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«SITUAZIONE INACCETTABILE IN BORSA ITALIANA»
Con un comunicato unitario Fabi, First e Fisac denunciano la situazione in azienda. Impegni disattesi. Dai licenziamenti individuali alla formazione alla totale mancanza di dialogo. Castoldi: «a rischio occupazione e benessere dei lavoratori»

Situazione instabile in Borsa Italiana. I sindacati, Fabi, First e Fisac nonostante la firma degli accordi e a quasi un anno dall’inizio della vertenza, denunciano iniziative unilaterali da parte dell’azienda che mettono a rischio l’occupazione e il benessere dei lavoratori.
A destare maggiore preoccupazione, l’allarmante aumento di licenziamenti individuali, anche tra quadri e impiegati, in un’azienda che è tutt’altro che in crisi. Una scelta giudicata inaccettabile e aggravata dal rifiuto aziendale di prendere in considerazione soluzioni alternative.
Sul fronte della gestione organizzativa e del personale, le organizzazioni sindacali rilevano la progressiva marginalizzazione delle competenze italiane, con allontanamento di dirigenti a favore di profili stranieri, mettendo in discussione una possibile autonomia direzionale e strategica delle società italiane del gruppo.
Altro tema caldo, quello della formazione. L’accordo quadro del 2021, che avrebbe dovuto garantire upskilling e ricollocamento del personale nella transizione digitale, è stato completamente ignorato. Anche su questo tema l’azienda si è dimostrata sorda a qualunque proposta dei sindacati e, senza una mappatura reale dei fabbisogni formativi e una comune strategia, è impossibile accedere ai fondi pubblici e costruire un piano efficace di riconversione professionale.
Le sigle chiedono inoltre maggiore trasparenza su orari di lavoro, premi, turnover e questioni salariali, e denunciano violazioni dell’accordo sul sistema di monitoraggio RUNN, finalizzato proprio alla tutela dei colleghi. Ma anche in questo caso è stato necessario l’invio di una diffida formale all’azienda per l’utilizzo del sistema, ritenuto in contrasto con gli accordi vigenti.
Nel mirino anche lo smart working. Fabi, First e Fisac chiedono una vera contrattazione che superi la discrezionalità aziendale e consideri le esigenze di conciliazione tra vita personale e lavoro e tuteli i lavoratori più fragili, anche con la possibilità del lavoro da remoto totale.
Alla luce di questo scenario, i sindacati annunciano che il rinnovo del contratto integrativo, che si preannuncia particolarmente rivendicativo e ambizioso dovrà tenere conto di un aumento del valore dei buoni pasto, vap più equi e un controllo accurato sull’assistenza sanitaria integrativa.
«Riteniamo inaccettabile un tale comportamento da parte dell’azienda. C’è una totale mancanza di dialogo e chiusura rispetto a quello che dovrebbe essere un dialogo aperto e costruttivo tra le parti, volto al raggiungimento di obiettivi che sono comuni. L’azienda è solida e persegue ottimi utili, non possiamo tollerare che venga messa in discussione la tenuta occupazionale, già al centro dello Statement aziendale del 2024, che resta un nodo critico, aggravato da un turnover elevato e da una persistente instabilità del personale» ha dichiarato Sergio Castoldi, coordinatore Fabi in Borsa Italiana.
Roma, 18 giugno 2025