SINDACATI E ABI RINNOVANO PROTOCOLLO PER SOSTEGNI A DONNE VITTIME VIOLENZA

Sileoni: «Questa firma non è un atto formale, ma un’assunzione di responsabilità collettiva. Continueremo a presidiare ogni tavolo e a sollecitare tutte le iniziative necessarie perché il settore bancario faccia la sua parte fino in fondo».

SINDACATI E ABI RINNOVANO PROTOCOLLO PER SOSTEGNI A DONNE VITTIME VIOLENZA

È stato rinnovato fino al 2027, da Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin con Abi il protocollo volto a concedere sostegni alle donne vittime di violenza. Confermata la sospensione del pagamento della quota capitale delle rate di mutuo o credito al consumo, fino a 18 mesi, con impegno, da parte delle banche, a promuovere interventi normativi per estendere tale moratoria anche agli interessi.

 

Le banche, inoltre, anche in linea con le richieste delle organizzazioni sindacali, si impegnano a: promuovere politiche occupazionali che considerino la specifica condizione delle donne vittime di violenza, inserite nei programmi di protezione, e i figli delle donne vittime di femminicidio; valutare la definizione di formule di microcredito; promuovere, per le lavoratrici bancarie, politiche di lavoro agile, più favorevoli, volto ad assicurare continuità al rapporto di lavoro, e strumenti di tutela per garantire l’indipendenza economica; promuovere un intervento normativo per estendere, alle donne inserite nei percorsi di protezione, l’applicazione delle norme riguardanti le “categorie protette”, con l’obiettivo dell’assunzione.

Il protocollo sarà applicato da tutte le banche e i gruppi bancari che hanno dato mandato al Comitato sindacale e del lavoro (Casl) dell’Abi.

«Il rinnovo del protocollo di oggi non è un atto formale, ma un’assunzione di responsabilità collettiva. Le donne vittime di violenza hanno bisogno di strumenti reali, immediati, che non le lascino sole nel momento più difficile. La sospensione delle rate, l’impegno delle banche a garantire stabilità lavorativa, il sostegno per i figli: sono misure che possono cambiare il destino di una persona e, in molti casi, salvarle la vita. Come Fabi, continueremo a presidiare ogni tavolo e a sollecitare tutte le iniziative necessarie perché il settore bancario faccia la sua parte fino in fondo. La violenza non è un problema privato, ma un’emergenza sociale che va affrontata con coraggio, continuità e senso delle istituzioni. Questo accordo conferma che quando le parti sociali si muovono insieme, con serietà, si producono risultati utili alle persone e al Paese» commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.

Roma, 24 novembre 2025

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