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FUSIONI BANCARIE E ASSEMBLEE CONTRATTO, SILEONI IN DIRETTA SU CLASS CNBC
Intervista al Segretario generale della Fabi sul canale finanziario all news: le mosse delle banche, UniCredit, Monte dei Paschi e il nuovo ccnl al vaglio delle lavoratrici e dei lavoratori bancari

Intervista al Segretario generale della Fabi sul canale finanziario all news: le mosse delle banche, UniCredit, Monte dei Paschi e il nuovo ccnl al vaglio delle lavoratrici e dei lavoratori bancari
Sileoni, ‘cda di domenica di Unicredit non annuncerà niente’ ‘Orcel non spara a salve, quando sarà pronto farà operazioni’ (ANSA) – MILANO, 02 FEB – Il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni si dice convinto che per quanto riguarda il cda convocato questa domenica da Unicredit “non succederà niente di importante. Molto probabilmente – spiega in un’intervista a Class Cnbc -è una convocazione calendarizzata da tempo ma che non è propedeutica a nessun annuncio di opa, aggregazioni o fusioni”. “In questi giorni, la stampa economica ha descritto l’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, come seduto su una montagna di liquidità pari a 12 miliardi, quindi – prosegue Sileoni – molto probabilmente nella sua testa, per come ho avuto modo di conoscerlo e capito, per come ho vissuto la sua gestione all’interno del suo stesso gruppo, molto difficilmente sparerà cartucce a salve”. E “questo significa che quando e se capiteranno delle occasioni, sarà pronto per fare operazioni, ma non è uno che si avventura – rileva il segretario generale della FABI – in iniziative che sono diverse da esperienze che ha vissuto in altri Paesi dove ha lavorato”. Orcel ha la consapevolezza che le dinamiche interne italiane economiche e politiche sono gestite in un certo modo, lo ha capito il primo giorno che ha messo piede in Italia: sono completamente diverse dalle dinamiche finanziarie e politiche che lui ha vissuto in altri mercati internazionali”, conclude Sileoni. (ANSA). 2024-02-02T13:31:00+01:00 PEG ANSA
Sileoni, ‘niente risiko banche fino ad elezioni europee’ ‘Voci corrono dietro ad altre voci di chi nel settore’ (ANSA) – MILANO, 02 FEB – “Fino alle elezioni europee di giugno non mi aspetto niente” sul fronte del risiko bancario “e quindi credo che le notizie che sono circolate questa settimana, riprese dai principali media italiani, siano voci che tengono a correre dietro a voci, indicazioni varie di persone che girano all’interno del settore bancario”. Così il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, intervistato su Class Cnbc. “Credo che di concreto non ci sia niente: qualcosa, forse, si muoverà dopo le elezioni europee di giugno”, ribadisce Sileoni. (ANSA). 2024-02-02T13:31:00+01:00 PEG ANSA
Sileoni, ‘niente risiko banche fino ad elezioni europee’ (2) (ANSA) – MILANO, 02 FEB – Secondo Sileoni, inoltre, “per avere una chiara prospettiva e, soprattutto, una chiara idea di come lo stato di salute di tutte le banche, dobbiamo aspettare molto probabilmente il 2025 o il 2026, quando i tassi caleranno e calerà il costo del denaro con un conseguente ridimensionamento degli utili delle banche”. ” In quel momento, vedremo quali sono le banche che sono state gestite meglio rispetto a quelle che hanno avuto comunque degli utili importanti, ma che provenivano esclusivamente dal rialzo del costo del denaro deciso dalla stessa Banca centrale europea”, conclude il segretario generale della Fabi. (ANSA). 2024-02-02T13:58:00+01:00 PEG
