PRESSIONI COMMERCIALI, SILEONI IN COMMISSIONE INCHIESTA BANCHE

Questa mattina audizione del segretario generale Fabi per fare il punto sui buchi neri del sistema bancario e finanziario. Tra i temi affrontati il cambiamento del modello di business e il ruolo sociale delle banche, la corsa ai dividendi, il risparmio tradito. Le proposte per invertire la rotta.

PRESSIONI COMMERCIALI, SILEONI IN COMMISSIONE INCHIESTA BANCHE

Questa mattina audizione del segretario generale Fabi per fare il punto sui buchi neri del sistema bancario e finanziario. Tra i temi affrontati il cambiamento del modello di business e il ruolo sociale delle banche, la corsa ai dividendi, il risparmio tradito. Le proposte per invertire la rotta.

 

 

Banche: Fabi,prodotti rischiosi venduti a clienti non esperti Sileoni, e’ fenomeno sociale, sanzionare chi non rispetta accordi (ANSA) – ROMA, 17 MAG – Per la tutela del risparmio, la Mifid prevede un questionario per la clientela, “ma i dipendenti delle banche sono, talvolta, obbligati a suggerire le risposte in modo da assegnare alla clientela ‘patenti finanziarie’ in linea con i prodotti offerti. Capita, percio’, che prodotti complessi e rischiosi siano venduti a chi ha conoscenze limitate dei rischi e, addirittura, a chi non ha mai fatto operazioni finanziarie in passato”. E’ quanto ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, nel corso dell’audizione dinanzi la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario sottolineando che in pratica “le banche, formalmente in regola, costringono i loro dipendenti a prendere altre strade con il risultato che, a correre rischi, non sono solo i clienti, ma gli stessi dipendenti”. A suo parere quindi, “questo meccanismo calpesta qualsiasi principio etico perche’ il motore della consulenza finanziaria e’ soltanto quello di far aumentare i ricavi della banca”. Secondo Sileoni “le indebite pressioni commerciali sono state relegate, confinate, isolate e considerate da alcuni gruppi bancari come un argomento di carattere esclusivamente sindacale solo per la volonta’ politica di nascondere, invece, un problema di carattere sociale”. E spiega che “l’ossessione delle banche e’ il raggiungimento dei risultati, tutti concentrati nel breve termine, perche’ il vero obiettivo e’ soltanto la distribuzione di altissimi dividendi ad azionisti e fondi d’investimento”. Il responsabile della Fabi, ha denunciato che “indebite pressioni commerciali hanno spesso costretto le lavoratrici e i lavoratori bancari a fare uso di farmaci oppure a ricorrere all’assistenza di psicologi e psichiatri. I casi sono numerosissimi e diffusissimi e vengono sistematicamente negati da alcuni responsabili commerciali di gruppi bancari”. La Fabi ha quindi presentato una serie di proposte per far fronte a questo fenomeno e tra esse quella di “prevedere norme di legge che consentano di controllare e sanzionare le banche inadempienti, anche quelle che non rispettano gli accordi sottoscritti con i sindacati” sulle pressioni commerciali. (ANSA). FOL 17-MAG-22 11:54 NNNN

Banche: Sileoni, Stato indifferente su pressioni commerciali (ANSA) – ROMA, 17 MAG – Lo Stato mostra “indifferenza e indulgenza” rispetto al problema delle pressioni commerciali da parte delle banche sui propri dipendenti per la vendita di prodotti finanziari. E’ quanto ha denunciato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, nel corso dell’audizione dinanzi la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario. “Il ruolo sociale delle banche – ha osservato il leader sindacale – e’ garantito da quei gruppi bancari del Paese che indubbiamente promuovono attivita’ di solidarieta’, finanziano onlus, fondazioni, enti di ricerca, ospedali con interventi economici importanti, donazioni, finanziamenti agevolati. Sono tutte iniziative che consentono di raggiungere importanti obiettivi sotto il profilo sociale. Questo aspetto, pero’, proprio per la sua importanza e delicatezza, merita una considerazione aggiuntiva e riguarda il vero valore della beneficienza rispetto al peso politico che si ottiene automaticamente in tanti ambiti”. Secondo Sileoni “non puo’ passare questo messaggio, proveniente da ambienti non sindacali, messaggio che noi non condividiamo, che da parte di importanti organi dello Stato ci sia una certa indifferenza verso le banche e verso le indebite pressioni commerciali sui loro dipendenti proprio perche’ le stesse banche tendono a intervenire economicamente dove lo Stato non riesce”. (ANSA). FOL 17-MAG-22 12:58 NNNN

