“IN UBI CHIEDIAMO UN’ASSUNZIONE OGNI DUE ESUBERI VOLONTARI. STOP ALLE ESTERNALIZZAZIONI”

I paletti della Fabi al gruppo bancario in vista del piano industriale, esposti da Paolo Citterio, coordinatore Fabi Gruppo Ubi, in un’intervista a MF-Milano Finanza

“IN UBI CHIEDIAMO UN’ASSUNZIONE OGNI DUE ESUBERI VOLONTARI. STOP ALLE ESTERNALIZZAZIONI”

“Con il nuovo piano industriale chiederemo un’assunzione ogni due esuberi volontari perché la banca deve investire nei giovani e valorizzare tutto il personale. Stop alle esternalizzazioni”

 

A pochi giorni dalla presentazione del piano industriale, il coordinatore Fabi del Gruppo Ubi Paolo Citterio mette nero su bianco gli obiettivi dell’organizzazione sindacale: il primo, le assunzioni, vale a dire una prospettiva di investimento sui giovani. Di pari passo, un fondamentale investimento all’interno del gruppo, evitando ulteriori esternalizzazioni e trovando un accordo sugli inquadramenti, in un’ottica di valorizzazione del personale.

 

In un gruppo che sta vivendo profonde trasformazioni societarie, il rapporto azienda-sindacati è sempre stato un punto di forza.  Se le esternalizzazioni dello scorso autunno, che hanno coinvolto 200 lavoratori – trattativa poi conclusasi con ottimi livelli di garanzia – hanno rischiato di compromettere il clima lavoratori-banca, il nuovo piano industriale è l’occasione per ripristinare tutti gli equilibri.

 

Specie di fronte a cambiamenti così veloci e radicali, il sindacato rappresenta un elemento di mediazione fondamentale: i dirigenti calano spesso le loro decisioni dall’alto, senza conoscere direttamente i territori e la realtà quotidiana dei lavoratori. Ecco perché le relazioni industriali, sintesi di queste due diverse prospettive, hanno portato nel tempo ottimi risultati, soprattutto dal punto di vista delle tutele: social days,  congedi parentali, smart working e smart learning.  Tutele garantite a tutti i lavoratori Ubi: “Abbiamo assicurato a tutti i 20mila dipendenti del gruppo lo stesso contratto integrativo a prescindere dall’azienda di appartenenza”, dichiara Citterio.

 

E poi l’accordo sulle politiche commerciali, che ha rappresentato in molti territori un miglioramento importante della situazione: “Se si vuole creare un clima corretto – ricorda Citterio – ognuno deve fare la propria parte. Obiettivo è la salute dei colleghi addetti alle vendite e la salvaguardia del rapporto di fiducia con la clientela”.

 

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