My Generation N. 2 Anno 2021

Spazio aperto di Vincenzo Persico Esecutivo Nazionale FABI Giovani 19 Aprile / Maggio 2021 IL VOLTO DELLA PANDEMIA HA ALLARGATO LA FORBICE TRA RICCHI E POVERI E HA SOVVERTITO TUTTI GLI SCHEMI, LE DINAMICHE E I PROGETTI DELLE NOSTRE SOCIETÀ. IL MONDO SI È SCOPERTO IMPROVVISAMENTE FRAGILE E IMPREPARATO il mutuo, di mantenere i figli a scuola fuori sede o assi- curare loro i mezzi per la didattica a distanza. Crescono i senza tetto e le famiglie che dormono inmacchina, spe- cie al sud, mentre si raddoppia il numero delle famiglie che scendono nella povertà assoluta. A queste si aggiungono i disagi delle persone sole e con disabili in casa o quelle che hanno dovuto rinunciare o rinviare le cure e l'assistenza sanitaria per il blocco dell’assistenza specialistica ordinaria e di prevenzione. I bambini, più di tutti, stanno soffrendo gli effetti del- le chiusure dovendo trascorrere le loro giornate sul balcone e nel cortile, mentre si registra in modo pre- occupante la paura di molti adolescenti che si sono chiusi in casa. Nel 2020 coloro che si sono rivolti per la prima volta alle Caritas diocesane o ad altre associazioni sono passati dal 31 al 45 per cento. Persone in numero con- sistente che bussano ai centri di accoglienza, alle par- rocchie e ai patronati non si erano mai viste prima della pandemia. Il fatto che il 30% degli italiani abbia chiesto il REM (Reddito di Emergenza), denota la necessità che il go- verno intervenga più incisivamente con il “Decreto Rilancio”, al fine di attenuare l'impatto della crisi at- tuale sulle fasce più vulnerabili, con particolare rife- rimento all'accesso agli ammortizzatori sociali. L’unico modo per andare oltre l’emergenza è costruire una visione per il futuro del nostro paese anche se è difficile fare previsioni visto il perpetuarsi della pan- demia con le sue varianti. Si intravede, dunque, l’ipotesi di una nuova fase di “normalizzazione della povertà” che ha fatto emergere una spontanea e grandissima spinta alla solidarietà da parte di singoli e associazioni a sostegno delle fa- miglie. La catena di generosità che si è attivata è stata di gran lunga superiore alle aspettative, i cui operatori hanno reagito con più determinazione rispetto ai con- traddittori interventi della politica. Questo naturalmente non basta per ricostruire un fu- turo che guardi sia alla solidarietà sia alla dignità dei singoli e delle famiglie, dignità che si preserva solo con un servizio da restituire dagli stessi alla colletti- vità mediante una prestazione lavorativa patrocinata dallo stato, enti pubblici o convenzionati. L'educazione al servizio da parte dei beneficiari è espressione di partecipazione sociale e giustifica l'aiu- to da parte dello Stato, di modo che ogni essere uma- no possa diventare artefice del proprio destino. In questo modo il principio di sussidiarietà e di servizio contraccambiato mostrano il loro valore. Ed è proprio alla luce di tale assioma che occorre pen- sare a nuove ipotesi di lavoro con alternative a quelle “classiche”. È un momento di responsabilità comune per chi dà e per chi riceve, anche perché le risorse necessarie a co- prire un contraccolpo economico così inaspettato so- no lungi da potere essere ripristinate. n

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