Banche: Sileoni, pressioni commerciali nel settore persistono Tema non e’ sindacale ma sociale; non si rispetta la Mifid (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Roma, 17 mag – Nel settore bancario “le indebite pressioni commerciali” da parte dei vertici nei confronti dei bancari sulla rete “hanno ripreso forza”, denuncia il segretario generale del sindacato Fabi, Lando Sileoni, in audizione davanti alla Commissione bicamerale d’inchiesta sulle banche. Sileoni lamenta il fatto che l’accordo nazionale siglato tra Abi e sindacati, 5 anni fa, non abbia di funzionato (“pochi risultati”) per colpa di molti gruppi bancari che non lo abbiano recepito. “Questo non e’ un problema sindacale ma un problema sociale” osserva Sileoni. Secondo il sindacalista c’e’ un nuovo modello di banca che avanza, modello che i sindacati respingono con forza. E’ il modello imposto dalla Bce da alcuni anni che portera’ in prospettiva a dare meno credito a famiglie e imprese e che sta trasformando le filiali in negozi finanziari fintech. Le pressioni commerciali, aggiunge Sileoni, spingono le banche a non rispettare i ‘paletti’ della Mifid a tutela dei risparmiatori. “Frequentemente, purtroppo, i vertici dei gruppi e chi dirige le reti creano meccanismi per dare informazioni parziali e ingannevoli alla clientela” sui prodotti finanziari in vendita. Secondo il leader della Fabi che ha consegnato alla presidente della Commissione Carla Ruocco un dossier pieno di denunce raccolte dal sindacato, “nella compilazione del questionario Mifid i bancari spesso vengono obbligati a suggerire le risposte per vendere prodotti finanziari a chi in passato non li aveva mai acquistati”. Sileoni ha criticato anche il sistema incentivante delle banche che sono “solo la spinta per far crescere le pressioni commerciali”. Ggz (RADIOCOR) 17-05-22 12:13:43 (0292) 5 NNNN 

BANCHE: SILEONI (FABI), ‘DA STATO INDIFFERENZA SU PRESSIONI COMMERCIALI’ = Roma, 17 mag. (Adnkronos) – “Non può passare il messaggio, proveniente da ambienti non sindacali, messaggio che noi non condividiamo, che da parte di importanti organi dello Stato ci sia una certa indifferenza verso le banche e verso le indebite pressioni commerciali sui loro dipendenti proprio perché le stesse banche tendono a intervenire economicamente dove lo Stato non riesce”. Lo ha detto il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, nel corso dell’audizione davanti alla commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario. “Il ruolo sociale delle banche – ha infatti spiegato – è garantito da quei gruppi bancari del Paese che indubbiamente promuovono attività di solidarietà, finanziano onlus, fondazioni, enti di ricerca, ospedali con interventi economici importanti, donazioni, finanziamenti agevolati. Sono tutte iniziative che consentono di raggiungere importanti obiettivi sotto il profilo sociale. Questo aspetto, però, proprio per la sua importanza e delicatezza, merita una considerazione aggiuntiva e riguarda il vero valore della beneficenza rispetto al peso politico che si ottiene automaticamente in tanti ambiti”, ha detto ancora Sileoni. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 17-MAG-22 12:04 NNN

BANCHE: SILEONI ( FABI ), ‘PRESSIONI COMMERCIALI SONO PROBLEMA SOCIALE’* * = Roma, 17 mag. (Adnkronos) – “E’ l’occasione giusta per un importante approfondimento sui modelli distributivi, sulle indebite pressioni commerciali, sul cambiamento del modello di business e sul ruolo sociale delle banche. da alcuni gruppi bancari come un argomento di carattere esclusivamente sindacale solo per la volontà politica di nascondere, invece, un problema di carattere sociale”., Lando Maria Sileoni, in audizione davanti alla commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario. “L’ossessione delle banche – ha proseguito – è il raggiungimento dei risultati, tutti concentrati nel breve termine, perché il vero obiettivo è soltanto la distribuzione di altissimi dividendi ad azionisti e fondi d’investimento. Non credo che possa servire una netta separazione tra banca d’affari e banca commerciale – ha spiegato Sileoni – se l’unico obiettivo è quello della distribuzione di alti dividendi. Il passaggio politico non è di poco conto perché, dopo i recenti scandali del cosiddetto ‘risparmio tradito’, le indebite pressioni invece di diminuire hanno ripreso forza”. Come ha aggiunto inoltre il leader sindacale,” alla Popolare di Vicenza sul tema del ‘risparmio tradito’ facemmo delle denunce. Ricevetti in cambio un processo e una richiesta di risarcimento danni per 200.000 euro. Fummo completamente assolti, ma questo caso dimostra come eravamo opposti a quella gestione”, ha spiegato Sileoni. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 17-MAG-22 11:45 NNNN

BANCHE: SILEONI (FABI), ‘RETRIBUZIONE VARIABILE UTILIZZATA COME SPINTA A PRESSIONI COMMERCIALI’ = Roma, 17 mag. (Adnkronos) – “Tutte le banche usano la retribuzione variabile sia per trattenere sia per motivare i dipendenti. Questa è la teoria. Nei fatti, i premi sono diventati, soprattutto nella rete di vendita, soltanto una spinta per far crescere proprio le pressioni commerciali”. E’ quanto ha denunciato il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, in audizione davanti alla commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario. “Questo succede, e lo abbiamo accertato, perché gli obiettivi di vendita assegnati alle lavoratrici e ai lavoratori sono poco realistici, spesso impossibili da raggiungere, ma rappresentano elementi poi usati per valutare il loro lavoro quotidiano. Anche i premi – ha sottolineato – dovrebbero seguire principi etici, ma quelli che vengono pubblicizzati dai vertici delle banche servono solo per fare propaganda e per iniziative di comunicazione. In realtà i sistemi incentivanti sono solo mezzi che finiscono per favorire i conflitti di interesse, per distruggere lo spirito di squadra nei gruppi di lavoro e per creare disparità di trattamento tra dipendenti”, ha aggiunto Sileoni. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 17-MAG-22 11:55 NNNN

