My Generation N. 5 Anno 2022

15 Sport Novembre / Dicembre 2022 di Gianluca Capuano Esecutivo Nazionale FABI Giovani Mondiale, Fabio Quartararo, al termine del Gran Pre- mio del Sachsenring nel quale Bagnaia fece registrare uno zero in classifica che sapeva tanto di addio ai so- gni di gloria. Ma da lì in poi una cavalcata clamorosa che lo ha portato ad issarsi al vertice della classifica con il sorpasso nella terzultima prova del Mondiale, a Phillip Island, e a chiudere virtualmente i giochi con la vittoria nel successivo GP di Sepang (+23 sul rivale francese). Fino al dolce epilogo in quel di Valencia. Una nazione intera attaccata al teleschermo per spin- gere al successo il centauro di casa nostra e la moto italiana per eccellenza, quella Ducati che attendeva il ritorno sul trono dai tempi di Stoner, ben 15 anni fa. E sono addirittura 50 gli anni che i tifosi italiani han- no dovuto attendere per festeggiare finalmente un bi- nomio nostrano al vertice della classe regina (era il 1972 e Giacomo Agostini trionfava con la MV Augu- sta). Un totale di 5 successi, 1 secondo posto, 2 terzi posti e l’ultimo, quasi inutile, nono posto nelle ultime 10 gare (sarebbe bastato arrivare quattordicesimo se Quartararo avesse vinto ma, con il francese a chiude- re la gara come quarto, anche non tagliare il traguar- do per Pecco avrebbe significato vittoria mondiale) per annichilire qualsiasi avversario e portarsi a casa il primo, strameritato, titolo iridato della classe regi- na. Vittorie che lo accompagnano dal 2009 quando, appena dodicenne, divenne campione Europeo di Mi- niGP. Il debutto nelle categorie che contano avviene nel 2013, quando esordisce in Moto3 e, dopo 4 anni di apprendistato e podi, si trasferisce in Moto2 vin- cendone il titolo nel 2018 al suo secondo anno di par- tecipazione. Da lì il salto in MotoGP, dapprima in sella ad una Du- cati clienti con il Team Pramac Racing e successiva- mente (nel 2021) con il team ufficiale. Un predesti- nato, come si dice spesso in questi casi, aiutato da un immenso talento e da un fisico perfetto per guidare la Rossa di Borgo Panigale (una bestia difficile da do- mare per moltissimi piloti, basti ricordare gli scarsi risultati ottenuti da Valentino nel suo triennio in Du- cati), ma anche dalla serenità che gli dona avere sem- pre vicina e presente la famiglia (sua sorella Carola, colei che ha coniato da bambina il soprannome Pec- co, lo segue come un’ombra su ogni circuito) e la fi- danzata Domizia, oltre che, come dichiarato in varie occasioni, lo stimolo di gareggiare con e contro coloro con i quali è cresciuto fin da ragazzino (Fenati e Ba- stianini sono tra i suoi migliori amici). Grazie Pecco per averci riportato il titolo! n È tutto vero! Dopo 13 anni di attesa dall’ultimo titolo iridato di Valentino Rossi un italiano torna sul tetto del mondo della Moto GP

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