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DIGITALE, PIÙ TUTELE PER I BANCARI CON LA CABINA DI REGIA
Intervista al Sole24Ore del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. L’avvio della Commissione paritetica con Abi servirà per gestire l’impatto delle trasformazioni e dell’innovazione tecnologica nel settore bancario. Non sarà un osservatorio, ma un nuovo ambito della contrattazione nazionale. Tutte le novità spiegate nel colloquio con Cristina Casadei

Intervista al Sole24Ore del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. L’avvio della Commissione paritetica con Abi servirà per gestire l’impatto delle trasformazioni e dell’innovazione tecnologica nel settore bancario. Non sarà un osservatorio, ma un nuovo ambito della contrattazione nazionale. Tutte le novità spiegate nel colloquio con Cristina Casadei
TESTO INTEGRALE INTERVISTA
Bancari, allo studio nuovi inquadramenti e aumenti economici per i profili digitali
Cristina Casadei
«La cabina di regia sulla digitalizzazione è importante quanto un nuovo contratto collettivo nazionale». A dirlo è il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni nemmeno 24 ore dopo il primo incontro negoziale con il Casl dell’Abi, guidato dalla presidente Ilaria Maria Dalla Riva. In altre parole: nelle filiali c’è stata una tale mutazione del lavoro e delle competenze che è arrivato il momento di associare i nuovi profili e i nuovi mestieri dei bancari a nuovi inquadramenti, con tutto quello che questo comporta sul piano economico. La cabina di regia Abi-sindacati non potrà essere l’ennesimo osservatorio che non concluderà nulla. Per Sileoni «il testo contrattuale è stato scritto molto bene e ci mette di fronte al fatto che adesso dobbiamo trovare soluzioni condivise per tutelare al meglio i bancari di fronte a un cambiamento epocale. La cabina di regia servirà per migliorare le condizioni economiche dei bancari e per dare una struttura moderna alla banca». A imprimere impulso a questa modernizzazione c’è anche la digitalizzazione delle cedole «su cui non ci dovranno essere cambiamenti nella loro quantità nella trasposizione dall’attuale modello a quello digitale».
I due temi sindacali viaggiano in parallelo e sono le punte di due iceberg che emergono mentre tutto il settore è alle prese con una fase di grande fermento. Ci sono gli sviluppi delle fusioni in corso, ma ci sono anche i nuovi piani industriali in arrivo, Intesa sarà la prima a partire in marzo, e poi c’è la fase congressuale dei sindacati che si aprirà a breve, con la Uilca, Unisin, la Fisac e la Fabi. In tutto questo percorso è concretamente possibile che il rinnovo del prossimo contratto collettivo nazionale – quello attuale scade in marzo – slitti e si proceda attraverso il meccanismo delle proroghe per non applicare l’ultrattività.
Quando si parla della cabina di regia bisogna tenere presenti sei punti in particolare. «Il primo punto è il comitato paritetico che deve monitorare e analizzare le fasi di cambiamento e quindi deve individuare nuove tecnologie e digitalizzazione. Il secondo è l’analisi dell’evoluzione dei modelli organizzativi, su cui dobbiamo sempre parlare al plurale perché non ne esiste uno ma ce ne sono tanti, e del lavoro», spiega Sileoni. Il quarto punto dice che la discussione su tutto quello che è banca digitale va inquadrato al secondo livello e il quinto che vanno inquadrate nuove mansioni e nuove figure professionali. Poi tutte le soluzioni individuate vanno inserite nel contratto collettivo nazionale di lavoro.
Ecco perché Sileoni dice che stiamo parlando di un altro contratto nazionale: «Quello attuale – afferma il numero uno del primo sindacato dei bancari – non rispecchia più l’organizzazione delle banche che è cambiata. I cambiamenti sono avvenuti o stanno avvenendo».
Guardando l’agenda negoziale, il mese di marzo del 2026 è sicuramente quello più importante perché scade l’attuale contratto, quello rinnovato nel 2023 e che ha previsto l’aumento medio record di 435 euro. «Nei prossimi incontri si chiarirà se troveremo l’accordo e se le norme andranno inserite nel contratto vigente o nel prossimo – continua Sileoni -. La cabina di regia svolgerà una importante e strategica funzione, perché se saranno condivise nuove figure professionali, andranno poi trovate soluzioni a livello di inquadramento. Si tratta quindi di una contrattazione a tutti i livelli».
L’impatto della digitalizzazione sulle libertà (permessi) sindacali è ugualmente importante. L’intesa dei mesi scorsi prevede che l’attuale sistema venga trasposto in modalità digitale e che «questo sia un passaggio tecnico, tecnologico. Vedremo se sarà così, perché anche in questo caso una cosa è chiara – dice Sileoni -: non dovranno esserci meno permessi sindacali, in quanto vogliamo tutelare al meglio le lavoratrici e i lavoratori de settore in una fase, come quella attuale, di continui e veloci cambiamenti. L’accordo fatto dura 4 anni e ci saranno periodicamente incontri tecnici per verificare che sia così».
11 ottobre 2025