ACCORDO UNICREDIT, TUTTA LA STAMPA NE PARLA

Firmato ieri mattina all’alba, l’accordo che i sindacati hanno portato a casa ha fatto notizia. Le 3900 uscite saranno volontarie e incentivate, più 600 stabilizzazioni e 1300 nuove assunzioni. Leggi i servizi con le dichiarazioni di Sileoni, Morelli e Cefaloni.
MESSAGGERO VENETO
Accordo Unicredit: duemila assunzioni e 3.900 uscite
Duemila nuove assunzioni a fronte di 3.900 uscite volontarie: quanto prevede l’accordo sugli esuberi raggiunto tra Unicredit (gruppo bancario che ha numerosi sportelli in Friuli Venezia Giulia) e organizzazioni sindacali. «è un accordo, raggiunto dopo una trattativa durissima, che guarda al futuro e valorizza i lavoratori in un ottica di netta discontinuità col passato – commentano Mauro Morelli, Segretario nazionale Fabi e Stefano Cefaloni, Coordinatore Fabi Unicredit, il sindacato dei bancari – . Oggi possiamo dire che azienda e dipendenti scommettono insieme sul rilancio del gruppo. E stata infatti respinta l’impostazione iniziale dell’azienda che puntava unicamente a una drastica riduzione dell’occupazione. Abbiamo ottenuto la garanzia che verranno mantenuti i livelli occupazionali stabiliti nel piano almeno per i prossimi tre anni, oltre 2000 nuove assunzioni, un impegno esigibile sulle pressioni commerciali a tutela dei dipendenti. Dopo sei anni, sono inoltre stati sbloccati i percorsi di carriera con un nuovo accordo sugli inquadramenti». l’accordo nello specifico prevededunque1300 nuove assunzioni, 600 stabilizzazioni di lavoratori con contratto d’apprendistato.
LA PROVINCIA
Accordo Unicredit: 1.300 assunzioni e 3.900 uscite su base volontaria L’intesa coi sindacati II piano sugli esuberi prevede anche la stabilizzazione di 600 contratti di apprendistato
Alla vigilia dell’avvio dell’aumento di capitale, Unicredit chiude con i sindacati l’accordo sugli esuberi previsti dal piano: le 3.900 uscite saranno su base volontaria con incentivi, mentre vi saranno 1.300 assunzioni e la stabilizzazione di 600 contratti di apprendistato. Sono esuberi aggiuntivi alle 6.000 uscite già stabilite in precedenza, conseguenza della volontà di chiudere oltre 800 filiali nell’ambito del piano industriale di rilancio, lo stesso alla base dell’aumento di capitale da 13 miliardi di euro che partirà in corrispondenza della prima seduta di Borsa della settimana. In un primo momento la richiesta della banca aveva trovato la contrarietà dei sindacati, preoccupati che il mancato turnover provocasse problemi di operatività delle filiali e critici sul fatto che, a fronte delle perdite emerse in estate, ci fossero ricadute pesanti sui dipendenti. Ora l’accordo prevede l’assoluta volontarietà delle uscite (grazie anche ai fondi messi a disposizione dal governo per il settore) e un importante meccanismo di turnover. Inoltre, nell’orizzonte triennale del piano è stata data garanzia che non si procederà a nuovi esuberi o piani di uscita. è stato raggiunto un accordo sugli inquadramenti, sulla cassa sanitaria e sul premio 2016 che sarà corrisposto per 600 euro in contanti e 800 sotto forma di welfare. «è un accordo, raggiunto dopo una trattativa durissima, che guarda al futuro e valorizza i lavoratori in un’ottica di netta discontinuità col passato», commentano Mauro Morelli, segretario nazionale del Fabi, e Stefano Cefaloni, coordinatore Fabi Unicredit, secondo i quali «dopo sei anni sono inoltre stati sbloccati i percorsi di carriera con un nuovo accordo sugli inquadramenti». «Il senso di responsabilità del sindacato ha consentito di gestire in modo del tutto volontario le ingenti uscite previste, ma anche e soprattutto di creare le condizioni per un rilancio della banca tramite la valorizzazione del personale, le assunzioni e l’insediamento di una commissione bilaterale sull’organizzazione del lavoro», aggiunge Giulio Romani, segretario generale di FirstCisl, mentre secondo il segretario generale Uilca, Massimo Masi, quello concluso con Uni-credit è «un buon accordo, ma ora la seconda banca del Paese dovrà dimostrare con i fatti quale business, quale modello vorrà adottare». «Un accordo importante e positivo» viene definito anche dal segretario generale della Fisac-Cgil, Agostino Megale, con la banca che conferma come «a fronte del raggiungimento degli obiettivi dell’accordo di riduzione del personale, Unicredit si è impegnata a non attivare ulteriori piani di esuberi nel periodo 2017-2019, anche al fine di creare nel personale senso di stabilità e Mucia».