BANCHE: SILEONI (FABI), ‘CONTRO PRESSIONI COMMERCIALI SERVONO SANZIONI’** = Roma, 17 mag. (Adnkronos) – Allungare nel medio termine i risultati commerciali condensati nel breve, coinvolgere i sindacati nella condivisione dei sistemi incentivanti, garantire una seria e vera formazione di tutto il personale, calibrare le politiche di vendita sull’effettiva caratteristica dei clienti e prevedere norme di legge che consentano di controllare e sanzionare le banche inadempienti, anche quelle che non rispettano gli accordi sottoscritti con i sindacati. Sono le proposte che il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, ha avanzato nel corso dell’audizione dinanzi la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario in merito al tema delle pressioni commerciali. “Nel 2017, per la prima volta, Abi e sindacati hanno sottoscritto un accordo sulle indebite pressioni commerciali. I risultati – ha però evidenziato il leader sindacale – stentano ad arrivare e la ragione principale è una: la maggior parte degli accordi sottoscritti all’interno dei gruppi, per migliorare e adattare l’accordo nazionale alle singole realtà aziendali, è stata più volte disattesa dalle stesse banche, dalle stesse aziende che, in taluni casi, hanno rifiutato di garantire l’anonimato alle segnalazioni dei loro dipendenti. Politicamente, le banche hanno sempre contrastato questo accordo perché non vogliono controlli da parte dei sindacati interni. In molti casi, sarebbe sufficiente intervenire tempestivamente sui territori al primo accenno di indebite pressioni commerciali per risolvere almeno la metà delle situazioni. Questo non avviene”, ha denunciato Sileoni. “Un altro argomento, che sta facendo in negativo la differenza, è che nelle recenti fusioni bancarie – ha quindi detto – l’effettiva integrazione tra dirigenti provenienti da gruppi bancari diversi fa nascere un individualismo sfrenato per interessi professionali e di carriera, creando difficili e incomprensibili problemi di comunicazione, di prevaricazione e di rispetto verso tutto il personale. Inoltre, altro elemento sottovalutato da molti, è l’ossessiva competizione che contraddistingue i rapporti fra gli stessi gruppi bancari”, ha concluso Sileoni. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 17-MAG-22 11:52 NNNN

BANCHE: SILEONI (FABI), ‘PRODOTTI FINANZIARI RISCHIOSI VENDUTI A CLIENTI NON ESPERTI’** = Roma, 17 mag. (Adnkronos) – “Quanto alla tutela del risparmio, la stessa Mifid prevede un questionario per la clientela, ma i dipendenti delle banche sono, talvolta, obbligati a suggerire le risposte in modo da assegnare alla clientela ‘patenti finanziarie’ in linea con i prodotti offerti. Capita, perciò, che prodotti complessi e rischiosi siano venduti a chi ha conoscenze limitate dei rischi e, addirittura, a chi non ha mai fatto operazioni finanziarie in passato”. E’ quanto ha sostenuto il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, in audizione davanti alla commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario. “Insomma, le banche, formalmente in regola, costringono i loro dipendenti a prendere altre strade con il risultato che, a correre rischi, non sono solo i clienti, ma gli stessi dipendenti. Questo meccanismo calpesta qualsiasi principio etico perché il motore della consulenza finanziaria è soltanto quello di far aumentare i ricavi della banca”, ha aggiunto il leader sindacale, ricordando come “la direttiva europea Mifid è il pilastro giuridico per la tutela della clientela bancaria alla quale vengono proposti prodotti finanziari. Per la banca dovrebbe essere fondamentale accertare che il cliente abbia capito a fondo in cosa sta investendo e soprattutto a quali rischi va incontro con un determinato prodotto o investimento” “Purtroppo, molto frequentemente i vertici dei gruppi bancari e chi dirige le reti commerciali delle stesse banche creano meccanismi che consentono di dare alla clientela solo informazioni fuorvianti o non precise oppure parziali e ingannevoli, quando in realtà la direttiva Mifid impone di fornire sempre informazioni chiare e corrette. Su questa fondamentale direttiva è carente persino la formazione delle banche verso il proprio personale che spesso avviene addirittura successivamente al lancio di nuovi prodotti”, ha detto ancora Sileoni. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 17-MAG-22 11:49 NNNN

BANCHE: SILEONI (FABI), ‘DIPENDENTI IN CURA DA PSICOLOGI A CAUSA PRESSIONI COMMERCIALI’** = Roma, 17 mag. (Adnkronos) – In alcuni “casi più clamorosi di indebite pressioni commerciali” lavoratrici e lavoratori bancari “sono stati spesso costretti a fare uso di farmaci oppure a ricorrere all’assistenza di psicologi e psichiatri. I casi sono numerosissimi e diffusissimi e vengono sistematicamente negati da alcuni responsabili commerciali di gruppi bancari”. Lo ha affermato il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, nel corso dell’audizione davanti alla commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario, alla quale ha consegnato “formalmente un dossier di centinaia di pagine, in base alle dimensioni di ogni gruppo”. Al suo interno, ha illustrato, sono contenute “tutte le denunce, le segnalazioni ‘unitarie’ delle rappresentanze sindacali di base, che io condivido totalmente e integralmente, quelle che stanno quotidianamente a contatto con i lavoratori, che non sono sindacalisti a tempo pieno, ma che operano e lavorano in agenzie, in filiali a contatto con la clientela”, ha spiegato Sileoni. “Ad esempio – ha fatto come esempio il leader della FABI nel corso dell’audizione – vengono assegnati budget di difficile realizzazione, con ritorsioni professionali e personali in caso di mancato raggiungimento (umiliazioni verbali, minacce di trasferimento o minacce di revoca delle ferie o del part-time); i dipendenti vengono sollecitati più volte a inviare i report di vendita (giornalieri e settimanali) e vengono richieste previsioni di vendita futura sui vari prodotti; vengono monitorati gli appuntamenti e l’agenda con la clientela, attraverso la intranet aziendale, e i dipendenti vengono obbligati a indicare, ad inizio giornata, gli obiettivi di vendita, con successiva verifica a fine giornata”. Inoltre, tra i comportamenti elencati, “vengono inseriti nuovi appuntamenti con i clienti all’insaputa del lavoratore; vengono inviati continuamente messaggi e-mail, sms e WhatsApp, anche con linguaggio duro e non rispettoso delle persone; vengono creati gruppi o chat, da parte della direzione commerciale, con il solo fine di monitorare i risultati, per spingere ulteriormente le vendite; viene fatta la rilevazione periodica e sistematica dei dati di vendita, non solo per monitorare l’andamento commerciale della banca, ma per controllare i singoli risultati con conseguente lesione della dignità personale delle lavoratrici e dei lavoratori; vengono organizzati ‘tornei’, gare o sfide tra aree territoriali o filiali che si concludono con la pubblicazione di classifiche e pubblicazione dei dati di vendita, anche con l’indicazione dei nomi delle persone, delle filiali e delle aree di appartenenza, per mettere a confronto i risultati dei dipendenti”, ha aggiunto Sileoni. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 17-MAG-22 11:47 NNNN

