Fontana: "Ce l'abbiamo messa tutta per creare un ponte verso il futuro". Sileoni: "In Italia ci si appassiona al caso Bankitalia, dimenticando che la BCE ha il vero potere e che da lì arriverà la vera bomba atomica per i banchieri".
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XXI CONGRESSO PROVINCIALE REGGIO EMILIA, UN PONTE VERSO IL FUTURO

Fontana: “Ce l’abbiamo messa tutta per creare un ponte verso il futuro”. Sileoni: “In Italia ci si appassiona al caso Bankitalia, dimenticando che la BCE ha il vero potere e che da lì arriverà la vera bomba atomica per i banchieri”.
XXI CONGRESSO PROVINCIALE REGGIO EMILIA, UN PONTE VERSO IL FUTURO
"Nulla è permanente tranne il cambiamento" - diceva il filosofo greco Eraclito - "e questi ultimi quattro anni ne sono stati un esempio lampante".
GianPaolo Fontana, Segretario Coordinatore della FABI reggiana, inizia la sua relazione introduttiva ai lavori con una citazione che vuol subito indicare la transizione permanente che caratterizza il nostro Pianeta e, inevitabilmente, anche il mondo delle banche.
Il sindacato deve seguire il cambiamento, anzi anticiparlo, con decisioni tempestive e la FABI di Reggio lo ha fatto e lo sta facendo, con giovani che si sono inseriti nel sindacato pieni d'entusiasmo e supportati dall'esperienza dei "grandi vecchi", Doriano Catellani e Sandro Cappucci, custodi impareggiabili della FABI reggiana e dei Valori del sindacato autonomo dei bancari italiani.
Il risultato di questo lavoro corale della Segreteria e del Direttivo si è visto e le sale sempre piene quando la FABI di Reggio Emilia ha organizzato eventi e incontri pubblici, come quelli "Pressioni Commerciali un peso da affrontare insieme" e "Bancari nel mirino", tanto per fare due esempi, nonché l'altissima adesione agli scioperi proclamati dal sindacato nazionale per la difesa del nostro contratto nazionale, ne sono prova inoppugnabile.
"Abbiamo sempre lavorato per sostenere le iniziative politiche della nostra Segreteria Nazionale e per difendere la Categoria, bersagliata ingiustamente dai media e dalla pubblica opinione, anche a seguito delle vicende del risparmio tradito" - dice il Segretario Coordinatore di Reggio, che continua a muso duro contro: "Uno stuolo di manager palesemente inadeguati che non solo non ha preservato, ma ha distrutto e dilapidato di tutto e di più. Abbiamo visto banche letteralmente spolpate e schiacciate sotto il peso delle sofferenze derivanti da mutui e crediti concessi senza adeguate garanzie, magari in conflitto di interessi, agli amici degli amici, già sapendo che non sarebbero mai stati restituiti se non, eventualmente, sotto forma di altri favori".
Quindi, Fontana continua con la sua denuncia, ricordando le battaglie della FABI contro la politica delle banche che hanno fatto mancare il sostegno alle famiglie e alle imprese sane del territorio, col risultato che i bancari sono stati spesso equiparati ai banchieri e fatti oggetto di minacce, insulti e pressioni psicologiche d'ogni tipo.
"Nemmeno il fatto che il 70% dei dipendenti avesse nel proprio portafoglio titoli le stesse obbligazioni è bastato ad equipararli ai clienti truffati".
E mentre i dipendenti tentavano, nonostante tutto, di salvaguardare l'immagine delle banche, profondendo impegno e spendendosi in prima persona, il "gioco" più in voga tra gli Amministratori era lo "scaricabarile", dove per vincere bastava essere spregiudicato, aggressivo, mistificare abilmente la realtà e passare al mercato informazioni artefatte. Sempre i banchieri "vincevano", incamerando laute retribuzioni, tanto a pagare erano altri. E le colpe mai loro. Banchieri sempre più ricchi e sempre impuniti.
Ed è proprio contro questa impunità che la F.A.B.I. sta portando avanti con forza una difficile battaglia.
Menomale che ogni tanto una ventata di speranza che qualcosa possa cambiare arriva! Alle richieste di risarcimento agli ex amministratori di Banca Marche e alla società di revisione dei conti per 282 mln. di euro ha fatto seguito, un paio di settimane fa, la citazione agli ex amministratori, sindaci revisori e società di revisione di Banca Etruria chiamati in giudizio per risarcire i danni causati dalla loro cattiva gestione per una cifra che supera i 400 mln di euro.
"Ci auguriamo che davvero giustizia possa essere fatta in queste come in tutte le situazioni analoghe - rincara il Segretario Coordinatore della FABI di Reggio - e che le cifre possano essere utilizzate per rimborsare gli obbligazionisti truffati e che hanno perso i loro risparmi".
