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UBI, ARRIVANO I PRIMI VAP
Siglato l’accordo sul premio aziendale 2010 in Popolare di Bergamo, Banco di Brescia e Popolare di Ancona. Citterio: “Nonostante il calo degli utili di circa il 40%, garantiti ai lavoratori importi dignitosi. A fine ottobre al via trattativa sul piano industriale”.

Primi accordi sul VAP 2010 nelle banche del Gruppo Ubi. Le intese sono state siglate dalla FABI e dalle altre organizzazioni sindacali aziendali giovedì sera e venerdì, rispettivamente in banca Popolare di Bergamo e nel Banco di Brescia.
L'importo medio del premio per entrambe le aziende ammonta a 1.200 euro lordi (figura terza area terzo livello), che possono salire a 1.500 qualora il lavoratore decida di versare la cifra nel fondo pensione di Gruppo.
"Quello ottenuto è un risultato più che soddisfacente", commenta Paolo Citterio, coordinatore FABI in Ubi, "nonostante un calo degli utili di circa il 40% registrato dalle due banche durante il 2010, e la difficile situazione economica attuale, siamo comunque riusciti a garantire ai lavoratori un premio dignitoso, inferiore soltanto del 10% rispetto a quello dell'anno precedente".
La cifra sarà versata nella busta paga dei dipendenti a novembre.
Intanto, nella serata di martedì 11 ottobre, è stata chiusa la trattativa sul VAP 2010 anche in banca Popolare di Ancona.
Il premio ammonta a 1.100 euro lordi per la figura media (terza area terza livello), che possono diventare 1.350 se il lavoratore sceglie di investirli nel Fondo pensione aziendale.
La partita sui premi nelle aziende del Gruppo dovrebbe comunque concludersi, salvo colpi di scena, entro il 25 ottobre.
Da quel momento avrà inizio la trattativa sul piano industriale 2011-15. Ubi ha già dichiarato che uno degli obiettivi del piano è quello di ridurre il cost-income di 22 punti entro il 2015.
Un fine che la banca intende raggiungere tagliando soprattutto i costi del personale attraverso il pensionamento e il pre-pensionamento di circa mille lavoratori nel quadriennio.
I ridimensionamenti d'organico saranno oggetto di una dura trattativa con i sindacati.
"Prima di affrontare i nodi del costo del lavoro", anticipa Citterio, "chiederemo alla banca una riflessione seria sui costi della governance".
"Ubi è il gruppo che in assoluto, a confronto degli altri quattro grandi gruppi bancari italiani (Unicredit, Intesa, Banco Popolare e Mps), spende di più per remunerare i suoi vertici.
Nel 2010 questo capitolo di spesa ha drenato risorse per ben 22 milioni di euro. Nel dettaglio, i consiglieri d'amministrazione e i sindaci delle aziende del gruppo Ubi sono "costati" a ciascun lavoratore 1.164 euro l'anno, incidendo sulle spese del personale dell'1,52% e sui costi operativi dello 0,63%".
"Valori assolutamente fuori dalla norma che vanno al più presto ridimensionati, soprattutto nel momento in cui si chiedono così pesanti sacrifici ai lavoratori", conclude il coordinatore FABI in Ubi.
Bergamo 12/10/2011