Banche: Sileoni (Fabi), da Stato indifferenza e indulgenza su pressioni commerciali Roma, 17 mag. (LaPresse) – “Il ruolo sociale delle banche è garantito da quei gruppi bancari del Paese che indubbiamente promuovono attività di solidarietà, finanziano onlus, fondazioni, enti di ricerca, ospedali con interventi economici importanti, donazioni, finanziamenti agevolati. Sono tutte iniziative che consentono di raggiungere importanti obiettivi sotto il profilo sociale. Questo aspetto, però, proprio per la sua importanza e delicatezza, merita una considerazione aggiuntiva e riguarda il vero valore della beneficienza rispetto al peso politico che si ottiene automaticamente in tanti ambiti. Non può passare questo messaggio, proveniente da ambienti non sindacali, messaggio che noi non condividiamo, che da parte di importanti organi dello Stato ci sia una certa indifferenza verso le banche e verso le indebite pressioni commerciali sui loro dipendenti proprio perché le stesse banche tendono a intervenire economicamente dove lo Stato non riesce”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, nel corso dell’audizione dinanzi la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario. ECO NG01 taw 171148 MAG 22

Banche: Sileoni (Fabi) consegna dossier su pressioni commerciali, dipendenti da psicologi Roma, 17 mag. (LaPresse) – “Consegno formalmente un dossier di centinaia di pagine, in base alle dimensioni di ogni gruppo, contenente tutte le denunce, le segnalazioni “unitarie” delle rappresentanze sindacali di base – che io condivido totalmente e integralmente – quelle che stanno quotidianamente a contatto con i lavoratori, che non sono sindacalisti a tempo pieno, ma che operano e lavorano in agenzie, in filiali a contatto con la clientela. Qui vi elenco i casi più clamorosi di indebite pressioni commerciali che, voglio sottolinearlo, hanno spesso costretto le lavoratrici e i lavoratori bancari a fare uso di farmaci oppure a ricorrere all’assistenza di psicologi e psichiatri. I casi sono numerosissimi e diffusissimi e vengono sistematicamente negati da alcuni responsabili commerciali di gruppi bancari”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, nel corso dell’audizione dinanzi la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario. “Ecco, come dicevo, alcuni esempi: vengono assegnati budget di difficile realizzazione, con ritorsioni professionali e personali in caso di mancato raggiungimento (umiliazioni verbali, minacce di trasferimento o minacce di revoca delle ferie o del part-time); i dipendenti vengono sollecitati più volte a inviare i report di vendita (giornalieri e settimanali) e vengono richieste previsioni di vendita futura sui vari prodotti; vengono monitorati gli appuntamenti e l’agenda con la clientela, attraverso la intranet aziendale, e i dipendenti vengono obbligati a indicare, ad inizio giornata, gli obiettivi di vendita, con successiva verifica a fine giornata; vengono inseriti nuovi appuntamenti con i clienti all’insaputa del lavoratore; vengono inviati continuamente messaggi e-mail, sms e WhatsApp, anche con linguaggio duro e non rispettoso delle persone; vengono creati gruppi o chat, da parte della direzione commerciale, con il solo fine di monitorare i risultati, per spingere ulteriormente le vendite; viene fatta la rilevazione periodica e sistematica dei dati di vendita, non solo per monitorare l’andamento commerciale della banca, ma per controllare i singoli risultati con conseguente lesione della dignità personale delle lavoratrici e dei lavoratori; vengono organizzati “tornei”, gare o sfide tra aree territoriali o filiali che si concludono con la pubblicazione di classifiche e pubblicazione dei dati di vendita, anche con l’indicazione dei nomi delle persone, delle filiali e delle aree di appartenenza, per mettere a confronto i risultati dei dipendenti” ha aggiunto Sileoni. ECO NG01 taw 171151 MAG 22

