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INTESA SANPAOLO, ACCORDO SU FONDO SANITARIO INTEGRATIVO
Un risultato di grande valore sociale quello raggiunto dalla Fabi, le altre organizzazioni sindacali e l’azienda per disciplinare il fondo che offre coperture sanitarie per 240mila associati. Citterio: «In tempi in cui il servizio sanitario pubblico non sempre riesce a dare risposte alle esigenze sanitarie dei cittadini, la firma di questo accordo dà un segnale forte e concreto».
È stato raggiunto oggi da Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin con Intesa Sanpaolo l’accordo che disciplina l’istituto del Fondo sanitario integrativo che offre coperture sanitarie per 240mila associati.
L’accordo garantisce la sostenibilità economica nel tempo del Fondo, migliora l'equilibrio delle gestioni attive e quiescenti e amplia il welfare aziendale.
Elemento chiave, poi, è l’introduzione di una nuova copertura Long Term Care (LTC) collettiva per tutti gli associati in servizio, in esodo e quiescenti oltre che ai loro familiari maggiorenni: in totale circa 200mila persone. Si tratta di una copertura di circa 1.600 euro mensili a rendita, che scatta nel momento di accertata non autosufficienza.
Inoltre, l’accordo dà la possibilità a circa 600 lavoratori attualmente non coperti dal Fondo di iscriversi e beneficiarne delle prestazioni.
«In tempi in cui il servizio sanitario pubblico non sempre riesce a dare risposte alle esigenze sanitarie dei cittadini, la firma di questo accordo dà un segnale forte e concreto. Il Fondo sanitario di Intesa Sanpaolo non solo continua a dare prestazioni, ma le migliora e rafforza. Di fronte ad un costante aumento dei costi e a un pesante sbilancio operativo, l’importante lavoro svolto dal tavolo di trattativa è riuscito a trovare il modo per assicurare al Fondo una sostenibilità nel tempo. Questo intervento garantisce un welfare più moderno con grande valore sociale per tutti i colleghi» dichiara il coordinatore Fabi in Intesa Sanpaolo Paolo Citterio.
Milano, 4 dicembre 2025
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