Arena – Giornale di Vicenza 05/02/2017
Unicredit, 3.900 esuberi e anche 1.300 assunzioni
BANCHE. Alla vigilia dell’aumento di capitale, trovato l’accordo con i sindacati sul piano Unicredit, 3.900 esuberi e anche 1.300 assunzioni Le uscite saranno volontarie e incentivate, a fronte di nuove stabilizzazioni. Il prezzo delle azioni partirà da 13,11 euro
MILANO Alla vigilia dell’avvio dell’aumento di capitale Unicredit chiude con i sindacati l’accordo sugli esuberi previsti dal piano: le 3.900 uscite saranno su base volontaria con incentivi, mentre vi saranno 1.300 assunzioni e la stabilizzazione di 600 contratti di apprendistato. Sono esuberi aggiuntivi alle 6mila uscite già stabilite in precedenza, conseguenza della volontà di chiudere oltre 800 filiali nell’ambito del piano industriale di rilancio, lo stesso alla base dell’aumento di capitale da 13 miliardi che partirà in corrispondenza della prima seduta di Borsa della settimana. In un primo momento la richiesta della banca aveva trovato la contrarietà dei sindacati, preoccupati che il mancato turnover provocasse problemi di operatività delle filiali e critici sul fatto che a fronte delle perdite emerse in estate, ci fossero ricadute pesanti sui dipendenti. Ora l’accordo prevede l’assoluta volontarietà delle uscite (grazie anche ai fondi messi a disposizione dal governo per il settore) e un importante meccanismo di turnover. Inoltre nell’orizzonte triennale del piano è stata data garanzia che non si procederà a nuovi esuberi o piani di uscita. E stato raggiunto un accordo sugli inquadramenti, sulla cassa sanitaria e sul premio 2016 che sarà corrisposto per 600 euro in contanti e 800 come welfare. «è un accordo, raggiunto dopo una trattativa durissima, che guarda al futuro e valorizza i lavoratori in un’ottica di netta discontinuità col passato», commentano Mauro Morelli, segretario nazionale del Fabi, e Stefano Cefaloni, coordinatore Fabi Unicredit. «Con l’intesa si completa la fase di negoziati con le organizzazioni sindacali Unicredit: i punti dell’accordo •1.300 nuove assunzioni • 600 stabilizzazioni di lavoratori con Contratto d’apprendistato Turn over di 1 a 3 nella assunzioni in caso di decessi, licenziamenti o dimissioni che porterà il saldo dei nuovi ingressi a oltre 2mila •3.900 uscite volontarie e incentivate entro il primo semestre del 2024; Riequilibrio del contributo aziendale sulla casa sanitaria di Gruppo, con trattamenti uguali per tutti i lavoratori • Premio aziendale di 800 euro se si sceglie la formula welfare e di 600 se si sceglie quella in contanti • Definizione di un nuovo accordo sugli inquadramenti • Garanzia occupazionale che nel triennio il Gruppo non procederà alla dichiarazione di nuovi esuberi dei Paesi (Italia, Germania e Austria) nei quali il piano strategico prevede riduzioni di personale», aggiunge Uni-credit. Guardando invece all’imminente ricapitalizzazione, le azioni di Unicredit partiranno da un prezzo di 13,11 euro, dopo lo stacco del diritto di opzione che verrà quotato separatamente a un prezzo di 13.05 euro. Verrà offerta la possibilità di sottoscrivere 13 nuove azioni per ogni cinque titoli in portafoglio, con il prezzo delle risparmio di 37,3 euro. Sull’aumento – garantito comunque da un pool di banche – c’è attesa per le scelte di azionisti di peso come Capital Research (6,7%) e CRTorino (2,2%), propensi ad aderire, con anche Aabar che da Abu Dhabi dovrebbe sciogliere le riserve a breve.