Vivace il dibattito e approfonditi gli interventi che non si sono limitati a considerazioni di circostanza, ma che hanno portato contributi sostanziali, come quello di Rosa Petrucci, che ha evidenziati i rischi di una digitalizzazione esasperata e di progetti che non prevedono mai la presenza fisica del cliente in banca.
Sta avanzando a passi da gigante "un sistema di intelligenza artificiale che garantisce risposte via chat in tempo reale alle domande più semplici dei clienti. Se cercate in internet trovate molte notizie e anche siti che pubblicizzano questi sistemi (chiamati BOT) - avverte la Petrucci - Alcune aziende fornitrici sottolineano addirittura che i BOT non fanno sciopero, non si ammalano, non vanno in ferie, lavorano H24, 7 giorni su 7".
Dei rischi di quest'evoluzione del lavoro in banca aveva parlato anche l'avvocato Pezzarossi, storico legale della FABI reggiana e "sempre e solo dalla parte dei lavoratori", come lui stesso ha tenuto a sottolineare, che ha segnalato che i "call center stanno diventando una specie di catena di montaggio commerciale".
E i bancari e le loro famiglie?
Quali cambiamenti concreti porterà la digitalizzazione nel lavoro del bancario? Quante nuove professionalità si creeranno? E per quanti addetti? Quanto tempo ci vorrà prima che le filiali fisiche siano residuali rispetto alle attività svolte da remoto? Quanti colleghi dovranno riconvertire la propria professionalità nei prossimi anni? Quanto stanno "forzando" le aziende per accelerare un processo già di per sé veloce solo per ridurre il più possibile i costi, costringendo di fatto ad utilizzare strumenti digitali anche il cliente che andrebbe volentieri in filiale?
A queste preoccupate domande ha dato una rassicurazione politica il Segretario Generale della FABI, Lando Maria Sileoni, che ha avvertito come il problema della digitalizzazione sia in gran parte una scusa dei banchieri per motivare i loro tagli indiscriminati ai costi. "I grandi manager mai e poi mai vorranno perdere il loro contatto col cliente, lasciando alla tecnologia e agli algoritmi le decisioni".
Certo, è provato che ad ogni riduzione di costo (quello del Personale è sempre il più eclatante) corrisponde un incremento della retribuzione sotto forma di premi e stock option per i manager.
"Basta con uomini soli al comando" - ha tuonato il leader della FABI - "In talune situazioni sono mancati gli anticorpi per contenere lo strapotere di persone che hanno rovinato interi territori, magari con la complicità o il silenzio di un sistema marcio".
E così sono avvenuti gli scandali e si è arrivati al default.
Sileoni, tra gli applausi, ha ricordato i suoi continui interventi sui media e i grandi network nazionali per difendere la Categoria.
Circa la vexata quaestio di Bankitalia e del suo Governatore, il Segretario Generale della FABI ha liquidato la faccenda dicendo che, mentre in Italia ci si appassiona a questo argomento si dimentica che Bankitalia, "che pur è intervenuta in forte ritardo sugli scandali", sta perdendo continuamente potere, "perché è la BCE che ha il vero potere. è dalla Signora Nouy, Presidente della Vigilanza di BCE, che viene il pericolo per le banche italiane, perché non si accontenta di vigilare, ma vuole legiferare".
Dalla BCE "che imporrà regole cogenti e rigide per le nomine di manager e amministratori delle banche arriverà una vera bomba atomica" - ha concluso Sileoni, come sempre molto apprezzato ed applaudito dai delegati.
Immancabili, al termine dei lavori, i ringraziamenti a tutti i collaboratori e a Franco Casini, Segretario Nazionale Organizzativo, presente ai lavori, da parte di Paolo Fontana, che ha concluso: "Come Segreteria uscente riteniamo di aver fatto del nostro meglio e di affidare ai prossimi Segretari, che saranno eletti oggi, una struttura provinciale in ottima salute sotto ogni punto di vista".
LA NUOVA SEGRETERIA
Paolo Fontana
Segretario Coordinatore
Fabrizio Casoli
Segretario Amministrativo
MariaRosa Petrucci
Segretario Provinciale
Alessandro Cappucci
Segretario Provinciale
Pierpaolo Davoli
Segretario Provinciale
Bernardo Britti
Segretario Provinciale
Claudio Viappiani
Segretario Provinciale
Daniele Cherubini
Segretario Provinciale
Reggio Emilia, 26/10/2017
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Il Segretario Coordinatore del SAB FABI di Reggio Emilia Paolo Fontana

Il servizio realizzato dalla FABI TV

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