Pozzoni: "Il sindacato deve anticipare il cambiamento con decisioni tempestive". Scarin: "Affrontare il futuro mantenendo la coesione che ci contraddistingue"
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XX CONGRESSO FABI SONDRIO: IL SINDACATO PER UN MONDO CHE VERRA?

Pozzoni: “Il sindacato deve anticipare il cambiamento con decisioni tempestive”. Scarin: “Affrontare il futuro mantenendo la coesione che ci contraddistingue”
XX CONGRESSO FABI SONDRIO: IL SINDACATO PER UN MONDO CHE VERRA?
"Nell'inverno del 1948, nell'Italia che era in piena ricostruzione dalle macerie lasciate dalla più grande e sanguinosa guerra mai combattuta dall'uomo, un gruppo di trentaquattro visionari, tutti giovani nell'animo, diedero vita ad un'Organizzazione senza eguali nella sua concezione".
Valerio Pozzoni, Coordinatore della FABI di Sondrio, nella sua relazione introduttiva al XX Congresso Provinciale, ricorda con enfasi le origini storiche della prima Organizzazione del credito.
Questo importante appuntamento per il SAB lombardo si colloca in uno scenario internazionale offuscato da vecchie e nuove criticità.
Il nostro Paese, all'interno di questo contesto, ha sofferto di più rispetto agli altri paesi europei, adottando politiche di tagli ai servizi primari- welfare e sanità in primis- che hanno penalizzato l'intera collettività.
Una crisi epocale che ha visto il PIL crollare del 10%, la produzione industriale del 25% e una miriade di imprese andare in fallimento, con pesanti ripercussioni sull'occupazione, in particolare quella giovanile, che oggi rappresenta una vera e propria emergenza.
Il Jobs Act non ha migliorato le cose, tutt'altro: "Oggi, purtroppo, le lavoratrici e i lavoratori hanno ancor meno tutele e diritti di prima!" lamenta il Coordinatore.
Lo spettro del precariato è tutt'altro che allontanato e resta aperta la questione dei salari, che sono tra i più bassi d'Europa.
Altra nota importante, focalizzata da Pozzoni, l'importanza di salvaguardare il potere d'acquisto delle pensioni: "In tal senso, la nostra Organizzazione si è intensamente prodigata, anche sostenendo vertenze giudiziarie, per reclamare la giusta rivalutazione delle pensioni".
Poi, un focus sulla situazione locale, con il nodo della trasformazione in SpA delle Banche Popolari, che ha visto coinvolte anche le due banche valtellinesi, Popolare Sondrio e Credito Valtellinese: il ricorso alla magistratura da parte della Popolare di Sondrio ha bloccato i tempi per la trasformazione in Spa e al momento entrambe le banche sono in attesa dei pronunciamenti della Consulta e del Consiglio di Stato.
"Una legge che cancella in un sol colpo una consolidata storia di partecipazione dei dipendenti alla vita dell'impresa", questa l'amara constatazione di Pozzoni.
"Riteniamo che l'esperienza delle banche popolari, laddove praticata con sani principi, sia stata positiva e, come nel caso delle banche valtellinesi, abbia costituito un'opportunità di crescita economica e di sviluppo per il territorio di riferimento".
Una nota, poi, sul'disastro' NPL: conseguenza, nella stragrande maggioranza dei casi, di "affidamenti elargiti dai banchieri, dai Consigli di Amministrazione - e non certo dai direttori delle filiali! - a soggetti con merito di credito scarso o nullo!", scandisce con decisione Pozzoni.
Azioni scellerate di manager inadeguati al ruolo, avallate, talvolta, da un superficiale o tardivo controllo da parte delle autorità competenti.
Pozzoni ricorda le battaglie della FABI contro la politica di quelle banche che hanno fatto mancare il sostegno alle famiglie e alle imprese sane del territorio, con il drammatico risultato che ha visto i bancari equiparati ai banchieri, resi oggetto di minacce, insulti e pressioni psicologiche d'ogni tipo.
La FABI è stata l'unica organizzazione sindacale a difendere i lavoratori dall'attacco mass-mediatico: attraverso i giornali, partecipando ai principali programmi radiofonici e televisivi, il Segretario Generale Sileoni e tutta la Segreteria Nazionale hanno chiarito all'opinione pubblica che i bancari sono vittime e non carnefici.
L'attenzione è rivolta, poi, ai prossimi passi da compiere: primo fra tutti l'importanza di un Contratto Nazionale da stipulare entro il 2018; la necessità di salvaguardare territorio ed imprese, anche grazie al nuovo modello di banca proposto dalla FABI, che prevede la creazione di nuove figure professionali con competenze allargate ai servizi di consulenza; l'avvento delle nuove tecnologie, da gestire correttamente affinché non si abbiano ricadute sui lavoratori.
"Quei trentaquattro'visionari' che costituirono la FABI nel 1948, concepirono un'idea e un'Organizzazione che ha superato tutte le barriere del tempo fino ad oggi: l'idea che l'azione del Sindacato debba svolgersi in una sfera di autonomia, senza subire condizionamenti politici, religiosi, o di qualsiasi altro centro di potere, in modo di poter individuare liberamente le politiche e le strategie giuste per la tutela e la difesa dei lavoratori bancari", conclude appassionatamente Pozzoni.
Molti gli interventi dalla platea, tutti accomunati da un unico denominatore: l'orgoglio di appartenere a una grande organizzazione che dal 1948 difende con tenacia e passione i lavoratori bancari.
Il Segretario Nazionale Mauro Scarin porta i saluti del Segretario Generale Sileoni e di tutta la Segreteria Nazionale.
Il suo intervento ruota intorno ad una parola chiave: il futuro. Un futuro ancora a tinte fosche, per le numerose e perigliose situazioni che il settore bancario sta affrontando.
In primis, le regole stringenti della BCE, che intende non solo imporre ma anche legiferare, e a cui il Governo sta tentando di opporsi così come il Presidente del Parlamento Europeo Tajani, che ha recentemente stigmatizzato l'invasione di campo da parte della Vigilanza bancaria unica europea in ambiti di regolazione che non le competono.
Una politica stringente, quella condotta dall'autorità europea, specie in merito alla capitalizzazione bancaria per risolvere il nodo NPL, che costringe le aziende a risparmiare, tagliando il costo del lavoro.
Ecco l'importanza del Fondo Esuberi, fondamentale ammortizzatore sociale di categoria.
"Finora, l'Italia è l'unico stato europeo che è riuscito ad evitare i licenziamenti, e questo principalmente grazie alla FABI, che riconferma la sua leadership nella difesa dei lavoratori bancari", dichiara Scarin.
Il Segretario Nazionale ricorda quanto sia urgente riappropriarsi dei valori su cui deve poggiare non solo il lavoro ma la stessa esistenza umana.
"Abbiamo di fronte scenari complessi: difficoltà, minacce, ma anche opportunità da saper cogliere: ci riusciremo se manterremo la coesione che ci contraddistingue, sia a livello di Gruppi che come Federazione", conclude il Segretario Nazionale.
Sondrio 25/11/2017
SEGRETERIA PROVINCIALE SONDRIO
POZZONI VALERIO
Segretario Coordinatore Amministrativo
RIVA GIUSEPPE
Segretario Provinciale
GALA CLAUDIO
Segretario Provinciale
FALDARINI ANDREA
Segretario Provinciale
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Il Segretario Coordinatore del SAB FABI di Sondrio Valerio Pozzoni

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