«IN UNICREDIT ALMENO UN’ASSUNZIONE OGNI DUE EVENTUALI ESUBERI»

Il comunicato stampa Fabi diffuso ieri, con le dichiarazioni del segretario generale Sileoni e del segretario nazionale Morelli, è stato immediatamente rilanciato da tutte le agenzie di stampa ed è stato “ripreso” da: Corriere della sera, Repubblica, Sole24Ore, Mf Milano Finanza, Stampa, Messaggero, Resto del Carlino, Nazione, Libero, Arena di Verona, Giornale di Vicenza, Brescia Oggi, Giornale di Brescia

«IN UNICREDIT ALMENO UN’ASSUNZIONE OGNI DUE EVENTUALI ESUBERI»

Il comunicato stampa Fabi diffuso ieri, con le dichiarazioni del segretario generale Sileoni e del segretario nazionale Morelli, è stato immediatamente rilanciato da tutte le agenzie di stampa ed è stato “ripreso” da: Corriere della sera, Repubblica, Sole24Ore, Mf Milano Finanza, Stampa, Messaggero, Resto del Carlino, Nazione, Libero, Arena di Verona, Giornale di Vicenza, Brescia Oggi, Giornale di Brescia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Unicredit: Sileoni, su piano sara’ confronto durissimo Nessun dialogo con Mustier, ci sia 1 assunzione ogni 2 uscite (ANSA) – MILANO, 6 FEB – “Jean Pierre Mustier ancora una volta sbaglia approccio, cercando di ridimensionare la portata e l’impatto del sul piano industriale. Si illude di avere gioco facile, con noi e con le altre organizzazioni sindacali. Contrariamente a quanto affermato dall’amministratore delegato della banca, non ci sara’ alcuna semplice discussione sul piano industriale ne’ un dialogo come lui ipocritamente predica, ma un confronto serio, durissimo e approfondito nel quale nulla sara’ concesso”. Lo afferma in una nota, il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.  “Pretenderemo almeno una assunzione ogni due eventuali esuberi. Il signor Mustier – aggiunge Sileoni – deve avere rispetto per le lavoratrici e per i lavoratori del gruppo Unicredit oltre che per il territorio italiano che lo ospita”. “Unicredit pretende di discutere il piano industriale dando gia’ per scontato il numero di filiali da chiudere. Se queste sono le premesse, potremmo non sederci al tavolo>. osserva il segretario nazionale Fabi, Mauro Morelli. (ANSA).

Unicredit oltre attese, piano dividendi piace a Borsa Nessun M&A in arco piano. Il 14 febbraio incontro con sindacati (di Fabio Perego) (ANSA) -MILANO, 6 FEB – Una performance operativa migliore delle attese e una politica dei dividendi ancora piu’ generosa rispetto alle guidance spingono Unicredit. I conti 2019 mettono le ali al gruppo in Borsa con il titolo (+8,15% a 13,88 euro), che arcivia la seduta sui massimi da fine settembre 2018.  L’anno si chiude con un utile netto di 3,4 miliardi in calo di quasi il 18% ma sopra le stime degli analisti a 3,1 miliardi, stessa cosa per il consolidato sottostante, cioe’ al netto delle operazioni straordinarie, che sale a 4,7 miliardi (+55,5%) e conclude il piano Transform 2019 con risultati robusti raggiungendo gli obiettivi chiave. Sotto la lente e’ il quarto trimestre che accusa un rosso di 835 milioni di euro a causa di consistenti poste non operative negative per 2,3 miliardi(al netto delle tasse). A pesare sono 365 milioni dalla cessione del 9% di Yapi Kredi, costi di integrazione in Germania e Austria per 319 milioni e rettifiche su crediti relativo al perimetro Non Core per 1,1 miliardi. Proprio per quanto riguarda l’istituto turco, Unicredit ha chiuso nelle ultime ore la vendita di una quota del 12% pe circa 440 milioni. L’operazione sara’ contabilizzata nel primo trimestre di quest’anno con un impatto negativo sul conto economico consolidato pari a circa 820 milioni. Il gruppo si diluisce dunque al 20% circa. Una quota che “non toccheremo nel 2020 sottolinea, il ceo Jean Pierre Mustier che pero’ aggiunge anche nella call con gli analisti che “nel 2023 non e’ previsto un contributo di Yapi all’utile netto”.  Nelle pieghe dei conti e’ soprattutto la politica dei dividendi a stupire il mercato. L’esercizio 2019 beneficia di 1,4 miliardi di dividendi cash (0,63 euro per azione in pagamento il prossimo aprile) e di mezzo miliardo in riacquisto di azioni proprie. La distribuzione di capitale agli azionisti e’ cosi’ confermata al 40% con la promessa di alzarlo al 50% per l’esercizio 2020, pagato nel 2021. Da non escludere poi un extra dividendo che verra’ pagato in contanti o tramite riacquisto di azioni. “Come abbiamo gia’ ribadito, preferiamo il riacquisto di azioni proprie, rispetto all’M&A. Cio’ non e’ cambiato” ribadisce Mustier che sul tema M&A torna piu’ volte escludendola come opzione per tutto l’arco del piano Team23.  La chiusura del 2019 consente alla banca che ha convocato l’assemblea di bilancio per il prossimo 9 aprile, di aprire un altro fronte e cioe’ quello della trattativa con i sindacati italiani sugli esuberi. La stima e’ di 5.500-6000 nel nostro Paese a fronte di uscite complessive per 8mila unita’ con accordi gia’ raggiunti in Germania e Austria. La lettera di convocazione verra’ consegnata all’inizio della prossima settimana, lunedi’ 10 febbraio, per un primo incontro tra azienda, segretari nazionali dei sindacati e i coordinatori di gruppo che si terra’ il prossimo 14 febbraio. L’attesa e’ che la procedura si chiuda entro il 30 marzo. Il “confronto sara’ durissimo”, avverte il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni che chiede “almeno una assunzione ogni due eventuali esuberi”. (ANSA). PEG

