Salvatore Lauria: "Il patrimonio più grande che dovremo proteggere e sviluppare è la fiducia degli iscritti nel nostro lavoro e nei nostri rappresentanti". Giuliano Xausa: "Bufere ce ne saranno altre, ma il blu FABI sarà sempre il colore dominante"
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VIII CONGRESSO FABI BOLZANO: FABI VUOL DIRE FIDUCIA

Salvatore Lauria: “Il patrimonio più grande che dovremo proteggere e sviluppare è la fiducia degli iscritti nel nostro lavoro e nei nostri rappresentanti”. Giuliano Xausa: “Bufere ce ne saranno altre, ma il blu FABI sarà sempre il colore dominante”
VIII CONGRESSO FABI BOLZANO: FABI VUOL DIRE FIDUCIA
"Le aziende si sono allontanate e si stanno allontanando sempre di più dal territorio e dal tessuto sociale che le ha generate. L'unica funzione apprezzabile sembra sia rimasta quella di soddisfare l'ingordigia degli azionisti. La funzione di volano dell'economia delle aziende di credito sembra un ricordo del passato".
Comincia con quest'amara considerazione la relazione introduttiva di Salvatore Lauria, Segretario Coordinatore della FABI di Bolzano, che poi incalza: "Il lavoratore bancario viene sempre più spesso identificato come il rappresentante di una strategia economica che mira a depauperare le risorse della fascia più debole della popolazione a favore di chi detiene il potere".
Niente di più lontano dalla realtà, ovviamente, ma la rabbia dei risparmiatori traditi da amministratori voraci e disonesti ha concentrato l'attenzione dei media su una categoria che è vittima e non complice del sistema.
In questa situazione, il sindacato è impegnato come non mai a difendere i lavoratori da accuse ingiuste, da pressioni commerciali sempre più insidiose e da abusi d'ogni genere.
Proprio per questo, i bancari hanno individuato nella FABI il vero baluardo in grado di mettere in sicurezza i loro posti di lavoro e le loro condizioni contrattuali.
"Oggi la FABI è saldamente e indiscutibilmente il sindacato più importante del settore con oltre centodiecimila iscritti - ricorda Lauria che ringrazia la Segreteria che l'ha accompagnato nel quadriennio, ma soprattutto gli associati che, con la fiducia riposta nella FABI forniscono l'energia per continuare ad "operare nelle differenti e difficili situazioni in cui il nostro settore naviga".
Il Coordinatore di Bolzano insiste sul concetto di fiducia, accusando la politica d'aver lasciato la gestione di questo valore all'economia e alla finanza, ambiti che hanno come principale scopo il lucro e la gestione di interessi privati e di pochi. "Nel campo in cui poteva arginare l'ingordigia privata, questa ha tradito la fiducia togliendo diritti ai lavoratori, senza provvedere a creare soluzioni alternative a quei diritti e senza richiamare alla responsabilità sociale gli operatori economici e finanziari".
Insomma, si torna ad invocare il primato della politica sulla finanza, che invece impera quasi indisturbata, calpestando principi e diritti delle persone, dei più deboli, come i giovai ed i pensionati.
Il risultato è questa crisi senza fine, sociale prima ancora che economica, in cui il danno reputazionale per le banche ed i bancari è incalcolabile.
L'intervento di Werner Pedoth, Segretario Provinciale e Coordinatore Nazionale delle BCC, s'è incentrato soprattutto su questo settore e sul suo Contratto Nazionale, in via di definizione.
"La situazione è particolarmente difficile e complessa. Vogliamo tornare dai lavoratori per chiedere loro un nuovo mandato a trattare, giacché ci troviamo dinanzi a fatti nuovi, affatto diversi da quelli su cui abbiamo ottenuto il mandato quattro anni fa".
Un dibattito partecipato, orientato ad evidenziare alcune situazioni di disagio, ha preceduto l'intervento del Segretario Nazionale, Giuliano Xausa, che ha voluto attirare l'attenzione sul grande numero di iscritti alla FABI (110mila) e sulla crescita in tutte le realtà.
