduto da Angelo Di Cristo della FABI.
Il protocollo prevede che gli obiettivi commerciali siano assegnati ai lavoratori secondo criteri di oggettività, trasparenza, sostenibilità e tempestività e che tengano conto della centralità e della soddisfazione nel tempo della clientela e del lavoro di squadra.
Secondo l'intesa, l'azienda sarà tenuta a dare indicazioni chiare e complete ai dipendenti sulle normative italiane ed europee che regolano le vendite. è stato, inoltre, stabilito che le comunicazioni aziendali relative alle attività commerciali non potranno contenere messaggi fuorvianti e vessatori nei confronti dei dipendenti.
A tal proposito verrà costituita un'apposita Commissione paritetica e degli osservatori regionali composti da rappresentanti dell'azienda e dei lavoratori, che vigileranno sulla corretta applicazione dell'accordo e segnaleranno alle strutture sindacali aziendali eventuali condotte non in linea con il protocollo, di cui verrà poi messa conoscenza l'azienda.
A sua volta Unicredit s'impegna a valutare le segnalazioni e a intervenire in caso vengano accertati comportamenti lesivi della dignità e professionalità dei lavoratori.
Previsti infine aggiornamenti periodici sulla valutazione dello stress lavoro correlato e percorsi formativi rivolti ai responsabili aziendali per diffondere una cultura responsabile delle vendite.
"Quest'accordo rappresenta un valido strumento per tutelare la dignità professionale dei dipendenti. La FABI vigilerà attentamente affinché l'azienda rispetti tutti i termini dell'accordo mettendo in pratica quanto concordato con i sindacati", dichiara Mauro Morelli, Segretario Nazionale FABI.
"L'intesa raggiunta è un primo importante passo per favorire a livello aziendale una cultura della vendita responsabile, improntata alla trasparenza di comunicazione con la clientela e alla definizione di obiettivi commerciali a medio lungo termine", aggiunge Angelo Di Cristo, Coordinatore FABI Unicredit.
Milano 26/04/2016

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IL SOLE 24 ORE mercoledì 27 aprile 2016
UniCredit, accordo sulle vendite – Una commissione bilaterale vigilerà sull’applicazione dell’intesa
Aumento della produttività, sì, ma anche benessere. è con questa premessa che si apre l’accordo siglato da Unicredit e dai sindacati sul benessere nei luoghi di lavoro e sulle politiche commerciali. Il protocollo si innesta in un percorso ampio e internazionale: dà infatti seguito alla Dichiarazione Congiunta del Cae sulle vendite responsabili del 2015 (a presiedere il Cae è Angelo Di Cristo della Fabi), un documento di cui a livello europeo si è dotata solo Unicredit. La stesura, da parte aziendale, è avvenuta a quattro mani tra la direzione delle risorse umane e quella commerciale, proprio per ribadire la centralità dei tre pilastri fondanti e cioè i clienti, i prodotti e i lavoratori.
«Questo accordo rappresenta un valido strumento per tutelare la dignità professionale dei dipendenti e un primo importante passo per favorire a livello aziendale una cultura della vendita responsabile», spiega Mauro Morelli, segretario nazionale Fabi. Entrando nel merito, innanzitutto «la comunicazione verso i collaboratori e il monitoraggio dei risultati devono essere chiari, univoci ed esaustivi», spiega il segretario nazionale della Fisac Cgil Elena Aiazzi. Le comunicazioni poi «non devono essere fatte con eccessiva frequenza o con inutili ripetizioni e non devono contenere messaggi fuorvianti, vessatori e ambigui di non rispetto della legge», continua Aiazzi. Nell’accordo Unicredit si prevede inoltre che le riunioni commerciali debbano essere effettuate nell’orario di lavoro previsto dal contratto. Il ruolo della formazione viene riportato in primo piano per favorire l’acquisizione, tra le altre, delle competenze tecnico/giuridiche, commerciali e di modalità corretta di relazione fra responsabile e collaboratore e di relazione con la clientela. Altro capitolo rilevante è la gestione dei budget che devono essere sostenibili e improntati alla fidelizzazione sul medio e lungo periodo. Infine viene risaltato il ruolo della bilateralità con l’istituzione di un’apposita commissione paritetica e degli osservatori regionali per monitorare l’applicazione del protocollo.
L’accordo siglato in Unicredit (dopo quelli di Intesa e Mps)a questo punto potrebbe tirare la volata al negoziato in Abi per definire un quadro di regole nazionale. «Per garantire la clientela, gli stessi lavoratori bancari e gli investimenti dei correntisti e per inibire le pressioni commerciali serve la condivisione di regole chiare e trasparenti – dice Lando Maria Sileoni (Fabi)-. Il codice etico va definito concordando anche penalità e forme di sanzionamento. Dev’essere di facile lettura e ben visibile nelle agenzie». Giulio Romani (First Cisl) si attende che «il tavolo nazionale produca un indirizzo di sistema che, valorizzando anche i principi su cui gran parte delle banche hanno costruito i propri codici etici, individui gli strumenti più idonei a presidiarne il rispetto. Crediamo inoltre sia fondamentale affrontare la questione della partecipazione dei lavoratori agli organi di controllo». Per Agostino Megale (Fisac), «l’obiettivo con Abi è raggiungere un accordo valido per tutto il sistema che sia leggermente più avanzato degli accordi o dei codici sin qui realizzati e che soprattutto contrasti le pressioni indebite e sia vincolante per tutti». Massimo Masi (Uilca), sottolinea «l’urgenza di trovare un accordo su questi temi che per ò sembrano essere di interesse per alcune banche e non per altre. Questo accordo è importante, il paese ha bisogno di ristabilire un clima di fiducia con i risparmiatori»
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