Banche: Sileoni, risiko bloccato fino a elezioni europee giugno = (AGI) – Roma, 2 feb. – “Fino alle elezioni europee di giugno non mi aspetto niente” sul fronte del risiko bancario “e quindi credo che le notizie che sono circolate questa settimana, riprese dai principali media italiani, siano voci che tengono a correre dietro a voci, indicazioni varie di persone che girano all’interno del settore bancario. Credo che di concreto non ci sia niente: qualcosa, forse, si muovera’ dopo le elezioni europee di giugno”. Lo ha detto il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, intervistato da Jole Saggese a Class Cnbc. Quanto al consiglio di amministrazione di Unicredit in programma domenica, Sileoni ha detto che “non succedera’ niente di importante. Molto probabilmente e’ una convocazione calendarizzata da tempo ma che non e’ propedeutica a nessun annuncio di opa, aggregazioni o fusioni. In questi giorni, la stampa economica ha descritto l’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, come seduto su una montagna di liquidita’ pari a 12 miliardi, quindi molto probabilmente nella sua testa, per come ho avuto modo di conoscerlo e capito, per come ho vissuto la sua gestione all’interno del suo stesso gruppo, molto difficilmente sparera’ cartucce a salve: questo significa che quando e se capiteranno delle occasioni, sara’ pronto per fare operazioni, ma non e’ uno che si avventura, si avventura in iniziative che sono diverse da esperienze che ha vissuto in altri Paesi dove ha lavorato. Orcel ha la consapevolezza le dinamiche interne italiane economiche e politiche sono gestite in un certo modo, lo ha capito il primo giorno che ha messo piede in Italia: sono completamente diverse dalle dinamiche finanziarie e politiche che lui ha vissuto in altri mercati internazionali” ha aggiunto il segretario generale della FABI. Secondo Sileoni “per avere una chiara prospettiva e, soprattutto, una chiara idea di come lo stato di salute di tutte le banche, dobbiamo aspettare molto probabilmente il 2025 o il 2026, quando i tassi caleranno e calera’ il costo del denaro con un conseguente ridimensionamento degli utili delle banche. In quel momento, vedremo quali sono le banche che sono state gestite meglio rispetto a quelle che hanno avuto comunque degli utili importanti, ma che provenivano esclusivamente dal rialzo del costo del denaro deciso dalla stessa Banca centrale europea”. (AGI)Ila 021325 FEB 24
BANCHE: SILEONI, ‘RISIKO BLOCCATO FINO A ELEZIONI EUROPEE DI GIUGNO’ = Roma, 2 feb. (Adnkronos) – “Fino alle elezioni europee di giugno non mi aspetto niente” sul fronte del risiko bancario “e quindi credo che le notizie che sono circolate questa settimana, riprese dai principali media italiani, siano voci che tengono a correre dietro a voci, indicazioni varie di persone che girano all’interno del settore bancario. Credo che di concreto non ci sia niente: qualcosa, forse, si muoverà dopo le elezioni europee di giugno”. Lo ha detto il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, in un’intervista a ‘Class Cnbc’. Quanto al consiglio di amministrazione di Unicredit in programma domenica, Sileoni ha detto che “non succederà niente di importante. Molto probabilmente è una convocazione calendarizzata da tempo ma che non è propedeutica a nessun annuncio di opa, aggregazioni o fusioni. In questi giorni, la stampa economica ha descritto l’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, come seduto su una montagna di liquidità pari a 12 miliardi, quindi molto probabilmente nella sua testa, per come ho avuto modo di conoscerlo e capito, per come ho vissuto la sua gestione all’interno del suo stesso gruppo, molto difficilmente sparerà cartucce a salve: questo significa che quando e se capiteranno delle occasioni, sarà pronto per fare operazioni, ma non è uno che si avventura, si avventura in iniziative che sono diverse da esperienze che ha vissuto in altri Paesi dove ha lavorato. Orcel ha la consapevolezza le dinamiche interne italiane economiche e politiche sono gestite in un certo modo, lo ha capito il primo giorno che ha messo piede in Italia: sono completamente diverse dalle dinamiche finanziarie e politiche che lui ha vissuto in altri mercati internazionali”, ha aggiunto il segretario generale della FABI. Secondo Sileoni “per avere una chiara prospettiva e, soprattutto, una chiara idea di come lo stato di salute di tutte le banche, dobbiamo aspettare molto probabilmente il 2025 o il 2026, quando i tassi caleranno e calerà il costo del denaro con un conseguente ridimensionamento degli utili delle banche. In quel momento, vedremo quali sono le banche che sono state gestite meglio rispetto a quelle che hanno avuto comunque degli utili importanti, ma che provenivano esclusivamente dal rialzo del costo del denaro deciso dalla stessa Banca centrale europea”. (Mat/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 02-FEB-24 13:31
