BUSTA PAGA PIÙ PESANTE PER I BANCARI: SCATTA LA TERZA TRANCHE DI AUMENTI

Dal primo giugno ulteriori 50 euro medi si sommano ai 350 euro già in vigore grazie al rinnovo del contratto collettivo nazionale firmato da Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin il 23 novembre 2023. Si tratta dell’aumento salariale mai ottenuto nel settore. Con questo incremento si raggiunge il 92% dei complessivi 435 euro medi mensili di incremento delle retribuzioni

BUSTA PAGA PIÙ PESANTE PER I BANCARI: SCATTA LA TERZA TRANCHE DI AUMENTI

Busta paga più pesante per i lavoratori bancari. Dal primo giugno, infatti, è entrata in vigore la terza tranche di aumenti economici prevista dal rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, siglato il 23 novembre 2023, tra le organizzazioni sindacali Fabi, First, Fisac, Uilca, Unisin con Abi.

Con questa mensilità, altri 50 euro medi si aggiungono ai 350 euro già erogati nei mesi precedenti, portando l’aumento complessivo a 400 euro medi mensili, il 92% dei complessivi 435 euro.

L’ultima tranche, la più leggera, pari a 35 euro, scatterà il primo marzo 2026. Si tratta del più alto aumento salariale mai ottenuto nel settore. La novità riguarda i circa 270.000 lavoratori bancari, dipendenti delle banche aderenti ad Abi.

L’argomento è stato affrontato la scorsa settimana al 129° Consiglio nazionale della Fabi, nel corso di un dibattito a cui hanno partecipato il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, e il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.

Durante il confronto è emerso, ancora una volta, che si è trattato di n risultato straordinario, sia per l’entità economica sia per il contesto nel quale è stato raggiunto, caratterizzato da un triennio di forte picco inflattivo.

A incidere, sicuramente, è stato l’andamento favorevole del settore: sugli utili record registrati dalle banche negli ultimi anni, spinti soprattutto dalla crescita dei tassi di interesse, il sindacato ha giocato la sua partita, rivendicando il ruolo dei lavoratori nel contribuire ai risultati raggiunti.

Il contratto, oltre alla parte economica, ha introdotto anche novità normative su welfare, conciliazione vita-lavoro e formazione. è stato infatti superato il tetto calmierato sul Tfr ed è stato potenziato il sistema di governance sulle tematiche tecnologiche e di benessere lavorativo.

A parità di retribuzione, inoltre, è stata introdotta la riduzione dell’orario di lavoro settimanale da 37,5 a 37 ore.

Roma, 3 giugno 2025

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