Avvenire 05/02/2017
Intesa sui tagli Unicredit Con 1.900 assunzioni – Mazza Luca
L’intesa viene siglata al termine di quattro giorni di trattative ininterrotte tra azienda e sindacati. Un negoziato senato ma con cui si giunge a una soluzione che soddisfa entrambe le parti. accordo sul piano industriale "Trasform 2019" del gruppo Unicredit è stato raggiunto all’alba di ieri e prevede sostanzialmente un nuovo ingresso ogni tre uscite, a cui vanno aggiunte alcune stabilizzazioni di lavoratori precari. Nel dettaglio si mettono nero su bianco i 3.900 esuberi del piano. Ma oltre a prevedere la volontarietà delle uscite che saranno incentivate, in cambio, si mettono in conto 1.300 assunzioni e la stabilizzazione di 600 contratti di apprendistato. In particolare i 3900 esuberi, aggiuntivi ai 6mila tagli al personale già stabiliti in precedenza, sono la conseguenza della volontà dei vertici dell’istituto di credito di chiudere oltre 800 filiali nell’ambito del piano di rilancio (che si basa su una maxi ricapitalizzazione da 13 miliardi di euro). La richiesta, tuttavia, aveva trovato la contrarietà dei sindacati, preoccupati che il mancato turnover provocasse problemi di operatività delle filiali e critici sul fatto che, a fronte delle perdite emerse in estate, ci fossero ricadute così pesanti sui dipendenti. Nel punto d’incontro trovato tra l’istituto di credito e le forze sociali, però, si stabilisce la volontarietà dell’uscita dal gruppo e un meccanismo di parziale compensazione con le assunzioni. Inoltre, secondo i sindacati, nell’orizzonte triennale del piano è stata data garanzia che non si procederà a nuovi esuberi o piani di uscita. Nel testo sottoscritto rientra anche un accordo sugli inquadramenti, sulla cassa sanitaria e sul premio 2016 che sarà corrisposto per 600 euro in contanti e 800 sotto forma di welfare. «E un’intesa che guarda al futuro e valorizza i lavoratori in un’ottica di netta discontinuità col passato- commentano Mauro Morelli, segretario nazionale della Fabi, e Stefano Cefaloni, coordinatore Fabi Unicredit -. Oggi possiamo dire che azienda e dipendenti scommettono insieme sul rilancio del gruppo». Secondo una valutazione effettuata dai sindacati di categoria, nel complesso, «si è ottenuta la garanzia che verranno mantenuti i livelli occupazionali stabiliti nel piano almeno per i prossimi tre anni». Soddisfazione viene espressa anche dalla segretaria della C is1,Annamaria Furlan, che parla di un accordo in grado di «rilanciare l’occupazione con nuove garanzie peri lavoratori». Non a caso anche Giulio Romani, segretario generale di FirstCisl, sostiene che «il senso di responsabilità del sindacato crea le condizioni per un rilancio della banca tramite la valorizzazione del personale, le assunzioni e l’insediamento di una commissione bilaterale sull’organizzazione del lavoro». Il risultato accontenta anche Mariangela Verga, segretario nazionale della Uilca, che ora si aspetta un contributo da parte del management, «chiamato a dimostrare con i fatti quale tipo di banca, quale business e quale modello vorrà adottare». Con il lieto fine della trattativa con i sindacati, ora tutte le attenzioni potranno essere dedicate all’aumento di capitale. Domani, infatti, prenderà il via l’aumento di capitale che si concluderà i110 marzo. Si partirà da un prezzo di 13,11 euro, dopo lo stacco del diritto di opzione che verrà quotato separatamente. Agli azionisti verrà offerta la possibilità di sottoscrivere 13 nuove azioni per ogni cinque titoli in portafoglio.
