My Generation N. 2 Anno 2022

ari opportunità P 16 Ora però permettetemi di dire che uno sguardo attento non può ba- nalizzare la diatriba davvero su una questione di gender, perché dietro esiste altro. Esiste una men- talità manageriale ancora miope. Ma non miope solo verso le donne. Cieca verso tutti coloro che, pur volendo far carriera, affermano il loro diritto di essere anche “altro” Il patto che va fatto per rivendicare la propria carriera è costituito da vincoli, non conosce alternative se non una totale disponibilità. Chi non accetta questo patto, rimane molto probabilmente tagliato da percorsi di sviluppo. E questo sia che indossi un pantalone, così co- me una gonna. E se nel tempo la donna è stata quella che ha fatto sempre un passo indietro, oggi per fortuna non è più sempre così. Non è più così perché la società fortunatamente è cambiata, per- ché non esistono più lavori e com- piti da madr, e attitudini e faccen- de da padre. La cura della casa, le faccende do- mestiche, la cura dei figli stessi, è ormai appannaggio di entrambi, anche perché è l’uomo che è diver- so da quello di 20-30 anni fa. Quella che deve cambiare invece è la mentalità manageriale di diri- genti che millantano teorie di wor- klife balance, ma che in fondo non ci credono. Così va avanti solo chi non fa “pesare” la propria vita fuo- ri dai contesti di lavoro. No, è questa la mentalità che va cambiata. Un applauso quindi a tutti quegli uomini che rivendica- no il loro ruolo genitoriale di pa- dre, non accontentandosi di essere un surrogato della madre. Applausi ai padri che non si fanno problemi a dire ai propri responsa- bili che alla riunione non possono partecipare perché devono portare il figlio dal medico o partecipare alla riunione di classe. Sono proprio questi uomini che porteranno inevitabilmente ad una eguaglianza di diritti e di possibili- tà. A un patto però. Che il mondo aziendale sia disposto a valorizzare e far crescere anche chi non può e non vuol dare la sua disponibilità h24. Vedrete, quel giorno non si dovrà parlare più di gender . Lo chiamerei “Diritto alla propria realizzazione di essere umano”. n Pari opportunità rispetto a un semplice prestatore di servizi professionali. Secondo il mio punto di vista il ful- cro del problema, il motivo che re- lega le donne ancora in posizioni subalterne rispetto agli uomini è da rintracciare nella “disponibili- tà” di tempo e risorse che queste possono dedicare al lavoro. Ma questo succede anche agli uomini, o perlomeno ad alcuni uomini. APPLAUSI AI PADRI CHE NON SI FANNO PROBLEMI A DIRE AI PROPRI RESPONSABILI CHE ALLA RIUNIONE NON POSSONO PARTECIPARE PERCHÉ DEVONO PORTARE IL FIGLIO DAL MEDICO O PARTECIPARE ALLA RIUNIONE DI CLASSE

RkJQdWJsaXNoZXIy MzgxMjg=