ANGELO DE MATTIA: «UN PARTERRE DE ROI ALLA CONFERENZA FABI»

Editoriale su Mf Milano Finanza che dà grande lustro al Consiglio nazionale in programma a Milano dal 26 al 30 maggio, sottolineando «la bravura e la costanza di questa organizzazione sindacale»

ANGELO DE MATTIA: «UN PARTERRE DE ROI ALLA CONFERENZA FABI»

Editoriale su Mf Milano Finanza che dà grande lustro al Consiglio nazionale in programma a Milano dal 26 al 30 maggio, sottolineando «la bravura e la costanza di questa organizzazione sindacale»

di Angelo De Mattia (da Mf Milano Finanza di mercoledì 21 maggio 2025)

Come ieri è stato riportato su queste colonne, dal 26 al 30 maggio la Fabi, il principale sindacato del settore del credito, organizza a Milano una Conferenza sulle trasformazioni in corso nel sistema (che sarà seguita dalla Conferenza di organizzazione dello stesso sindacato). Si ritorna qui per riflettere sull’annunciata straordinarietà della partecipazione di tutti i principali banchieri se, a cominciare dal presidente dell’Abi Antonio Patuelli, prenderanno la parola, come si prevede. Per la verità, la Fabi non è nuova a queste iniziative che riscuotono sempre significative partecipazioni. Questa volta però siamo proprio a un «parterre de rois» che evidenzia da un lato la bravura e la costanza di questa organizzazione sindacale e dall’altro la voglia dei banchieri di comunicare, di confrontarsi e, non per ultimo, di manifestare un’attenzione prioritaria alle relazioni sindacali.

In questa fase, soprattutto, nella quale le ipotesi di aggregazione in corso sono suscettibili di cambiare il volto del settore e, in ogni caso, presentano una contestualità di distinti progetti quale mai si era vista in passato, il bisogno reciproco di far conoscere le diverse posizioni, sia pure con le tradizionali cautele, si accentua e con esso si rafforza l’esigenza di un confronto con chi rappresenta il fattore fondamentale, dal quale, in ultima analisi, dipende ogni sviluppo di iniziative: il lavoro e i lavoratori.

A questo fine la Fabi cura altresì tradizionalmente ricerche e studi che spesso suscitano dibattiti e diventano stimoli anche a livelli istituzionali. Pure gli altri sindacati del settore si cimentano con iniziative similari. Sia chiaro: non si vuole qui sostenere una linea pansindacalistica, essendo o dovendo essere anche e soprattutto altri i propugnatori delle riforme e delle trasformazioni, a cominciare dai partiti politici e dai governi. Ma interlocutori sociali, dotati di competenza e di rappresentatività, sono essenziali in una logica democratica di pluralismo e di valorizzazione dei soggetti «intermedi».

Quando il banchiere del primo istituto italiano rileva la confusione che starebbe diffondendosi nel settore con i diversi progetti di concentrazione, prescindendo qui dal fondamento di tale giudizio, ne discende comunque un bisogno di chiarezza (a monte della quale si pongono le strategie), ma anche di efficacia della comunicazione, di confronti da sviluppare sulla base di analisi solide, avendo sempre presenti i progressi compiuti in un «passato da valorizzare», come nel titolo della Conferenza della Fabi. A questo proposito Patuelli, in occasione della cerimonia per il premio BancaFinanza 2025 che gli è stato recentemente conferito, ha ricordato i grandi avanzamenti realizzati dal settore in tutti i versanti, a cominciare dal tema dell’apertura degli sportelli, a proposito della quale ha ricordato la situazione del 1926, quando vigeva una legge bancaria solo «in nuce», poi trasformata nella vera riforma del 1936 per arrivare, solo dopo oltre mezzo secolo e una lunga fase di amministrativizzazione del credito secondo una visione dirigistica del settore pubblico, alla svolta definitiva del Testo Unico Bancario (1993). Patuelli giustamente critica la qualificazione di «risiko» nei confronti delle iniziative di acquisizione in corso nel sistema, non considerabili come un gioco che evoca il casinò.

Sarà comunque importante non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per il pubblico in genere ascoltare o leggere come, nella Conferenza in questione, presenteranno questa fase quelli che ne sono i protagonisti: oltre a Patuelli e a Carlo Messina, Carlo Cimbri, Giuseppe Castagna, Luigi Lovaglio, Gianni Franco Papa, Andrea Orcel, Giampiero Maioli, Elena Goitini, Francesco Minotti. E poi seguire l’illustrazione delle posizioni che la Fabi, con il segretario generale Lando Maria Sileoni, presenterà. Insomma, si tratterà anche di uno straordinario dialogo sociale, molto importante anche per chi voglia solo approfondire la conoscenza del settore.

Roma, 21 maggio 2025

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