Brescia Oggi 05/02/2017
BANCHE. Alla vigilia dell’aumento di capitale, trovato l’accordo con i sindacati sul piano Unicredit, 3.900 esuberi e anche 1.300 assunzioni Le uscite saranno volontarie e incentivate, a fronte di nuove stabilizzazioni. Il prezzo delle azioni partirà da 13,11 euro
MILANO Alla vigilia dell’avvio dell’aumento di capitale Unicredit chiude con i sindacati l’accordo sugli esuberi previsti dal piano: le 3.900 uscite saranno su base volontaria con incentivi, mentre vi saranno 1.300 assunzioni e la stabilizzazione di 600 contratti di apprendistato. Sono esuberi aggiuntivi alle 6mila uscite già stabilite in precedenza, conseguenza della volontà di chiudere oltre 800 filiali nell’ambito del piano industriale di rilancio, lo stesso alla base dell’aumento di capitale da 13 miliardi che partirà in corrispondenza della prima seduta di Borsa della settimana. In un primo momento la richiesta della banca aveva trovato la contrarietà dei sindacati, preoccupati che il mancato turnover provocasse problemi di operatività delle fili. ali e critici sul fatto che a fronte delle perdite emerse in estate, ci fossero ricadute pesanti sui dipendenti. Ora l’accordo prevede l’assoluta volontarietà delle uscite (grazie anche ai fondi messi a disposizione dal governo per il settore) e un importante meccanismo di turnover. Inoltre nell’orizzonte triennale del piano è stata data garanzia che non si procederà a nuovi esuberi o piani di uscita. E stato raggiunto un accordo sugli inquadramenti, sulla cassa sanitaria e sul premio 2016 che sarà corrisposto per 600 euro in contanti e 800 come welfare. «è un accordo, raggiunto dopo una trattativa durissima, che guarda al futuro e valorizza i lavoratori in un’ottica di netta discontinuità col passato», commentano Mauro Morelli e Stefano Cefaloni. Unicredit: i punti dell’accordo •1.300 nuove assunzioni •600 stabilizzazioni di lavoratori con Contratto d’apprendistato Turn over di 1 a 3 nella assunzioni in caso di decessi, licenziamenti o dimissioni che porterà il saldo dei nuovi ingressi a oltre 2mila •3.900 uscite volontarie e incentivate entro il primo semestre del 2024; riequilibrio del contributo aziendale sulla casa sanitaria i Gruppo, con trattamenti uguali per tutti i lavoratori • Premio aziendale di 800 euro se si sceglie la formula welfare e di 600 se si sceglie quella in contanti • Definizione di un nuovo accordo sugli inquadramenti • Garanzia occupazionale che nel triennio il Gruppo non procederà alla dichiarazione di nuovi esuberi. Morelli, segretario nazionale del Fabi, e Stefano Cefaloni, coordinatore Fabi Uni-credit: «Con l’intesa si completa la fase di negoziati con le organizzazioni sindacali dei Paesi (Italia, Germania e Austria) nei quali il piano strategico prevede riduzioni di personale», aggiunge Unicredit. Guardando invece all’imminente ricapitalizzazione, le azioni di Unicredit partiranno da un prezzo di 13,11 euro, dopo lo stacco del diritto di opzione che verrà quotato separatamente a un prezzo di 13.05 euro. Verrà offerta la possibilità di sottoscrivere 13 nuove azioni per ogni cinque titoli in portafoglio, con il prezzo delle risparmio di 37,3 euro. Sull’aumento – garantito comunque da un pool di banche – c’è attesa per le scelte di azionisti di peso come Capital Research (6,7%) e CRTorino (2,2%), propensi ad aderire, con anche Aabar che da Abu Dhabi dovrebbe sciogliere le riserve a breve. •