"Ci sarà una ragione", si chiede Xausa. E la risposta è scontata: "Perché noi della FABI siamo i migliori, a partire dal nostro grande leader, Lando Maria Sileoni, sino ai nostri rappresentanti di base".
Merito della FABI è stata la capacità di difendere sempre e dovunque i bancari, sia sui media sia nelle realtà di lavoro, soprattutto quelle più in crisi.
"Quando non c'è la FABI si rischia il disastro" - avverte Xausa, che ha saputo affrontare senza timori e a testa alta la rabbia dei risparmiatori traditi nell'assemblea della Banca Popolare di Vicenza.
"Arriverà altro fango, la crisi non è ancora del tutto finita" - rammenta Giuliano Xausa che, rispondendo ad una sollecitazione del dibattito circa i pensionati, informa i delegati che "la FABI ha sottoscritto un accordo con la CISAL, una confederazione di sindacati autonomi, proprio per la miglior tutela dei pensionati, sempre più numerosi".
Per affrontare il futuro, Xausa concentra l'attenzione su un nuovo Contratto Nazionale, preservandone il perimetro, e sul nuovo modello di banca targato FABI, dove sono previste nuove figure e nuovi mestieri in grado di evitare ulteriori emorragie di posti di lavoro.
"Solo in Italia, a differenza di quanto accaduto nel resto dell'Europa, siamo riusciti ad evitare licenziamenti. Questo è merito soprattutto della FABI".
Bufere ce ne saranno altre, "ma il blu FABI sarà sempre il colore dominante" - conclude Giuliano Xausa.
Circa la situazione organizzativa locale, Lauria snocciola risultati incontestabili: "2.147 iscritti tra i lavoratori attivi e numerosi pensionati, testimoniano che la FABI continua a incontrare il consenso dei colleghi in senso trasversale rispetto alle differenze di lingua e di cultura".
Il quadro positivo della FABI altoatesina non deve far dimenticare che il quadriennio trascorso è stato il periodo più difficile che il sindacato locale ha dovuto affrontare da quando è nato.
"La mutazione epocale dell'economia e della finanza ha colpito anche nella nostra provincia" - ricorda Lauria. "Durante questi quattro anni abbiamo dovuto affrontare problematiche mai affrontate prima in Alto Adige. La Cassa di Risparmio, uno dei pilastri dell'economia provinciale, è entrata in una crisi strutturale e finanziaria senza precedenti".
Per non parlare della trasformazione delle banche popolari in spa e del settore casse rurali, dove manca ancora il Contratto Nazionale e dove è iniziato un percorso di ristrutturazione che vedrà la FABI in prima fila per la tutela dei lavoratori.
"Per mantenere la nostra forza è stato necessario un impegno straordinario da parte di tutti i nostri attivisti - dice con una punta d'orgoglio Salvatore Lauria - I numeri parlano chiaro".
Nel settore ABI a fronte di 217 dimissioni per pensionamenti e prepensionamenti sono stati iscritti 238 nuovi colleghi, nel settore casse rurali a fronte di 104 dimissioni sono stati iscritti 180 nuovi colleghi.
"Per mantenere un saldo positivo di 97 iscritti abbiamo dovuto conquistare la fiducia di 450 colleghi in un momento di calo generale delle assunzioni".
Una vasta gamma di servizi molto apprezzati dagli Iscritti supportano le attività tradizionali del sindacato che è solido e ben attrezzato per il futuro.
"Bisognerà puntare ad un opportuno ricambio generazionale - conclude Lauria - La Fabi di Bolzano ha costruito in anni di lavoro la base sulla quale le nuove generazioni proseguiranno il lavoro di assistenza e tutela dei lavoratori bancari. Ci sono tutte le premesse perché la nostra struttura provinciale attraversi indenne tutte le future tempeste che il mondo del lavoro dovrà affrontare".
Bolzano, 12/12/2017
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