Banche: Sileoni (Fabi), pressioni su vendita problema sociale Roma, 17 mag. (LaPresse) – “È l’occasione giusta per un importante approfondimento sui modelli distributivi, sulle indebite pressioni commerciali, sul cambiamento del modello di business e sul ruolo sociale delle banche. Le indebite pressioni commerciali sono state relegate, confinate, isolate e considerate da alcuni gruppi bancari come un argomento di carattere esclusivamente sindacale solo per la volontà politica di nascondere, invece, un problema di carattere sociale”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, nel corso dell’audizione dinanzi la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario. “L’ossessione delle banche è il raggiungimento dei risultati, tutti concentrati nel breve termine, perché il vero obiettivo è soltanto la distribuzione di altissimi dividendi ad azionisti e fondi d’investimento. Non credo che possa servire una netta separazione tra banca d’affari e banca commerciale se l’unico obiettivo è quello della distribuzione di alti dividendi. Il passaggio politico non è di poco conto perché, dopo i recenti scandali del cosiddetto “risparmio tradito”, le indebite pressioni commerciali invece di diminuire hanno ripreso forza. Alla Popolare di Vicenza sul tema del “risparmio tradito” facemmo delle denunce. Ricevetti in cambio un processo e una richiesta di risarcimento danni per 200.000 euro. Fummo completamente assolti, ma questo caso dimostra come eravamo opposti a quella gestione” ha aggiunto Sileoni. ECO NG01 taw 171147 MAG 22

Banche: Sileoni (Fabi), prodotti rischiosi venduti a clienti inesperti Roma, 17 mag. (LaPresse) – “Quanto alla tutela del risparmio, la stessa Mifid prevede un questionario per la clientela, ma i dipendenti delle banche sono, talvolta, obbligati a suggerire le risposte in modo da assegnare alla clientela “patenti finanziarie” in linea con i prodotti offerti. Capita, perciò, che prodotti complessi e rischiosi siano venduti a chi ha conoscenze limitate dei rischi e, addirittura, a chi non ha mai fatto operazioni finanziarie in passato. Insomma, le banche, formalmente in regola, costringono i loro dipendenti a prendere altre strade con il risultato che, a correre rischi, non sono solo i clienti, ma gli stessi dipendenti. Questo meccanismo calpesta qualsiasi principio etico perché il motore della consulenza finanziaria è soltanto quello di far aumentare i ricavi della banca”. È quando ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, nel corso dell’audizione dinanzi la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario. “La direttiva europea Mifid è il pilastro giuridico per la tutela della clientela bancaria alla quale vengono proposti prodotti finanziari. Per la banca dovrebbe essere fondamentale accertare che il cliente abbia capito a fondo in cosa sta investendo e soprattutto a quali rischi va incontro con un determinato prodotto o investimento. Purtroppo, molto frequentemente i vertici dei gruppi bancari e chi dirige le reti commerciali delle stesse banche creano meccanismi che consentono di dare alla clientela solo informazioni fuorvianti o non precise oppure parziali e ingannevoli, quando in realtà la direttiva Mifid impone di fornire sempre informazioni chiare e corrette. Su questa fondamentale direttiva è carente persino la formazione delle banche verso il proprio personale che spesso avviene addirittura successivamente al lancio di nuovi prodotti” ha aggiunto Sileoni. (segue) ECO NG01 taw 171154 MAG 22

Banche: Sileoni (Fabi), prodotti rischiosi venduti a clienti inesperti-2- Roma, 17 mag. (LaPresse) – “Sono arrivato, partendo dalla Mifid, all’argomento dei premi e dei cosiddetti sistemi incentivanti: tutte le banche usano la retribuzione variabile sia per trattenere sia per motivare i dipendenti. Questa è la teoria. Nei fatti, i premi sono diventati, soprattutto nella rete di vendita, soltanto una spinta per far crescere proprio le pressioni commerciali. Questo succede – e lo abbiamo accertato – perché gli obiettivi di vendita assegnati alle lavoratrici e ai lavoratori sono poco realistici, spesso impossibili da raggiungere, ma rappresentano elementi poi usati per valutare il loro lavoro quotidiano. Anche i premi dovrebbero seguire principi etici, ma quelli che vengono pubblicizzati dai vertici delle banche servono solo per fare propaganda e per iniziative di comunicazione; in realtà i sistemi incentivanti sono solo mezzi che finiscono per favorire i conflitti di interesse, per distruggere lo spirito di squadra nei gruppi di lavoro e per creare disparità di trattamento tra dipendenti”, ha osservato il segretario generale della Fabi. ECO NG01 taw 171154 MAG 22

Banche: Sileoni (Fabi), sanzioni se non rispettano accordi su pressioni Roma, 17 mag. (LaPresse) – “Queste le nostre proposte: 1) i risultati commerciali condensati nel breve termine vanno invece allungati nel medio-lungo termine; 2) per la condivisione dei sistemi incentivanti vanno coinvolti i sindacati nazionali, aziendali e di gruppo; 3) va garantita una seria e vera formazione di tutto il personale; 4) le politiche di vendita devono essere calibrate sulla effettiva caratteristica dei clienti; 5) prevedere norme di legge che consentano di controllare e sanzionare le banche inadempienti, anche quelle che non rispettano gli accordi sottoscritti con i sindacati”. Sono le proposte, volte a risolvere il problema delle indebite pressioni commerciali per la vendita di prodotti finanziari dalle banche, lanciate dal segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, nel corso dell’audizione dinanzi la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario. (segue) ECO NG01 taw 171155 MAG 22

