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IL CREDITO COOPERATIVO BALUARDO PER L’ECONOMIA REALE SUI TERRITORI
L’assemblea annuale di Federcasse. Il commento del segretario nazionale Fabi, Luca Bertinotti: «Tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori danno vita, identità, stabilità e assistenza a 360 gradi a quasi un milione e mezzo di soci e clienti delle bcc»

«La miglior risposta alla chiusura costante degli sportelli è rappresentata dal credito cooperativo che con i suoi 36.500 lavoratori rappresenta un fenomeno anti ciclico e di baluardo per l’economia reale in specie delle aree più deboli, di quelle interne e dell’Italia dei borghi, essendo l’unica presenza bancaria in 780 comuni del nostro Paese, una medaglia appuntata al petto di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori delle bcc che danno vita, identità, stabilità e assistenza a 360 gradi a quasi un milione e mezzo di soci e clienti del credito cooperativo sui territori.
La Fabi, che rimane la prima organizzazione del settore e nel credito cooperativo, riveste la maggioranza assoluta degli iscritti, ha sempre accompagnato il percorso di radicamento e crescita delle banche cooperative e casse rurali. Un percorso che ha visto crescere l’importanza della banca di relazione e di prossimità a sostegno, supporto e solidarietà nei e dei territori di riferimento, per il ben essere stesso dei territori di competenza». Lo ha dichiarato il segretario nazionale della Fabi, Luca Bertinotti, commentando l’assemblea annuale di Federcasse, che si è svolta oggi a Milano al Teatro alla Scala.
I temi toccati dalla relazione letta in nome e per conto dell’assemblea da parte del presidente, Augusto Dell’Erba, sono stati sul le intelligenze plurali per il bene comune; l’efficacia della mutualità bancaria. Le trasformazioni e gli orizzonti cooperativi sono stati sviluppati anche in una specifica sessione coordinata dal direttore generale, Sergio Gatti, con i rettori Elena Beccalli dell’Università Cattolica, e Francesco Billari dell’Università Bocconi.
Milano, 18 luglio 2025