My Generation N. 5 Anno 2022

grande trasformazione digitale sottrae alle banche il ruolo politico-economico che hanno sempre avuto nel Paese, concedendo fette importanti di mercato a multinazionali che si dirigono, a vele spiegate, nel nostro settore. Racconti continui che evidenziano la disattenzione nei confronti dell’essere umano. Ma c’è chi non accetta questo tipo di approccio ultra digitale e vive con profondo senso di frustrazione lo svilimen- to della professione. L’idea di rimanere ancorati al passato non ci è mai piaciuta, abbiamo sempre guardato con coraggio al futuro, non pretendendo di cambiare il mondo, ma cercando di indirizzare il settore verso un’equa di- stribuzione della ricchezza e, soprattutto, dei diritti. Primo passo necessario sarebbe quello di applicare il CCNL di settore a tutte le realtà che, in qualche ma- niera, fanno banca. La deumanizzazione del settore sta riducendo notevolmente l’identità e il senso di appartenenza, oltre all’approccio empatico proprio di chi lavora fra la gente. L’errata convinzione che la parola progresso sia sinonimo di digitale è uno degli stereotipi più in voga nelle nuove generazioni. Perché non possiamo andare avanti senza dimenti- care il passato? Sarebbe un esercizio utile a chi go- verna i processi di cambiamento, d’altronde come sosteneva Alessandro Manzoni “non sempre ciò che viene dopo è progresso!”. n 5 Editoriale Novembre / Dicembre 2022 L’errata convinzione che la parola progresso sia sinonimo di digitale è uno degli stereotipi più in voga nelle nuove generazioni di Alessandro De Riccardis Coordinatore Nazionale FABI Giovani

RkJQdWJsaXNoZXIy MzgxMjg=