Banche: Sileoni (Fabi), sanzioni se non rispettano accordi su pressioni-2- Roma, 17 mag. (LaPresse) – “Nel 2017, per la prima volta, Abi e sindacati hanno sottoscritto un accordo sulle indebite pressioni commerciali. I risultati stentano ad arrivare e la ragione principale è una: la maggior parte degli accordi sottoscritti all’interno dei gruppi, per migliorare e adattare l’accordo nazionale alle singole realtà aziendali, è stata più volte disattesa dalle stesse banche, dalle stesse aziende che, in taluni casi, hanno rifiutato di garantire l’anonimato alle segnalazioni dei loro dipendenti. Politicamente, le banche hanno sempre contrastato questo accordo perché non vogliono controlli da parte dei sindacati interni. In molti casi, sarebbe sufficiente intervenire tempestivamente sui territori al primo accenno di indebite pressioni commerciali per risolvere almeno la metà delle situazioni. Questo non avviene. E un altro argomento, che sta facendo in negativo la differenza, è che nelle recenti fusioni bancarie l’effettiva integrazione tra dirigenti provenienti da gruppi bancari diversi fa nascere un individualismo sfrenato per interessi professionali e di carriera, creando difficili e incomprensibili problemi di comunicazione, di prevaricazione e di rispetto verso tutto il personale. Inoltre, altro elemento sottovalutato da molti, è l’ossessiva competizione che contraddistingue i rapporti fra gli stessi gruppi bancari” ha aggiunto Sileoni. ECO NG01 taw 171155 MAG 22

BANCHE, FABI:OSSESSIONE DIVIDENDI, NON BASTA BANCA AFFARI DIVISA DA COMMERCIALE (Public Policy) – Roma, 17 mag – “L’ossessione delle banche è il raggiungimento dei risultati, tutti concentrati nel breve termine, perché il vero obiettivo è soltanto la distribuzione di altissimi dividendi ad azionisti e fondi d’investimento. Non credo che possa servire una netta separazione tra banca d’affari e banca commerciale se l’unico obiettivo è quello della distribuzione di alti dividendi”. Lo ha detto Lando Maria Sileoni, segretario generale FABI in audizione in commissione d’inchiesta sul sistema bancario. “Il passaggio politico – ha aggiunto – non è di poco conto perché, dopo i recenti scandali del cosiddetto ‘risparmio tradito’, le indebite pressioni commerciali invece di diminuire hanno ripreso forza. Alla Popolare di Vicenza sul tema del ‘risparmio tradito’ facemmo delle denunce. Ricevetti in cambio un processo e una richiesta di risarcimento danni per 200.000 euro. Fummo completamente assolti, ma questo caso dimostra come eravamo opposti a quella gestione”. (Public Policy) @PPolicy_News VIC 171156 mag 2022 

BANCHE, FABI: SONO ORMAI NEGOZI. SERVE EDUCAZIONE FINANZIARIA A SCUOLA (Public Policy) – Roma, 17 mag – “Una delle priorità, oggi, è far partire dalle scuole una vera educazione finanziaria. È indispensabile far passare il messaggio che le banche si stanno rapidamente trasformando da filiali e agenzie in negozi finanziari, con imponenti investimenti tecnologici per trasformarsi poi in una Fintech, cioè società finanziarie con poco personale e ad alto tasso di tecnologia. Questo per noi è inaccettabile”. Lo ha detto Lando Maria Sileoni, segretario generale FABI in audizione in commissione d’inchiesta sul sistema bancario. “È indispensabile – ha aggiunto – far passare il messaggio che sempre meno credito, meno prestiti verranno erogati a famiglie e imprese, non per casualità o per negligenza o per indifferenza delle banche, ma per una precisa volontà politica da parte della Banca centrale europea”. (Public Policy) @PPolicy_News VIC 171200 mag 2022 ​

BANCHE, FABI: RICAVANO PIÙ DA PRODOTTI FINANZIARI CHE DA PRESTITI (Public Policy) – Roma, 17 mag – “Da una nostra ricerca del 2021, ripresa da televisioni nazionali e stampa, è emerso che le banche ricavano di più vendendo prodotti finanziari e assicurativi rispetto ai prestiti. Quando parlo di ruolo sociale che le banche hanno da tempo trascurato, mi riferisco proprio a situazioni come queste, dove, una volta, la banca aveva un proprio ufficio legale che si occupava di far rientrare il credito e di salvare il cliente, evitando fallimenti di aziende e imprese. Oggi intere famiglie vengono spinte nelle mani dell’usura sotto la pressione di alcune società di recupero crediti”. Lo ha detto Lando Maria Sileoni, segretario generale FABI in audizione in commissione d’inchiesta sul sistema bancario. (Public Policy) @PPolicy_News VIC 171201 mag 2022 ​

BANCHE, FABI:SPESSO INFORMAZIONI FUORVIANTI A CLIENTI E PRESSIONI SU DIPENDENTI (Public Policy) – Roma, 17 mag – “La direttiva europea Mifid è il pilastro giuridico per la tutela della clientela bancaria alla quale vengono proposti prodotti finanziari. Per la banca dovrebbe essere fondamentale accertare che il cliente abbia capito a fondo in cosa sta investendo e soprattutto a quali rischi va incontro con un determinato prodotto o investimento. Purtroppo, molto frequentemente i vertici dei gruppi bancari e chi dirige le reti commerciali delle stesse banche creano meccanismi che consentono di dare alla clientela solo informazioni fuorvianti o non precise oppure parziali e ingannevoli, quando in realtà la direttiva Mifid impone di fornire sempre informazioni chiare e corrette. Su questa fondamentale direttiva è carente persino la formazione delle banche verso il proprio personale che spesso avviene addirittura successivamente al lancio di nuovi prodotti”. Lo ha detto il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, in audizione in commissione d’inchiesta sul sistema bancario. “Quanto alla tutela del risparmio – ha aggiunto – la stessa Mifid prevede un questionario per la clientela, ma i dipendenti delle banche sono, talvolta, obbligati a suggerire le risposte in modo da assegnare alla clientela “patenti finanziarie” in linea con i prodotti offerti. Capita, perciò, che prodotti complessi e rischiosi siano venduti a chi ha conoscenze limitate dei rischi e, addirittura, a chi non ha mai fatto operazioni finanziarie in passato. Insomma, le banche, formalmente in regola, costringono i loro dipendenti a prendere altre strade con il risultato che, a correre rischi, non sono solo i clienti, ma gli stessi dipendenti. Questo meccanismo calpesta qualsiasi principio etico perché il motore della consulenza finanziaria è soltanto quello di far aumentare i ricavi della banca. Sono arrivato, partendo dalla Mifid, all’argomento dei premi e dei cosiddetti sistemi incentivanti: tutte le banche usano la retribuzione variabile sia per trattenere sia per motivare i dipendenti”. (Public Policy) @PPolicy_News VIC 171217 mag 2022 

