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POPOLARE VICENZA, SUL PREMIO AZIENDALE ? ROTTURA
Sospese le relazioni sindacali nel Gruppo vicentino. L’azienda, nonostante i buoni risultati di bilancio, ha proposto un VAP decurtato del 60%. Xausa: “Politica inaccettabile. Contenere i premi discrezionali e remunerare l’impegno dei lavoratori”

Sindacati e Banca Popolare di Vicenza ai ferri corti sul premio aziendale 2011. In segno di protesta nel gruppo sono state sospese tutte le trattative interne. L'azienda, nonostante i buoni risultati di bilancio conseguiti nell'anno passato, ha infatti respinto la richiesta economica avanzata dalla FABI e dalle altre sigle, che hanno proposto un importo medio in linea con quello dello scorso anno: circa 2.500 euro.
La delegazione aziendale è stata irremovibile, dicendosi intenzionata a corrispondere ai lavoratori non più di 1000 euro medi, la base fissata nell'accordo del 2010 dopo la fusione per incorporazione di CariPrato in un periodo in cui si prevedevano risultati economici negativi per gli anni a venire.
Il tavolo negoziale si è rotto quando la controparte si è detta disponibile ad accettare le richieste sindacali solo a due condizioni: la revisione del regolamento in materia di mobilità territoriale e la riduzione degli inquadramenti dei quadri direttivi.
Indicazioni subito rispedite al mittente. “Non vogliamo barattare un aumento del Premio in cambio delle tutele conquistate dai dipendenti negli ultimi anni”, hanno rivendicato la FABI e le altre organizzazioni sindacali in una nota unitaria.
“Infine”, ha concluso Giuliano Xausa, Coordinatore FABI in Banca Popolare di Vicenza, “riteniamo inaccettabile che con un bilancio così positivo, come quello del 2011, si proponga ai dipendenti una decurtazione del premio aziendale del 60%. A questo punto chiediamo che si contengano i premi discrezionali e si utilizzino le risorse disponibili per remunerare adeguatamente l’impegno di tutti i lavoratori del Gruppo”.
Vicenza 06/06/2012