“AUTONOMIA. IL DESTINO DELLA DIFFERENZA”

Al 22° Congresso Nazionale FABI la presentazione del volume curato dal Centro Studi Sociali Pietro Desiderato

“AUTONOMIA. IL DESTINO DELLA DIFFERENZA”

Il Congresso Nazionale Fabi è alle porte e, tra i numerosi e rilevanti appuntamenti che scandiranno la settimana di lavori, è in calendario la presentazione di un lavoro editoriale di settore, ma non solo, che di certo interesserà la platea.

Dedicato all’autonomia, la peculiarità su cui sin dall’origine è fondato il primo sindacato del credito - e che rende la Fabi una “combinazione unica nel panorama sociale e politico del nostro Paese” - la pubblicazione è realizzata dal Centro studi sociali Pietro Desiderato, il centro studi nazionale della Fabi: l’organizzazione sindacale dispone, infatti, di un proprio think tank, una vera e propria accademia di esperti, che, sin dal 1999, supporta l’attività del sindacato con studi e ricerche, dando un contributo al dibattito pubblico sulle argomentazioni di carattere sociale e sindacale.

L’ultimo lavoro del Centro Studi si pone l’obiettivo di recuperare radici, senso e significato della parola Autonomia, un termine utilizzato e compromesso fino allo sfinimento. Per dare un’idea più dettagliata del contenuto della pubblicazione, prendiamo a prestito le parole del Direttore del centro studi, Gianfranco Amato.

«Declinata in diverse forme, l’Autonomia è una di quelle parole, ormai troppe, usate male, in modo generico, spesso fuori contesto. Il risultato è quello di renderla sempre più fragile, tanto da diventare evanescente come un fantasma. È una delle tante fratture della grammatica, sia come sistema formale, sia come architettura coerente di idee storicamente definite. Ne prendiamo atto. Ma non ci rassegniamo.

L’obiettivo si rivolge al centro simbolico della nostra Organizzazione, che, da sempre, interpreta l’autonomia come il luogo che le spetta, dove si alimenta. Possiamo dire il suo “specifico”, termine che indica una caratteristica senza la quale la Fabi, semplicemente, non sarebbe».

Roma, 6 giugno 2023