BANCHE, FABI:SPESSO INFORMAZIONI FUORVIANTI A CLIENTI E PRESSIONI SU DIPENDENTI-2- (Public Policy) – Roma, 17 mag – “Questa è la teoria – ha proseguito il segretario della FABI – Nei fatti, i premi sono diventati, soprattutto nella rete di vendita, soltanto una spinta per far crescere proprio le pressioni commerciali. Questo succede – e lo abbiamo accertato – perché gli obiettivi di vendita assegnati alle lavoratrici e ai lavoratori sono poco realistici, spesso impossibili da raggiungere, ma rappresentano elementi poi usati per valutare il loro lavoro quotidiano. Anche i premi dovrebbero seguire principi etici, ma quelli che vengono pubblicizzati dai vertici delle banche servono solo per fare propaganda e per iniziative di comunicazione; in realtà i sistemi incentivanti sono solo mezzi che finiscono per favorire i conflitti di interesse, per distruggere lo spirito di squadra nei gruppi di lavoro e per creare disparità di trattamento tra dipendenti”. Sileoni ha poi riportato alcuni esempi “più clamorosi di indebite pressioni commerciali” sui dipendenti stessi delle banche. “Vengono ad esempio – ha raccontato – assegnati budget di difficile realizzazione, con ritorsioni professionali e personali in caso di mancato raggiungimento (umiliazioni verbali, minacce di trasferimento o minacce di revoca delle ferie o del part-time); i dipendenti vengono sollecitati più volte a inviare i report di vendita (giornalieri e settimanali) e vengono richieste previsioni di vendita futura sui vari prodotti; vengono monitorati gli appuntamenti e l’agenda con la clientela, attraverso la intranet aziendale, e i dipendenti vengono obbligati a indicare, ad inizio giornata, gli obiettivi di vendita, con successiva verifica a fine giornata; vengono inseriti nuovi appuntamenti con i clienti all’insaputa del lavoratore; vengono inviati continuamente messaggi e-mail, sms e WhatsApp, anche con linguaggio duro e non rispettoso delle persone; vengono creati gruppi o chat, da parte della direzione commerciale, con il solo fine di monitorare i risultati, per spingere ulteriormente le vendite; viene fatta la rilevazione periodica e sistematica dei dati di vendita, non solo per monitorare l’andamento commerciale della banca, ma per controllare i singoli risultati con conseguente lesione della dignità personale delle lavoratrici e dei lavoratori; vengono organizzati “tornei”, gare o sfide tra aree territoriali o filiali che si concludono con la pubblicazione di classifiche e pubblicazione dei dati di vendita, anche con l’indicazione dei nomi delle persone, delle filiali e delle aree di appartenenza, per mettere a confronto i risultati dei dipendenti (Public Policy) @PPolicy_News VIC 171217 mag 2022 

BANCHE, FABI: PREVEDERE CONTROLLI E SANZIONI PER QUELLE INADEMPIENTI (Public Policy) – Roma, 17 mag – “I risultati commerciali condensati nel breve termine vanno invece allungati nel medio-lungo termine; per la condivisione dei sistemi incentivanti vanno coinvolti i sindacati nazionali, aziendali e di gruppo; va garantita una seria e vera formazione di tutto il personale; le politiche di vendita devono essere calibrate sulla effettiva caratteristica dei clienti”. Queste alcune delle proposte per migliorare il sistema bancario avanzate dal segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, in audizione in commissione d’inchiesta sul sistema bancario. Altra proposta, ha detto Sileoni è quela di “prevedere norme di legge che consentano di controllare e sanzionare le banche inadempienti, anche quelle che non rispettano gli accordi sottoscritti con i sindacati”. (Public Policy) @PPolicy_News VIC 171217 mag 2022 

