FABI BERGAMO AL FIANCO DELLE DONNE CON INIZIATIVE CONCRETE

Grande partecipazione all’evento organizzato dalla struttura provinciale della Federazione con Avis comunale: interventi dedicati alla consapevolezza, alla prevenzione e alla cultura del rispetto. Algeri: «Fondamentali la difesa personale e la capacità di reagire in situazioni critiche».

FABI BERGAMO AL FIANCO DELLE DONNE CON INIZIATIVE CONCRETE

Non un semplice evento, ma un messaggio. Un messaggio che dice: “non sei sola”.
Un messaggio che invita a parlare, chiedere aiuto, informarsi, agire. Un messaggio che ricorda che la violenza si combatte anche così: insieme. E che la cura della persona ha tante forme: donare, conoscere, prevenire, imparare, prendere consapevolezza del proprio valore e della propria forza.
Con questi obiettivi la Fabi di Bergamo ha partecipato ad un evento di sensibilizzazione organizzato con Avis comunale e che ha visto coinvolte realtà del mondo del lavoro, del territorio, della cultura, della sanità e dello sport.

Tanti e diversi i momenti di confronto e approfondimento tra cui quelli con il gruppo donatori di sangue di Intesa Sanpaolo, che da anni promuovono il valore della solidarietà e della cultura della donazione.

“La sicurezza – ha detto con Giuseppe Algeri, Fabi Bergamo e vicepresidente Avis- nasce dai gesti, dalla consapevolezza, dall’attenzione. Proprio come la donazione è un gesto consapevole che salva vite, anche la prevenzione è un gesto consapevole che può salvarci la vita. Due forme diverse, ma profondamente collegate, di cura della persona: una verso la comunità, l’altra verso sé stessi”.

Una serata importante che la lascia il segno: emozioni, consapevolezza e forza condivisa.
Una serata in cui informazione, emozione e coraggio si sono intrecciati, dando vita a qualcosa di più grande: una comunità che si riconosce, si sostiene e sceglie di non rimanere in silenzio.

Si è parlato di donazione, grazie al Dott. Francesco Salvetti, che con passione ha ricordato a tutte l’importanza di un gesto semplice e potentissimo: donare può salvare fino a tre vite.
Un atto che parla di cura verso l’altro, ma anche verso sé stessi: perché chi dona sceglie la salute, la prevenzione, la consapevolezza del proprio corpo.

Si è parlato di amore malato, con il toccante reading “Ti amo da morire!” di Enzo Valeri Peruta, capace di entrare nell’anima e far vibrare ogni parola. Un momento forte, vero, che ha messo davanti agli occhi la realtà della violenza di genere: non lontana, non astratta e purtroppo quotidiana.

Poi la pratica, con Shimesu Karate-Do Shotokan e ASD S.T.A.R.T. Softairpolice: tecniche, punti vulnerabili, strategie per reagire e mettersi in salvo. La difesa personale non è violenza: è conoscenza.
Donazione e autodifesa sono due strade parallele che portano allo stesso traguardo: persone più forti, più informate, più sicure.

Infine l’intervento dell’Assessora Marzia Marchesi ha aggiunto un momento importante di riflessione istituzionale e umana: «Serate come questa dimostrano quanto sia fondamentale costruire spazi di confronto. La violenza di genere non si combatte solo con le norme, ma attraverso la cultura, la partecipazione e il coraggio di parlarne».

«Grazie a chi ha partecipato, ascoltato, applaudito, riflettuto – ha concluso Algeri – grazie a chi ha portato la propria esperienza e a chi l’ha accolta. Grazie a chi ogni giorno lavora per proteggere, formare e sostenere. Continuiamo così: con consapevolezza, coraggio e cuore».

Bergamo, 25 novembre 2025