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ttualità

A

6

Attualità

U

n tempo si diceva: “No al ri-

catto salario/occupazione”.

Adesso un certo genere di

espressioni roboanti, soprattutto

con gli attuali livelli di disoccupa-

zione, può apparire datato, ma la

sostanza rimane valida: le tutele

per quanti sono già occupati, con

valorizzazioni delle professionalità

e riconoscimenti adeguati, non so-

no e non devono essere messe in

contrapposizione con i posti di la-

voro. Si tratta di due questioni lo-

gicamente distinte. Ad esempio,

per combattere la povertà, non è

certo utile penalizzare la professio-

nalità di quelli che fanno ricerca

scientifica, così, per combattere la

troppa anarchia finanziaria, non è

certo logico penalizzare il lavoro

dei bancari.

Un principio cardine, che abbiamo

rimarcato più volte e ribadito sin

dalle prime battute delle trattative

per il rinnovo dell’ultimo CCNL,

quando ABI ci aveva fatto intende-

re che dovevamo scegliere tra sa-

lari e occupazione. La risposta so-

no stati due scioperi di categoria,

le piazze del 30 gennaio 2015 e la

solidarietà del F.O.C., uno stru-

mento che sostiene l’occupazione,

le situazioni di tensioni occupazio-

nali e la riqualificazione professio-

nale (anche con il contributo dei

top manager del settore).

burocrate in una posizione di pote-

re, la risposta deve essere l'esercizio

della “libertà di associazione”. Per-

sone che si uniscono per perseguire

un fine socialmentemeritevole e dei

valori comuni, esattamente come

deve fare il sindacato.

Soltanto mettendo insieme il “no”

deciso ai ricatti, il pragmatismo

nelle scelte e la voglia di aggregarci

potremo cercare di diradare le ul-

teriori nubi minacciose che si ad-

densano all’orizzonte per la catego-

ria e che, forse, qualcuno vorrebbe

ancora una volta utilizzare stru-

mentalmente per mettere in di-

scussione la professionalità e il ruo-

lo dei lavoratori della categoria.

L'occupazione non può essere una

elargizione barattata. Perché i di-

ritti a cui rinunceremmo oggi non

tornerebbero più, neanche e so-

prattutto per le nuove generazioni.

Abbiamo già avuto fin troppi

esempi di questa deprecata pratica

nel mondo del lavoro.

Sempre più spesso i giovani, nel be-

ne e nel male, non inseguono più le

chimere: sono onestamente umani,

hanno aspirazioni semplici e com-

prensibili, non nascondono diso-

rientamenti e frustrazioni e, alle

ubriacature ideologiche, preferisco-

no sobrietà e, soprattutto, verità.

Tra la solitudine del singolo atomiz-

zato nella massa e la solitudine del

di

Antonio Falco

RSA FABI Caserta

NO

ARICATTI

SULL’OCCUPAZIONE