Unicredit: Sileoni, nessun dialogo ma duro confronto su piano = (AGI) – Roma, 6 feb. – “Jean Pierre Mustier ancora una volta sbaglia approccio, cercando di ridimensionare la portata e l’impatto del sul piano industriale. Si illude di avere gioco facile, con noi e con le altre organizzazioni sindacali.
Contrariamente a quanto affermato dall’amministratore delegato della banca, non ci sara’ alcuna semplice discussione sul piano industriale ne’ un dialogo come lui ipocritamente predica, ma un confronto serio, durissimo e approfondito nel quale nulla sara’ concesso. Pretenderemo almeno una assunzione ogni due eventuali esuberi. Il signor Mustier deve avere rispetto per le lavoratrici e per i lavoratori del gruppo Unicredit oltre che per il territorio italiano che lo ospita”. Lo dichiara il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.  “Unicredit pretende di discutere il piano industriale dando gia’ per scontato il numero di filiali da chiudere. Se queste sono le premesse, potremmo non sederci al tavolo”, osserva il segretario nazionale Fabi, Mauro Morelli, che seguira’ la trattativa per conto del segretario generale. (AGI)Mau 061741 FEB 20

UniCredit: Sileoni, nessun dialogo con Mustier ma duro confronto su esuberi Lunedi’ al via procedura formale, in settimana primo incontro (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Milano, 06 feb – ‘Jean Pierre Mustier ancora una volta sbaglia approccio, cercando di ridimensionare la portata e l’impatto del sul piano industriale. Si illude di avere gioco facile, con noi e con le altre organizzazioni sindacali. Contrariamente a quanto affermato dall’amministratore delegato della banca, non ci sara’ alcuna semplice discussione sul piano industriale ne’ un dialogo come lui ipocritamente predica, ma un confronto serio, durissimo e approfondito nel quale nulla sara’ concesso’. Cosi’ in una nota il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, dopo le parole del numero uno di UniCredit che ha spiegato come a breve ci sara’ l’avvio dei negoziati sugli esuberi in Italia. Nel dettaglio, la banca lunedi’ mandera’ la lettera di avvio della procedura formale, con il primo tavolo azienda-sindacati previsto alla fine della prossima settimana (o l’inizio della successiva). ‘Pretenderemo – avverte Sileoni – almeno una assunzione ogni due eventuali esuberi. Il signor Mustier deve avere rispetto per le lavoratrici e per i lavoratori del gruppo Unicredit oltre che per il territorio italiano che lo ospita’. Unicredit ‘pretende di discutere il piano industriale dando gia’ per scontato il numero di filiali da chiudere. Se queste sono le premesse, potremmo non sederci al tavolo’ aggiunge il segretario nazionale Fabi, Mauro Morelli, che seguira’ la trattativa.​

Unicredit, Fabi: Nessun dialogo, ma confronto durissimo su piano industriale Milano, 6 feb. (LaPresse) –“Jean Pierre Mustier ancora una volta sbaglia approccio, cercando di ridimensionare la portata e l’impatto del piano industriale. Si illude di avere gioco facile, con noi e con le altre organizzazioni sindacali. Contrariamente a quanto affermato dall’amministratore delegato della banca, non ci sarà alcuna semplice discussione sul piano industriale né un dialogo come lui ipocritamente predica, ma un confronto serio, durissimo e approfondito nel quale nulla sarà concesso. Pretenderemo almeno una assunzione ogni due eventuali esuberi. Il signor Mustier deve avere rispetto per le lavoratrici e per i lavoratori del gruppo Unicredit oltre che per il territorio italiano che lo ospita”. Lo dichiara il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. “Unicredit pretende di discutere il piano industriale dando già per scontato il numero di filiali da chiudere. Se queste sono le premesse, potremmo non sederci al tavolo”, osserva il segretario nazionale Fabi, Mauro Morelli, che seguirà la trattativa per conto del segretario generale. ECO NG01 taw 061749 FEB 20

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