BANCHE: SILEONI, ‘RISIKO BLOCCATO FINO A ELEZIONI EUROPEE DI GIUGNO’ = Roma, 2 feb. (Labitalia) – “Fino alle elezioni europee di giugno non mi aspetto niente” sul fronte del risiko BANCArio “e quindi credo che le notizie che sono circolate questa settimana, riprese dai principali media italiani, siano voci che tengono a correre dietro a voci, indicazioni varie di persone che girano all’interno del settore BANCArio. Credo che di concreto non ci sia niente: qualcosa, forse, si muoverà dopo le elezioni europee di giugno”. Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, in un’intervista a ‘Class Cnbc’. Quanto al consiglio di amministrazione di Unicredit in programma domenica, Sileoni ha detto che “non succederà niente di importante. Molto probabilmente è una convocazione calendarizzata da tempo ma che non è propedeutica a nessun annuncio di opa, aggregazioni o fusioni. In questi giorni, la stampa economica ha descritto l’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, come seduto su una montagna di liquidità pari a 12 miliardi, quindi molto probabilmente nella sua testa, per come ho avuto modo di conoscerlo e capito, per come ho vissuto la sua gestione all’interno del suo stesso gruppo, molto difficilmente sparerà cartucce a salve: questo significa che quando e se capiteranno delle occasioni, sarà pronto per fare operazioni, ma non è uno che si avventura, si avventura in iniziative che sono diverse da esperienze che ha vissuto in altri Paesi dove ha lavorato. Orcel ha la consapevolezza le dinamiche interne italiane economiche e politiche sono gestite in un certo modo, lo ha capito il primo giorno che ha messo piede in Italia: sono completamente diverse dalle dinamiche finanziarie e politiche che lui ha vissuto in altri mercati internazionali”, ha aggiunto il segretario generale della Fabi. Secondo Sileoni “per avere una chiara prospettiva e, soprattutto, una chiara idea di come lo stato di salute di tutte le BANCHE, dobbiamo aspettare molto probabilmente il 2025 o il 2026, quando i tassi caleranno e calerà il costo del denaro con un conseguente ridimensionamento degli utili delle BANCHE. In quel momento, vedremo quali sono le BANCHE che sono state gestite meglio rispetto a quelle che hanno avuto comunque degli utili importanti, ma che provenivano esclusivamente dal rialzo del costo del denaro deciso dalla stessa Banca centrale europea”. (Red-Lab/Labitalia) ISSN 2499 – 3166 02-FEB-24 13:54 NNNN
Banche, Sileoni (FABI): risiko bloccato fino a elezioni europee giugno Voci che rincorrono voci, credo che di concreto non ci sia niente Milano, 2 feb. (askanews) – “Fino alle elezioni europee di giugno non mi aspetto niente” sul fronte del risiko bancario “e quindi credo che le notizie che sono circolate questa settimana, riprese dai principali media italiani, siano voci che tendono a correre dietro a voci, indicazioni varie di persone che girano all’interno del settore bancario. Credo che di concreto non ci sia niente: qualcosa, forse, si muoverà dopo le elezioni europee di giugno”. Lo ha detto il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, intervistato da Jole Saggese a Class Cnbc. Quanto al consiglio di amministrazione di Unicredit in programma domenica, Sileoni ha detto che “non succederà niente di importante. Molto probabilmente è una convocazione calendarizzata da tempo ma che non è propedeutica a nessun annuncio