NUOVE FUSIONI CASSE RURALI: DA 41 A 14 IN 5 ANNI

Con le operazioni di aggregazioni tra Cassa Rurale Adamello Giudicarie- Valsabbia Paganella, prevista per il 1 ottobre, e quella tra le Rurali Alto Garda e Rovereto, che partirà invece il 1 luglio 2021, gli istituti trentini scenderanno a 14 dalle 41. Mazzucchi: «Bene la riorganizzazione del settore ma va salvaguardato valorizzato il territorio e i lavoratori: vero patrimonio delle BCC »

NUOVE FUSIONI CASSE RURALI: DA 41 A 14 IN 5 ANNI

Il 1 ottobre nascerà la Cassa Rurale Adamello Giudicarie- Valsabbia Paganella e le banche cooperative trentine scenderanno da 16 a 15. La nuova fusione tra le Rurali Alto Garda e Rovereto, se i soci approveranno l’operazione, partirà invece il 1 luglio 2021. Con queste due operazioni, le Rurali trentine diventeranno 14: nel 2015 erano 41. Gli sportelli, dal 2015 a oggi, sono scesi da 365 a 304 (il 17% in meno) e i dipendenti sono 1.990, con un calo del 12% rispetto ai 2.275 di cinque anni fa. Gran parte della diminuzione dei bancari è stata favorita dai 340 prepensionamenti sostenuti dal Fondo bilaterale trentino. L'annuncio della fusione tra le Rurali di Rovereto e dell'Alto Garda darà vita alla seconda Cassa trentina per dimensioni, la terza del gruppo Cassa Centrale Banca.

 

«A luglio avevamo mandato una lettera alla Rurale e a Cassa Centrale per sollecitare una prospettiva per la Cassa roveretana, giunta ormai al sesto bilancio in perdita e che rappresenta una delle due BCC del Gruppo più deboli- ha commentato il coordinatore Fabi del gruppo Cassa Centrale Banca, Domenico Mazzucchi – Non c’erano avvisaglie di questa fusione, ma finalmente si è trovata la soluzione ad una situazione che poteva diventare critica. La Cassa Rurale Alto Garda è più forte dal punto di vista patrimoniale e organizzativo e ha fatto le precedenti fusioni, da Mori-Brentonico a Valle dei Laghi, in una prospettiva di territorio. Abbiamo chiesto un incontro a entrambe le Casse per capire cosa succede ora. Prendiamo atto che la capogruppo Cassa Centrale non ha battuto colpo, ma soluzioni positive, come si vede, possono nascere anche dal territorio».

Il prossimo 10 settembre Cassa Centrale Banca presenterà ai sindacati le linee del piano industriale. «Siamo in attesa di capire quali sono le linee strategiche che il gruppo intendere darsi anche in relazione al numero di BCC che ora sono 77, alla presenza territoriale e agli eventuali esuberi ma tutto ciò deve avvenire nei rispetto dei territori e dei collaboratori» ha concluso il coordinatore Fabi.

Trento, 3 settembre 2020