Al via XXI Congresso Provinciale della FABI di Bergamo. Scola: "Siamo nati per correre, siamo il sindacato di riferimento della categoria". Bossola: "La vera sfida dei prossimi anni sarà mantenere una contrattazione rilevante"
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FABI BERGAMO: ?IL FUTURO E?ADESSO?

Al via XXI Congresso Provinciale della FABI di Bergamo. Scola: “Siamo nati per correre, siamo il sindacato di riferimento della categoria”. Bossola: “La vera sfida dei prossimi anni sarà mantenere una contrattazione rilevante”
FABI BERGAMO: ?IL FUTURO E?ADESSO?
Una relazione di ampio respiro quella che apre il XXI Congresso Provinciale della FABI di Bergamo.
A tenerla il Coordinatore uscente Fabio Scola di fronte ad una nutrita platea di delegati sindacali e di lavoratori e dei Segretari Nazionali Mauro Bossola, Giuseppe Milazzo, Mauro Scarin, Attilio Granelli.
Scola analizza il contesto italiano ed europeo, la crisi della politica e del consenso. Si sofferma sulle grandi questioni irrisolte del mercato del lavoro e del welfare: la precarietà, il potere d'acquisto delle pensioni sempre più compromesso dalle recenti riforme previdenziali, la fiscalità gravante sui redditi dei dipendenti, la disoccupazione giovanile negli ultimi anni giunta livelli record.
Poi le banche, quelle banche che la FABI affronta quotidianamente nei tavoli di trattativa, ma anche nei dibattitti pubblici.
Un mondo quello del credito, che, soprattutto a seguito dei recenti scandali, ha bisogno di riconquistare la fiducia di clienti e lavoratori. Il Coordinatore uscente Scola non fa sconti ai responsabili dei dissesti bancari.
"Fa rabbia constatare che chi siede nei Consigli di Amministrazione viene giudicato benevolmente quando'sbaglia' e lascia sul lastrico migliaia e migliaia di risparmiatori mentre i nostri colleghi, quando commettono errori, anche in buona fede, vengono immediatamente e pesantemente sanzionati e, non di rado, viene loro richiesto il risarcimento immediato del danno.
Non si pu ò consentire di distruggere impunemente la ricchezza dei risparmiatori, affossare allegramente l'economia di una regione e uscire di scena bellamente con la faccia di chi non ha nulla da perdere, poiché nullatenente per il fisco e troppo anziano per finire dietro le sbarre", attacca Scola.
"Il Governo e le banche devono risarcire tutti i risparmiatori traditi", dichiara il Coordinatore uscente.
Poi parole di stima per il Segretario Generale, Lando Maria Sileoni, che ha reso "la FABI organizzazione di riferimento per le aziende di credito, determinante nella coesione del tavolo sindacale. In questi anni molto difficili abbiamo difeso i diritti contrattuali dei lavoratori, il potere d'acquisto dei salari, evitando pericolose deroghe alla contrattazione nazionale, e salvaguardato l'ammortizzatore sociale di categoria, il Fondo esuberi, che ha continuato a garantire ai lavoratori uscite solo su base volontaria".
Poi cita la canzone di Bruce Springsteen "Born to run", nati per correre, una missione che la FABI sente come propria dall'anno della sua fondazione, il 1948, e che l'ha portata confermarsi oggi primo sindacato dei bancari, con oltre 110mila iscritti.
Al Congresso interviene anche il Deputato Giovanni Sanga, membro della Commissione Parlamentare d'inchiesta sulle banche.
In nome e per conto della Segreteria Nazionale prende, infine, la parola il Segretario Generale Aggiunto Mauro Bossola.
"Abbiamo apprezzato i provvedimenti del Governo di salvataggio del sistema bancario italiano. Quello che ci dispiace è che l'opinione pubblica in parte ancora consideri i bancari complici dei banchieri, quando in realtà sono semplicemente delle vittime.
Non sarà una cosa semplice recuperare la fiducia dei risparmiatori. Necessario sarà che il settore si doti di un codice di autoregolamentazione per recuperare la credibilità perduta", esordisce.
Quanto agli scenari attuali e futuri, Bossola denuncia l'ingiusta disparità di trattamento riservata alle banche italiane da parte della Vigilanza della BCE, che spinge per ulteriori accantonamenti sugli NPL, senza preoccuparsi minimamente dell'eccesso di derivati detenuti nei bilanci delle banche tedesche e francesi, mentre spende parole di apprezzamento per l'intervento del Presidente del Parlamento Europeo Tajani, che si è opposto duramente alle regole "dei tecnocrati", rivendicando la sovranità della politica.
Due pesi e due misure, quelli della vigilanza BCE, che nascondono una ben precisa strategia: favorire le fusioni transfrontaliere a discapito delle banche italiane, che rischiano di essere "mangiate" da grandi gruppi , non necessariamente più solidi, con pesanti contraccolpi sull'occupazione.
Di qui la necessità di un sindacato forte come la FABI, che tuteli concretamente i lavoratori, così come fatto fino a oggi.
"Siamo l'unico paese in Europa ad avere creato un ammortizzatore sociale di categoria, il Fondo esuberi, e un Fondo per la nuova Occupazione, che hanno consentito rispettivamente uscite volontarie e l'assunzione stabile di oltre 15mila giovani, riducendo la precarietà del settore", ricorda Bossola.
Tante ancora le derive da contrastare nel settore: lavoro interinale, esternalizzazioni e infine digitalizzazione "usata" non certo per servire i clienti, ma per ridurre il costo del personale.
La battaglia più importante e più difficile sarà quella che riguarderà il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, in scadenza nel 2018, l'architrave su cui si regge la sopravvivenza futura della categoria.
"La vera sfida", rivela Bossola, "sarà mantenere una contrattazione collettiva nazionale rilevante, che includa anche altre categorie di lavoratori contigui al settore bancario. In Europa solo un lavoratore su tre è coperto da un Contratto Collettivo Nazionale" denuncia il Segretario Generale Aggiunto. "Avere un Contratto Collettivo rappresenta, quindi, una garanzia per tutti". E la FABI, come sempre, in questa partita sarà determinante.
A chiudere il congresso Cristian Manzoni, Segretario Amministrativo della FABI di Bergamo e candidato alla guida del SAB.
Suo il focus sull'attività della FABI bergamasca, cresciuta in questi anni nei servizi, nel numero d'iscritti e nella rappresentatività. Manzoni ringrazia tutti, dai quadri sindacali al personale dipendente, sino agli associati che prestano volontariamente la loro collaborazione. "Tutti insieme hanno contribuito al grande successo della FABI di Bergamo", conclude.
Poi gli interventi dei delegati e le votazioni per il rinnovo degli organismi direttivi provinciali.
Bergamo 11/11/2017

I delegati di Bergamo alzano le cartelle per salutare
il Segretario Generale Lando Maria Sileoni
assente fisicamente, ma presente nel cuore di tutti

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Il Segretario Generale Lando Maria Sileoni ed
il Segretario Coordinatore uscente del SAB FABI di Bergamo Fabio Scola

Il servizio realizzato dalla FABI TV