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Riscossione

iscossione R

Lo sblocco

I

giovani lavoratori del settore della riscossione

potranno dormire sonni più tranquilli, per

quanto si possa parlare di tranquillità nel can-

giante ed aleatorio mondo della previdenza.

Dopo anni di dura lotta sindacale portata avanti

dalla FABI e dalle altre organizzazioni sindacali,

sfociata negli scioperi nazionali di categoria del 14

Novembre 2016 e del 26 Maggio 2017 , è stata for-

malmente sancita l’operatività del Fondo di Previ-

denza Nazionale del settore.

Istituito nel lontano 1958 il predetto Fondo è ri-

masto, difatti, non operativo sino ad oggi, nono-

stante i dipendenti della riscossione abbiano con-

tinuato a contribuirvi con un prelievo obbligatorio

e sostanzioso dalla loro busta paga.

Ai sensi e per gli effetti della legge 2 aprile del 1958

n. 377, il personale addetto al servizio della riscos-

sione è tenuto, infatti, al versamento nel suddetto

Fondo di una quota pari al 5,5% della propria re-

tribuzione, di cui 2,2 % a carico del lavoratore ed il

restante a carico del datore di lavoro, senza tuttavia

vedersi riconosciuto il diritto all’integrazione della

pensione pubblica.

Il decreto ministeriale 8 maggio 2018, emanato a

fronte della riforma del settore, avvenuta con legge

n. 193 del 2016, ha fatto sì che la contribuzione ob-

bligatoria non si traducesse in un versamento “a

UNA CONQUISTA

SOPRATTUTTO

PER I GIOVANI

esattoriale