LA FABI DENUNCIA UN LICENZIAMENTO “SCORRETTO” ALLA FONDAZIONE CARIVERONA

Interrotto un rapporto di lavoro di una dipendente. La Federazione autonoma bancari italiani stigmatizza la decisione dell’ente creditizio: «Precedente allarmante e in contrasto coi valori della Fondazione»

LA FABI DENUNCIA UN LICENZIAMENTO “SCORRETTO” ALLA FONDAZIONE CARIVERONA

«Si tratta di un precedente allarmante. Anzitutto per il prestigio di cui gode la Fondazione Cariverona in ambito cittadino. E poi perché, di fatto, viene sancita la presunta impossibilità di procedere alla ricollocazione della lavoratrice in qualsiasi altra attività svolta all'interno dello stesso ente e si lascia intendere che qualsiasi altra riduzione di lavoro potrebbe comportare scelte analoghe». Così la Fabi di Verona stigmatizza il licenziamento deciso dalla Fondazione Cassa di risparmio di Verona deciso il giorno 4 ottobre 2019 di una dipendente per giustificato motivo oggettivo ovvero la presunta soppressione della posizione ricoperta. Alla dipendente della Fondazione Cariverona - assistita nella controversia giuslavoristica dalla Fabi di Verona – è applicato il contratto collettivo nazionale di lavoro del credito.

«Questo tipo di licenziamenti – ricorda la Fabi di Verona – deve per legge scontare una specifica procedura all'Ispettorato Territoriale del Lavoro, finalizzata a verificare la possibilità di trovare una conciliazione condivisa. In tale sede gli avvocati della Fondazione, con un mandato estremamente limitato, hanno proposto una soluzione che prevedeva l'allocazione della lavoratrice in altra società di dimensioni minori, con diverso contratto, inquadramento inferiore e orario ridotto al 40%. Si trattava, tuttavia, di una soluzione chiaramente inaccettabile per la lavoratrice, ragion per cui la procedura conciliativa si è conclusa con esito negativo. E la Fondazione, in meno di 24 ore, ha proceduto con il licenziamento».

«Abbiamo perciò informato tutte le istituzioni cittadine perché l’atto di licenziamento non solo si fonda su ragioni assolutamente deboli e pretestuose, ma soprattutto non rispetta assolutamente i valori che sempre hanno contraddistinto l’operato della Fondazione. E poi si crea un pericolosissimo precedente in un ambito, come quello creditizio-finanziario, nel quale tutte le tensioni occupazionali, anche quelle più pesanti, sono sempre state gestite con soluzioni sostenibili e volontarie» aggiunge la Fabi di Verona.

 

Verona, 7 ottobre 2019