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5

Novembre

/

Dicembre 2017

L

o ha dichiarato qualche tem-

po fa il nostro Segretario ge-

nerale, a margine di un con-

vegno tenutosi a Torino e come

sempre, Lando Maria Sileoni, è

riuscito anche in quell’occasione a

sintetizzare in modo estremamen-

te efficace l’importanza e la centra-

lità di un argomento tanto delicato

quanto complesso.

Nel nostro Paese lo stato sociale

trova il suo fondamento giuridico

nell’art. 38 della Costituzione:

“Ogni cittadino inabile al lavoro e

sprovvisto di mezzi necessari per

vivere ha diritto al mantenimento

e all’assistenza sociale. I lavoratori

hanno diritto che siano preveduti

ed assicurati mezzi adeguati alle

loro esigenze di vita in caso di in-

fortunio, malattia, invalidità e vec-

chiaia, disoccupazione involonta-

ria. Gli inabili e i minorati hanno

diritto all’educazione e all’avvia-

mento professionale”.

È bene, tuttavia, sottolineare che i

diritti sociali per essere attuati

hanno bisogno di risorse e deter-

minano così la necessità di trovare

soluzioni alla loro sostenibilità

economica anche attraverso rifor-

me drastiche.

È, infatti, sotto gli occhi di tutti che

negli ultimi decenni lo stato sociale

stia vivendo un’epoca di forte crisi.

Se da un lato l’allungamento della

vita media ha aumentato le spese

sanitarie e pensionistiche, dall’al-

tro i processi di globalizzazione

hanno messo in competizione l’Eu-

ropa con altri Paesi caratterizzati,

invece, da un basso costo della ma-

nodopera e senza spese in termini

di welfare. Inoltre, lo scenario in-

ternazionale di lungo periodo ap-

pare ancora molto compromesso,

Attualità

ttualità

A

di

Ludovico Paganelli

Esecutivo Nazionale FABI Giovani

“IL WELFARE

AZIENDALE NON PUÒ

ESSERE USATO

DALLE BANCHE PER

DESTRUTTURARE

IL CONTRATTO

NAZIONALE, MA DEVE

ESSERE SEMMAI

UN ELEMENTO

DI ARRICCHIMENTO

DELLA

CONTRATTAZIONE”