Banche: Sileoni (Fabi), sanzioni contro pressioni commerciali = (AGI) – Roma, 17 mag. – Dopo i recenti scandali del cosiddetto “risparmio tradito”, le indebite pressioni commerciali invece di diminuire hanno ripreso forza. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, nel corso dell’audizione dinanzi la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario. Secondo Sileoni, le pressioni sono state considerate da alcuni gruppi bancari “come un argomento di carattere esclusivamente sindacale solo per la volonta’ politica di nascondere, invece, un problema di carattere sociale”. Sileoni propone sanzioni se non vengono rispettati accordi su pressioni commerciali, sostenendo che “da parte di importanti organi dello Stato ci sia una certa indifferenza verso le Banche e verso le indebite pressioni commerciali sui loro dipendenti proprio perche’ le stesse Banche tendono a intervenire economicamente dove lo Stato non riesce”.(AGI)Red/Ing (Segue) 171543 MAG 22 NNNN
Banche: Sileoni (Fabi), sanzioni contro pressioni commerciali (2)= (AGI) – Roma, 17 mag. – Cinque le proposte di Fabi volte a risolvere il problema delle indebite pressioni commerciali per la vendita di prodotti finanziari dalle Banche: 1) i risultati commerciali condensati nel breve termine vanno invece allungati nel medio-lungo termine; 2) per la condivisione dei sistemi incentivanti vanno coinvolti i sindacati nazionali, aziendali e di gruppo; 3) va garantita una seria e vera formazione di tutto il personale; 4) le politiche di vendita devono essere calibrate sulla effettiva caratteristica dei clienti; 5) prevedere norme di legge che consentano di controllare e sanzionare le Banche inadempienti, anche quelle che non rispettano gli accordi sottoscritti con i sindacati. “Nel 2017, per la prima volta – ha riferito Sileoni – Abi e sindacati hanno sottoscritto un accordo sulle indebite pressioni commerciali. I risultati stentano ad arrivare e la ragione principale e’ una: la maggior parte degli accordi sottoscritti all’interno dei gruppi, per migliorare e adattare l’accordo nazionale alle singole realta’ aziendali, e’ stata piu’ volte disattesa dalle stesse Banche, dalle stesse aziende che, in taluni casi, hanno rifiutato di garantire l’anonimato alle segnalazioni dei loro dipendenti. Politicamente, le Banche hanno sempre contrastato questo accordo perche’ non vogliono controlli da parte dei sindacati interni. In molti casi, sarebbe sufficiente intervenire tempestivamente sui territori al primo accenno di indebite pressioni commerciali per risolvere almeno la meta’ delle situazioni. Questo non avviene. E un altro argomento, che sta facendo in negativo la differenza, e’ che nelle recenti fusioni bancarie l’effettiva integrazione tra dirigenti provenienti da gruppi bancari diversi fa nascere un individualismo sfrenato per interessi professionali e di carriera, creando difficili e incomprensibili problemi di comunicazione, di prevaricazione e di rispetto verso tutto il personale. Inoltre, altro elemento sottovalutato da molti, e’ l’ossessiva competizione che contraddistingue i rapporti fra gli stessi gruppi bancari” ha concluso Sileoni.(AGI) Red/Ing 171543 MAG 22 NNNN
Banche: Fabi, prodotti rischiosi venduti a clienti non esperti = (AGI) – Roma, 17 mag. – “La direttiva Mifid prevede un questionario per la clientela, ma i dipendenti delle Banche sono, talvolta, obbligati a suggerire le risposte in modo da assegnare alla clientela ‘patenti finanziarie’ in linea con i prodotti offerti”. E’ quando ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, nel corso dell’audizione dinanzi la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario. “Capita, percio’ – ha spiegato – che prodotti complessi e rischiosi siano venduti a chi ha conoscenze limitate dei rischi e, addirittura, a chi non ha mai fatto operazioni finanziarie in passato. Insomma, le Banche, formalmente in regola, costringono i loro dipendenti a prendere altre strade con il risultato che, a correre rischi, non sono solo i clienti, ma gli stessi dipendenti. Questo meccanismo calpesta qualsiasi principio etico perche’ il motore della consulenza finanziaria e’ soltanto quello di far aumentare i ricavi della banca”.(AGI)Red/Ing (Segue) 171546 MAG 22 NNNN
Banche: Fabi, prodotti rischiosi venduti a clienti non esperti (2)= (AGI) – Roma, 17 mag. – “La direttiva europea Mifid e’ il pilastro giuridico per la tutela della clientela bancaria alla quale vengono proposti prodotti finanziari. Per la banca dovrebbe essere fondamentale accertare che il cliente abbia capito a fondo in cosa sta investendo e soprattutto a quali rischi va incontro con un determinato prodotto o investimento. Purtroppo, molto frequentemente i vertici dei gruppi bancari e chi dirige le reti commerciali delle stesse Banche creano meccanismi che consentono di dare alla clientela solo informazioni fuorvianti o non precise oppure parziali e ingannevoli, quando in realta’ la direttiva Mifid impone di fornire sempre informazioni chiare e corrette. Su questa fondamentale direttiva e’ carente persino la formazione delle Banche verso il proprio personale che spesso avviene addirittura successivamente al lancio di nuovi prodotti” ha aggiunto Sileoni. “Sono arrivato, partendo dalla Mifid, all’argomento dei premi e dei cosiddetti sistemi incentivanti: tutte le Banche usano la retribuzione variabile sia per trattenere sia per motivare i dipendenti. Questa e’ la teoria. Nei fatti, i premi sono diventati, soprattutto nella rete di vendita, soltanto una spinta per far crescere proprio le pressioni commerciali. Questo succede – e lo abbiamo accertato – perche’ gli obiettivi di vendita assegnati alle lavoratrici e ai lavoratori sono poco realistici, spesso impossibili da raggiungere, ma rappresentano elementi poi usati per valutare il loro lavoro quotidiano. Anche i premi dovrebbero seguire principi etici, ma quelli che vengono pubblicizzati dai vertici delle Banche servono solo per fare propaganda e per iniziative di comunicazione; in realta’ i sistemi incentivanti sono solo mezzi che finiscono per favorire i conflitti di interesse, per distruggere lo spirito di squadra nei gruppi di lavoro e per creare disparita’ di trattamento tra dipendenti” ha osservato il segretario generale della Fabi.(AGI)Red/Ing 171546 MAG 22 NNNN​
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