di Opa, aggregazioni o fusioni”. “In questi giorni – ha proseguito – la stampa economica ha descritto l’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, come seduto su una montagna di liquidità pari a 12 miliardi, quindi molto probabilmente nella sua testa, per come ho avuto modo di conoscerlo e capito, per come ho vissuto la sua gestione all’interno del suo stesso gruppo, molto difficilmente sparerà cartucce a salve: questo significa che quando e se capiteranno delle occasioni, sarà pronto per fare operazioni, ma non è uno che si avventura in iniziative che sono diverse da esperienze che ha vissuto in altri Paesi dove ha lavorato. Orcel ha la consapevolezza che le dinamiche interne italiane economiche e politiche sono gestite in un certo modo, lo ha capito il primo giorno che ha messo piede in Italia: sono completamente diverse dalle dinamiche finanziarie e politiche che lui ha vissuto in altri mercati internazionali”. Secondo Sileoni “per avere una chiara prospettiva e, soprattutto, una chiara idea di come sia lo stato di salute di tutte le banche, dobbiamo aspettare molto probabilmente il 2025 o il 2026, quando i tassi caleranno e calerà il costo del denaro con un conseguente ridimensionamento degli utili delle banche. In quel momento, vedremo quali sono le banche che sono state gestite meglio rispetto a quelle che hanno avuto comunque degli utili importanti, ma che provenivano esclusivamente dal rialzo del costo del denaro deciso dalla stessa Banca centrale europea”. Bos 20240202T131514Z
BANCHE, SILEONI: RISIKO BLOCCATO FINO A ELEZIONI EUROPEE (9Colonne) Roma, 2 feb – “Fino alle elezioni europee di giugno non mi aspetto niente” sul fronte del risiko bancario “e quindi credo che le notizie che sono circolate questa settimana, riprese dai principali media italiani, siano voci che tengono a correre dietro a voci, indicazioni varie di persone che girano all’interno del settore bancario. Credo che di concreto non ci sia niente: qualcosa, forse, si muoverà dopo le elezioni europee di giugno”. Lo ha detto il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, intervistato da Jole Saggese a Class Cnbc. Quanto al consiglio di amministrazione di Unicredit in programma domenica, Sileoni ha detto che “non succederà niente di importante. Molto probabilmente è una convocazione calendarizzata da tempo ma che non è propedeutica a nessun annuncio di opa, aggregazioni o fusioni. In questi giorni, la stampa economica ha descritto l’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, come seduto su una montagna di liquidità pari a 12 miliardi, quindi molto probabilmente nella sua testa, per come ho avuto modo di conoscerlo e capito, per come ho vissuto la sua gestione all’interno del suo stesso gruppo, molto difficilmente sparerà cartucce a salve: questo significa che quando e se capiteranno delle occasioni, sarà pronto per fare operazioni, ma non è uno che si avventura, si avventura in iniziative che sono diverse da esperienze che ha vissuto in altri Paesi dove ha lavorato. Orcel ha la consapevolezza le dinamiche interne italiane economiche e politiche sono gestite in un certo modo, lo ha capito il primo giorno che ha messo piede in Italia: sono completamente diverse dalle dinamiche finanziarie e politiche che lui ha vissuto in altri mercati internazionali» ha aggiunto il segretario generale della FABI. Secondo Sileoni «per avere una chiara prospettiva e, soprattutto, una chiara idea di come lo stato di salute di tutte le banche, dobbiamo aspettare molto probabilmente il 2025 o il 2026, quando i tassi caleranno e calerà il costo del denaro con un conseguente ridimensionamento degli utili delle banche. In quel momento, vedremo quali sono le banche che sono state gestite meglio rispetto a quelle che hanno avuto comunque degli utili importanti, ma che provenivano esclusivamente dal rialzo del costo del denaro deciso dalla stessa Banca centrale europea”. (fre) 021303 FEB 24