Salva risparmio Mini proroga per i rimborsi di 4 istituti Un po’ più di tempo, fino forse ad aprile e comunque non più in là di giugno. E la mini-proroga con cui il governo pensa di riaprire i termini per accedere al meccanismo di rimborso automatico per gli obbligazionisti delle 4 banche, che dovrebbe arrivare con il decreto «salva-risparmio» all’esame del Senato. Mentre il Fondo Interbancario procede con la liquidazione degli assegni, che ha superato a inizio febbraio i 50 milioni di euro (su una stima di 190 milioni complessivi da erogare), sono in arrivo alcuni ritocchi, che potrebbero essere votati già domani, quando la commissione Finanze di Palazzo Madama riprenderà l’esame degli emendamenti al provvedimento, rimasti circa una settantina. L’obiettivo è quello di arrivare in Aula martedì pomeriggio con un testo chiuso, e blindato, che deve poi passare all’esame anche di Montecitorio. Se sull’educazione finanziaria si è trovata una quadra, e un milione di euro l’anno di risorse a disposizione, ci sono invece diverse questioni spinose ancora aperte, a partire dalle richieste di rendere noti i nomi dei debitori insolventi: sul tavolo una proposta di mediazione di Marino. ***
Corriere della Sera 05/02/2017
Unicredit, sì dei sindacati a 3.900 esuberi – Sabella Marco
Unicredit, sì dei sindacati a 3.900 esuberi L’intesa. prevede 1.300 assunzioni e 600 stabilizzazioni. Ultimo tassello dopo l’accordo in Germania e Austria Alla vigilia dell’aumento di capitale record da miliardi di euro, Unicredit mette a segno un punto importante per la realizzazione del suo piano d’impresa. Dopo quattro giorni di trattative ininterrotte tra azienda e sindacati, è stato infatti siglato l’accordo che a fronte di 3.9oo uscite prevede L300 assunzioni e 600 stabilizzazioni con contratto d’apprendistato. In pratica, a fronte di 3 uscite, è previsto un ingresso. L’accordo include anche un contributo aziendale sulla cassa sanitaria di gruppo, con trattamenti uguali per tutti i lavoratori, un premio aziendale di 800 euro se si sceglie la formula welfare e di 600 se si sceglie quella in contanti, oltre alla definizione di un nuovo accordo sugli inquadramenti, con la garanzia che nei prossimi 3 anni il gruppo non procederà alla dichiarazione di nuovi esuberi, «anche al fine di creare nel personale senso di stabilità e fiducia», sottolinea un comunicato della banca. L’accordo prevede inoltre la riorganizzazione dell’offerta Welfare corrente attraverso la-fusione dei fondi pensione del gruppo in Italia (fondi di Capitalizzazione individuale), la revisione dei centri ricreativi esistenti (Cral), l’arricchimento dell’assicurazione sanitaria e l’introduzione di una nuova copertura assicurativa per proteggere i dipendenti in caso di invalidità a causa di malattia. La banca guidata da Jean Pierre Mustier è arrivata alla trattativa in un clima complesso, poiché il piano annunciato dal manager francese prevede nero su bianco la chiusura di 800 filiali, obiettivo che aveva messo in agitazione i sindacati, che infatti non nascondono soddisfazione per le difficoltà superate. «E stata una trattativa difficile in cui abbiamo ottenuto risultati importanti. L’uscita volontaria è il pilastro dell’accordo e noi sappiamo che quando gli incentivi sono adeguati e i lavoratori sono liberi di scegliere non ci sono generalmente ostacoli nella fase di attuazione», sottolinea Lando Sileoni, segretario generale di Fabi, la principale sigla sindacale del settore. Gli incentivi all’uscita prevedono infatti un prepensionamento al 75-809 dell’ultimo stipendio e un ulteriore incentivo di 3 mensilità. «Il senso di responsabilità del sindacato ha consentito di gestire in modo del tutto volontario le ingenti uscite previste e di creare le condizioni per un rilancio della banca tramite la valorizzazione del personale e l’insediamento di una commissione bilaterale sull’organizzazione del lavoro», è il commento di Giulio Romani, segretario generale di First Cisl. «L’accordo rappresenta una iniezione di fiducia perché è un ulteriore passo avanti positivo nelle relazioni industriali ed è un modo per dire al mercato adesso avanti con la ricapitalizzazione», afferma Agostino Megale, segretario generale di Fisac Cgil. Fonti di Uni-credit sottolineano che tutti gli esuberi in tutti i paesi in cui la Banca è presente sono stati gestiti in pieno accordo con i lavoratori e che il mercato non potrà che apprezzare il fatto che un ulteriore elemento di certezza nella realizzazione del piano è stato realizzato.
