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COORDINAMENTO FABI DEUTSCHE, CONFRONTO SU PIANO INDUSTRIALE E NUOVE TECNOLOGIE
La segreteria di gruppo della Federazione si è riunita oggi a Roma. Presenti il segretario nazionale di riferimento, Daniele Ginese, il coordinatore, Massimiliano Marino, e in collegamento da Milano il segretario generale, Lando Maria Sileoni. Tra i temi affrontati anche la tenuta occupazionale, la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e la necessità di rafforzare la formazione.
Si è riunito oggi a Roma il coordinamento Fabi Deutsche Bank. Ai lavori hanno partecipato il segretario nazionale Daniele Ginese, i componenti della segreteria di gruppo e il coordinatore Massimiliano Marino.
Il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, è intervenuto in collegamento da Milano.
Al centro della riunione il piano industriale del gruppo, la tenuta occupazionale, la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, l’impatto delle nuove tecnologie e la necessità di rafforzare la formazione.
L’apertura dei lavori è stata affidata al coordinatore Marino, che ha illustrato il quadro aggiornato della situazione in Deutsche Bank Italia, indicando le priorità sindacali dei prossimi mesi e i risultati ottenuti con gli accordi già sottoscritti.
«Siamo cresciuti tantissimo negli ultimi anni: abbiamo numeri importanti di iscritti, ma vogliamo crescere ancora. Il nostro impegno sarà quello di affiancare i lavoratori Deutsche nei cambiamenti che il settore bancario sta affrontando» ha sottolineato Marino, prima di passare la parola al segretario nazionale Daniele Ginese. «Il nostro lavoro continuerà a essere quello di ascoltare le richieste dei colleghi, mantenere il rapporto con i territori e pretendere risposte aziendali di fronte a cambiamenti che troppo spesso ricadono sui dipendenti» ha ricordato Ginese.
Quindi, il segretario generale, Lando Maria Sileoni, ha richiamato le grandi sfide che attendono il settore: «La trasformazione verso la banca digitale dipenderà soprattutto dalla sicurezza informatica. Il cliente resterà centrale e la competizione non sarà più solo italiana ma globale, perché nuove piattaforme diventeranno competitor diretti delle banche tradizionali. Il settore dovrà affrontare due sfide: l’evoluzione tecnologica e organizzativa e la difesa della clientela dall’avanzata di operatori digitali che, sull’innovazione, sono già molto più avanti dei grandi gruppi. L’impegno che chiediamo a tutti è grande, ma conosciamo le possibilità che abbiamo e sappiamo affrontare ogni prova che ci attende» ha concluso.
Roma, 19 novembre 2025




