Le dichiarazioni del Segretario Generale FABI riprese nell'ampio articolo di Wall Street Italia che passa in rassegna la situazione lavorativa dei dipendenti di banca: retribuzioni, mansioni, assunzioni.
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?PIU? SOLDI AI GIOVANI BANCARI?

Le dichiarazioni del Segretario Generale FABI riprese nell’ampio articolo di Wall Street Italia che passa in rassegna la situazione lavorativa dei dipendenti di banca: retribuzioni, mansioni, assunzioni.
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Il giornalista Alessandro Piu, su Wall Street Italia, analizza la situazione del settore in un ampio articolo in cui passa al vaglio il cambiamento della vita lavorativa dei bancari. “C’era una volta il mito del posto in banca. Quello per cui la gente ti guardava con un misto di rispetto e invidia. Un contratto e una carriera blindati, una retribuzione più che dignitosa, un orario di lavoro da trascorrere nella tranquillità di un’ovattata filiale e che ben si conciliava con la vita familiare. C’era una volta, e oggi non c’è più” si legge nell’articolo.
Confrontando i dati delle retribuzioni pre e post crisi, Piu rileva come i salari dei dipendenti siano rimasti bloccati: “dal confronto dei dati Abi relativi agli anni passati emerge chiara la frenata nella crescita delle retribuzioni bancarie”.
Ad oggi, per ò, si rileva come le banche siano tornate a fare utili, spingendo i sindacati ad intervenire: “A causa della crisi i rinnovi contrattuali degli ultimi anni sono stati condizionati dal punto di vista economico” ha confermato il Segretario Generale della Federazione Autonoma Bancari Italiani (FABI) Lando Maria Sileoni che ha poi proseguito: “Dovremo rilanciare sul tema dell’occupazione, a esempio garantendo un trattamento migliore ai giovani che entrano, grazie al Fondo per l’occupazione giovanile. è vero che da una parte si elimina il precariato, perché vengono tutti assunti a tempo indeterminato, ma dall’altra entrano con un trattamento economico più basso rispetto a quello previsto dal contratto nazionale attuale, anche se per pochi anni. Chiederemo comunque aumenti economici per tutti. Del resto, con gli utili che ripartono e con una fase positiva del settore chiediamo, se ci saranno dividendi importanti per gli azionisti, che ci siano anche aumenti importanti nelle retribuzioni dei lavoratori. ll taglio del costo del lavoro è stato centrale finora ma oggi è superato”, ha chiarito Sileoni.
“Per guadagnare di più in banca tuttavia, al giorno d’oggi bisogna non essere dei bancari” prosegue l’articolo “o almeno non bisogna esserlo nel senso tradizionale del termine.
Secondo il rapporto Hays sulle retribuzioni “godono di stipendi più alti gli specialisti in information technology, i compliance e i sales manager”.
Figure che rispondono a tre fattori determinanti per il futuro delle banche: il cambiamento tecnologico, le normative e la concorrenza, sia interna al settore sia proveniente dalle società fintech e da colossi come Apple, Facebook, Alibaba, Amazon e Google. Specialisti in it, manager delle vendite e di compliance sono anche i lavoratori più ricercati dalle banche.
L’ABI rileva come il “contatto diretto con il cliente rimane irrinunciabile per le banche. Tuttavia rispetto agli anni d’oro degli sportellisti ora il contatto diretto deve essere più qualificato e volto a soddisfare esigenze più complesse e a maggiore valore aggiunto. Il taglio dei costi non è infatti sufficiente a riportare le banche a una solida redditività”. Per l’ABI le prospettive sembrano andare in direzione di un numero crescente di lavoratori impiegati nelle attività commerciali, di consulenza specializzata, di customer service. Dovranno essere sviluppate modalità alternative di relazione con il cliente, anche a domicilio o basate su strumenti di comunicazione a distanza. Sarà necessario offrire nuovi prodotti e servizi personalizzati, anche di natura non bancaria. Per contro si ridurrà sempre di più l’impiego di lavoratori in attività di sportello e back office. Le strade disponibili per i profili di queste ultime due categorie sono l’uscita o la riqualificazione. “In quasi tutte le aziende sono in atto percorsi professionali specifici per le nuove professionalità, funzionali a una loro valorizzazione nell’ambito dell’organizzazione” conclude l’ABI.
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