Corriere dell’Umbria 05/02/2017
Saranno 3.900 le uscite e 2000 le assunzioni Unicredit c’è l’accordo sugli esuberi
ROMA – E’ stato firmato ieri mattina all’alba, dopo quattro giorni di trattative ininterrotte tra azienda e sindacati, l’accordo sul piano industriale del gruppo Uni-credit. L’accordo, spiega la Fabi, Federazione autonoma bancari italiani, prevede 1.300 nuove assunzioni, 600 stabilizzazioni di lavoratori con contratto d’apprendistato e un turn over di 1 a 3 nella assunzioni in caso di decessi, licenziamenti o dimissioni che porterà a oltre 2mila nuovi ingressi, 3900 uscite volontarie e incentivate entro il primo semestre del 2024, riequilibrio del contributo aziendale sulla casa sanitaria di gruppo, con trattamenti uguali per tutti i lavoratori, premio aziendale di 800 euro se si sceglie la formula welfare e di 600 se si sceglie quella in contanti, definizione di un nuovo accordo sugli inquadramenti, garanzia occupazionale che nel triennio il gruppo non procederà alla dichiarazione di nuovi esuberi. è stata, infine, istituita una commissione bilaterale sulle pressioni commerciali con l’individuazione di un referente aziendale che interverrà in maniera concreta, su segnalazione, in caso di comportamenti lesivi della professionalità e della dignità dei lavoratori. ***
Corriere di Arezzo 05/02/2017
Saranno 3.900 le uscite e 2000 k assunzioni Unicredit c’è l’accordo sugli esuberi
ROMA – E’ stato firmato ieri mattina all’alba, dopo quattro giorni di trattative ininterrotte tra azienda e sindacati, l’accordo sul piano industriale del gruppo Uni-credit. L’accordo, spiega la Fabi, Federazione autonoma bancari italiani, prevede 1.300 nuove assunzioni, 600 stabilizzazioni di lavoratori con contratto d’apprendistato e un turn over di 1 a 3 nella assunzioni in caso di decessi, licenziamenti o dimissioni che porterà a oltre 2mila nuovi ingressi, 3900 uscite volontarie e incentivate entro il primo semestre del 2024, riequilibrio del contributo aziendale sulla casa sanitaria di gruppo, con trattamenti uguali per tutti i lavoratori, premio aziendale di 800 euro se si sceglie la formula welfare e di 600 se si sceglie quella in contanti, definizione di un nuovo accordo sugli inquadramenti, garanzia occupazionale che nel triennio il gruppo non procederà alla dichiarazione di nuovi esuberi. è stata, infine, istituita una commissione bilaterale sulle pressioni commerciali con l’individuazione di un referente aziendale che interverrà in maniera concreta, su segnalazione, in caso di comportamenti lesivi della professionalità e della dignità dei lavoratori.
Corriere di Rieti 05/02/2017
Saranno 3.900 le uscite e 2000 le assunzioni Unicredit c’è l’accordo sugli esuberi
ROMA – E’ stato firmato ieri mattina all’alba, dopo quattro giorni di trattative ininterrotte tra azienda e sindacati, l’accordo sul piano industriale del gruppo Uni-credit. L’accordo, spiega la Fabi, Federazione autonoma bancali italiani, prevede 1.300 nuove assunzioni, 600 stabilizzazioni di lavoratori con contratto d’apprendistato e un turn over di 1 a 3 nella assunzioni in caso di decessi, licenziamenti o dimissioni che porterà a oltre 2mila nuovi ingressi, 3900 uscite volontarie e incentivate entro il primo semestre del 2024, riequilibrio del contributo aziendale sulla casa sanitaria di gruppo, con trattamenti uguali per tutti i lavoratori, premio aziendale di 800 euro se si sceglie la formula welfare e di 600 se si sceglie quella in contanti, definizione di un nuovo accordo sugli inquadramenti, garanzia occupazionale che nel triennio il gruppo non procederà alla dichiarazione di nuovi esuberi. è stata, infine, istituita una commissione bilaterale sulle pressioni commerciali con l’individuazione di un referente aziendale che interverrà in maniera concreta, su segnalazione, in caso di comportamenti lesivi della professionalità e della dignità dei lavoratori.
Corriere di Siena 05/02/2017
Saranno 3.900 le uscite e 2000 le assunzioni Unicredit c’è l’accordo sugli esuberi
ROMA – E’ stato firmato ieri mattina all’alba, dopo quattro giorni di trattative ininterrotte tra azienda e sindacati, l’accordo sul piano industriale del gruppo Uni-credit. L’accordo, spiega la Fabi, Federazione autonoma bancari italiani, prevede 1.300 nuove assunzioni, 600 stabilizzazioni di lavoratori con contratto d’apprendistato e un turn over di 1 a 3 nella assunzioni in caso di decessi, licenziamenti o dimissioni che porterà a oltre 2mila nuovi ingressi, 3900 uscite volontarie e incentivate entro il primo semestre del 2024, riequilibrio del contributo aziendale sulla casa sanitaria di gruppo, con trattamenti uguali per tutti i lavoratori, premio aziendale di 800 euro se si sceglie la formula welfare e di 600 se si sceglie quella in contanti, definizione di un nuovo accordo sugli inquadramenti, garanzia occupazionale che nel triennio il gruppo non procederà alla dichiarazione di nuovi esuberi. è stata, infine, istituita una commissione bilaterale sulle pressioni commerciali con l’individuazione di un referente aziendale che interverrà in maniera concreta, su segnalazione, in caso di comportamenti lesivi della professionalità e della dignità dei lavoratori.
