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FUSIONE TRA CASSE RURALI DI TRENTO E LAVIS, ACCORDO PER 50 ESUBERI E RICAMBIO GENERAZIONALE
Ieri raggiunta l’intesa coi sindacati nell’ambito del matrimonio tra i due istituti trentini. Mazzucchi (Fabi): «Abbiamo sancito principi importanti come la valorizzazione del personale, l’attenzione al territorio e la coerenza ai principi cooperativi».

Intesa raggiunta ieri tra la Fabi e le altre organizzazioni sindacali con i vertici delle casse rurali di Trento e Lavis. L'accordo, che nasce dalla fusione delle due casse rurali, riguarda 50 esuberi e l'impegno da parte delle aziende di un minimo di 10 nuove assunzioni. Gli esuberi, come sempre nel settore, verranno tutti gestiti in forma volontaria attraverso il Fondo di solidarietà e il Fondo per l’occupazione: per le le uscite la finestra va dal 1 novembre 2019 fino al 2021, mentre i nuovi ingressi sono previsti tra il 2021 e il 2022.
La fusione tra le Casse Rurali di Trento e Lavis darà vita alla maggiore Cassa Rurale del Trentino e la terza nel Gruppo Bancario Cooperativo "Cassa Centrale Banca - Credito Cooperativo Italiano", con 378 collaboratori, una rete di 44 sportelli, circa 25 mila soci ed oltre 5 miliardi di euro di masse amministrate. La nuova Cassa avrà sede legale a Trento e svilupperà la sua forte presenza nelle aree territoriali comprese fra Aldeno, la città di Trento, la Valle di Cembra e la comunità di Mezzocorona.
La fusione non dovrebbe invece comportare una “rivoluzione” in termini di chiusure di sedi. A quanto è stato spiegato ai sindacati, al momento è previsto l’accorpamento soltanto di due filiali, una a Trento e una Gardolo.
«È una buona intesa collegata ad un processo di fusione che sarà complesso. Abbiamo sancito principi importanti come la valorizzazione del personale, l’attenzione al territorio e la coerenza ai principi cooperativi. Rimane un canale aperto di trattativa man mano che la fusione andrà a regime su materie come l’organizzazione, la qualità del servizio alla clientela, i carichi di lavoro, ecc» ha commentato il coordinatore Fabi gruppo Ccb, Domenico Mazzucchi.
Trento, 11 ottobre 2019