Corriere di Viterbo 05/02/2017
Saranno 3.900 le uscite e 2000 le assunzioni Unicredit c’è raccordo sugli esuberi
ROMA – E’ stato firmato ieri mattina all’alba, dopo quattro giorni di trattative ininterrotte tra azienda e sindacati, l’accordo sul piano industriale del gruppo Unicredit. L’accordo, spiega la Fabi, Federazione autonoma bancali italiani, prevede 1.300 nuove assunzioni, 600 stabilizzazioni di lavoratori con contratto d’apprendistato e un turn over di 1 a 3 nella assunzioni in caso di decessi, licenziamenti o dimissioni che porterà a oltre 2mila nuovi ingressi, 3900 uscite volontarie e incentivate entro il primo semestre del 2024, riequilibrio del contributo aziendale sulla casa sanitaria di gruppo, con trattamenti uguali per tutti i lavoratori, premio aziendale di 800 euro se si sceglie la formula welfare e di 600 se si sceglie quella in contanti, definizione di un nuovo accordo sugli inquadramenti, garanzia occupazionale che nel triennio il gruppo non procederà alla dichiarazione di nuovi esuberi. è stata, infine, istituita una commissione bilaterale sulle pressioni commerciali con l’individuazione di un referente aziendale che interverrà in maniera concreta, su segnalazione, in caso di comportamenti lesivi della professionalità e della dignità dei lavoratori.
Eco di Bergamo 05/02/2017
Accordo Unicredit:1.300 assunzioni e 3.900 uscite su base volontaria L’intesa coi sindacati
II piano sugli esuberi prevede anche la stabilizzazione di 600 contratti di apprendistato
Alla vigilia dell’avvio dell’aumento di capitale, Unicredit chiude con i sindacali l’accordo sugli esuberi previsti dal piano: le 3.900 uscite saranno su base volontaria con incentivi, mentre vi saranno 1.300 assunzioni e la stabilizzazione di 600 contratti di apprendistato. Sono esuberi aggiuntivi alle 6.000 uscite già stabilite in precedenza, conseguenza della volontà di chiudere oltre 800 filiali nell’ambito del piano industriale di rilancio, lo stesso alla base dell’aumento di capitale da 13 miliardi di euro che partirà in corrispondenza della prima seduta di Borsa della settimana. In un primo momento la richiesta della banca aveva trovato la contrarietà dei sindacati, preoccupati che il mancato turnover provocasse problemi di operatività delle filiali e critici sul fatto che, a fronte delle perdite emerse in estate, ci fossero ricadute pesanti sui dipendenti. Ora l’accordo prevede l’assoluta volontarietà delle uscite (grazie anche ai fondi messi a disposizione dal governo per il settore) e un importante meccanismo di turnover. Inoltre, nell’orizzonte triennale del piano è stata data garanzia che non si procederà a nuovi esuberi o piani di uscita. è stato raggiunto un accordo sugli inquadramenti, sulla cassa sanitaria e sul premio 2016 che sarà corrisposto per 600 euro in contanti e 800 sotto forma di welfare. «è un accordo, raggiunto dopo una trattativa durissima, che guarda al futuro e valorizza i lavoratori in un’ottica di netta discontinuità col passato», commentano Mauro Morelli, segretario nazionale del Fabi, e Stefano Cefaloni, coordinatore Fabi Unicredit, secondo i quali «dopo sei anni sono inoltre stati sbloccati i percorsi di carriera con un nuovo accordo sugli inquadramenti». «Il senso di responsabilità del sindacato ha consentito di gestire in modo del tutto volontario le ingenti uscite previste, ma anche e soprattutto di creare le condizioni per un rilancio della banca tramite la valorizzazione del personale, le assunzioni e l’insediamento di una commissione bilaterale sull’organizzazione del lavoro», aggiunge Giulio Romani, segretario generale di FirstCisl, mentre secondo il segretario generale Uilca, Massimo Masi, quello concluso con Uni-credit è «un buon accordo, ma ora la seconda banca del Paese dovrà dimostrare con i fatti quale business, quale modello vorrà adottare». «Un accordo importante e positivo» viene definito anche dal segretario generale della Fisac-Cgil, Agostino Megale, con la banca che conferma come «a fronte del raggiungimento degli obiettivi dell’accordo di riduzione del personale, Unicredit si è impegnata a non attivare ulteriori pian

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